Occupazione laureati 2° liv. (Fig.42 del rapporto)
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Come ogni anno è uscito il rapporto AlmaLaurea sulla situazione occupazionale dei laureati; il rapporto completo è scaricabile qui. Da un certo punto di vista si potrebbe dire che le indicazioni non sono nuove, nel senso che confermano dati e tendenze già note. Vale la pena, tuttavia, di estrarre qualche dato comparativo tra i diversi corsi di laurea, per guardare poi al dato relativo ad Ing. Elettronica.
Cominciamo dai dati sull'occupazione a tre anni dalla laurea specialistica (quindi, laureati 2008). Il trend è quello atteso, con qualche sorpresa (almeno da parte mia): l'alto piazzamento di architettura e quello relativamente alto del ramo "politico-sociale", contrapposto ai valori piuttosto bassi dei settori "chimico-farmaceutico" e "scientifico".
I dati sul tasso di disoccupazione confermano il trend, precisandolo (ad es., chi non lavora potrebbe fare un dottorato). E' vero che pochi tra gli imberbi che scelgono un corso di laurea si preoccupano del loro futuro, ma sarebbe utile che questi dati circolassero un po' di più nelle scuole secondarie. Altri dati (che non riporto) evidenziano una maggior occupazione degli uomini rispetto alle donne (+7%) e dell'area geografica del Nord rispetto al Sud (+11%).
La Fig.52 del rapporto indica invece lo stipendio netto mensile, sempre a tre anni dalla laurea. A parte la considerazione più ovvia, ovvero che viviamo in un paese dove gli stipendi sono da fame, è interessante notare la correlazione tra i diversi grafici: le professioni più richieste sono meglio retribuite.
La distribuzione per impiego si trova in Fig.54. Un po' sorprendente che in testa ci sia la pubblica amministrazione, ma potrebbe essere dovuto al fatto che in quel settore gli stipendi sono determinati da contratti e non si fa ricorso (almeno ufficialmente) a collaborazioni sottopagate che mascherano lavoro dipendente. Seguono a ruota Energia ed Elettronica, a testimonianza del loro ruolo nel mondo industriale; staccata Informatica. Per via dell'alto numero di laureati o perché vi è comunque una massa di lavoro relativamente "poco qualificato" che viene svolto (anche) da alcuni laureati? Infine, mi paiono un po' sospette alcune voci in fondo alla classifica...
Per finire, ho dato un'occhiata ad alcuni dati relativi ad Ing. Elettronica, reperibili facilmente qui. Il voto di laurea medio è 108,2, enormemente alto! In circa la metà degli Atenei convenzionati con AlmaLaurea (peccato che il Politecnico di Milano non ci sia, ma dovrei riuscire a reperire i dati...), la media di laurea (dove la lode conta 113) è superiore a 110, il che significa che quasi tutti si laureano con lode. Escludendo che i geni si concentrino stabilmente in questi Atenei, lascio a voi trarre le conclusioni. La più "cattiva", o la più "seria", sembra essere Padova, con media di 103/110.
Un 15% in media si iscrive al Dottorato, con punta del 37% a Salerno (dove la durata media degli studi è la più alta, 3,7 anni per la LM) e minimo del 7,1% a L'Aquila, dove però il tasso di occupazione è molto alto. Il record negativo di occupazione spetta a Messina e Reggio Calabria, con tasso di disoccupazione intorno all'11%, mentre molte altre facoltà registrano uno 0% a tre anni dalla laurea. Bisogna dire però che in molti casi il numero di laureati è piccolo (10-15), rendendo un po' opinabili questi risultati.
I dati complessivi mi paiono assai confortanti; visto che settimana scorsa ero all'open day della laurea in Ing. Elettronica del Politecnico, non mi resta che sperare che qualcuno li guardi prima di scegliere il corso di studi...
La distribuzione per impiego si trova in Fig.54. Un po' sorprendente che in testa ci sia la pubblica amministrazione, ma potrebbe essere dovuto al fatto che in quel settore gli stipendi sono determinati da contratti e non si fa ricorso (almeno ufficialmente) a collaborazioni sottopagate che mascherano lavoro dipendente. Seguono a ruota Energia ed Elettronica, a testimonianza del loro ruolo nel mondo industriale; staccata Informatica. Per via dell'alto numero di laureati o perché vi è comunque una massa di lavoro relativamente "poco qualificato" che viene svolto (anche) da alcuni laureati? Infine, mi paiono un po' sospette alcune voci in fondo alla classifica...
Per finire, ho dato un'occhiata ad alcuni dati relativi ad Ing. Elettronica, reperibili facilmente qui. Il voto di laurea medio è 108,2, enormemente alto! In circa la metà degli Atenei convenzionati con AlmaLaurea (peccato che il Politecnico di Milano non ci sia, ma dovrei riuscire a reperire i dati...), la media di laurea (dove la lode conta 113) è superiore a 110, il che significa che quasi tutti si laureano con lode. Escludendo che i geni si concentrino stabilmente in questi Atenei, lascio a voi trarre le conclusioni. La più "cattiva", o la più "seria", sembra essere Padova, con media di 103/110.
Un 15% in media si iscrive al Dottorato, con punta del 37% a Salerno (dove la durata media degli studi è la più alta, 3,7 anni per la LM) e minimo del 7,1% a L'Aquila, dove però il tasso di occupazione è molto alto. Il record negativo di occupazione spetta a Messina e Reggio Calabria, con tasso di disoccupazione intorno all'11%, mentre molte altre facoltà registrano uno 0% a tre anni dalla laurea. Bisogna dire però che in molti casi il numero di laureati è piccolo (10-15), rendendo un po' opinabili questi risultati.
I dati complessivi mi paiono assai confortanti; visto che settimana scorsa ero all'open day della laurea in Ing. Elettronica del Politecnico, non mi resta che sperare che qualcuno li guardi prima di scegliere il corso di studi...
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