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Appena rientrato da Los Angeles, dopo un interminabile viaggio funestato da un ritardo di tre ore da parte della peggior compagnia con cui abbia mai volato (British Airways, che sconsiglio vivamente), corro a riposare per essere decentemente sveglio il giorno dopo e unirmi a Giancarlo e un gruppo di suoi amici della FALC di Milano, che fortunatamente decidono di venire all'Angelone, settore Rocce basse. Allo sbocco del sentiero ci sono alcuni monotiri tra il 5b ed il 6a, che salgono tra placche e fessure. Tuttavia, è possibile seguire le fessure e ripetere queste "vie" in stile trad, proteggendosi con nut e friend. I due monotiri La prugna della zia Antonietta (5c) e Puccia la piccia (6a) si fanno tranquillamente; più a sinistra c'è Cefalea (5b) che, nonostante il grado più abbordabile, è in realtà più impegnativa delle altre due per via della minore proteggibilità e obbliga ad uscire con una certa decisione dal pur facile strampiombo.
Lievemente a destra si trovano altre vie; noi abbiamo provato solo la prima, Coming out (6a+), seguendo le fessure appena a sinistra dei fittoni, ma visto il grado un po' troppo elevato per i miei gusti, ho utilizzato senza troppe remore i fittoni nella parte alta della via.
L'esperienza è certamente da ripetere, e a mio parere è un'ottima introduzione all'arrampicata tradizionale (in caso di dubbio, si può sempre rinviare in un fittone). Naturalmente, non tutte le falesie sono adatte (anzi!), ma la conformazione della roccia dello Zucco Angelone, con le frequenti fessure, rende questo approccio molto divertente!
L'esperienza è certamente da ripetere, e a mio parere è un'ottima introduzione all'arrampicata tradizionale (in caso di dubbio, si può sempre rinviare in un fittone). Naturalmente, non tutte le falesie sono adatte (anzi!), ma la conformazione della roccia dello Zucco Angelone, con le frequenti fessure, rende questo approccio molto divertente!
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