domenica 3 marzo 2024

Treni 2218 e 2275 (Bergamo-Milano Lambrate): ritardi gennaio-febbraio 2024

Fig. 1: distribuzioni cumulative dei ritardi per il treno 2218 delle 8:02
nei bimestri gennaio-febbraio dal 2015 al 2024.
Fig. 2: Ritardi nel bimestre in esame per il treno 2218 (8:02).
Fig. 3: come in Fig. 1, ma per il treno 2275 delle 17:41.
Fig. 4: come in Fig. 2, ma per il treno 2275 delle 17:41.
Tra le numerose notizie poco simpatiche di questo inizio 2024 mi limito a ricordare la ben nota variazione nelle regole di erogazione del bonus ritardi, che da quest'anno sarà erogato solo dietro richiesta. Decisione assurda presa ovviamente di concerto con la Regione, in merito alla quale potete leggere ad esempio qui. Ci sarebbe poi tantissimo da dire sulle continue cancellazioni del treno delle 7:40 per Milano e sullo scherzetto di spostare la partenza da Bergamo a Verdello quando un treno accumula troppo ritardo (pare, per la ridotta disponibilità dei binari in stazione a Bergamo). Domanda: ma questi treni, che a tutti gli effetti sono delle cancellazioni perché i pendolari non li possono raggiungere, come sono classificati ai fini della puntualità? In tutto il marasma alla stazione di Bergamo, l'unica, pallida, nota positiva è l'allargamento della piattaforma per Milano, con annesso caos per raggiungere i binari ovest.

In questo quadro, come sono andati i soliti due treni? La risposta per il 2218 è in Fig. 1: puntualità a zero (!) e al 39% entro 5'; massimo ritardo di ben 23' il 20/2 per guasto ad un altro treno. Distribuzione completamente spostata a destra rispetto agli anni scorsi, senza accenno di miglioramento! I dati sintetici sono poi riportati in Fig. 2, dove si vede chiaramente la continua e sistematica crescita di tutti i ritardi negli ultimi anni.

Se il dato per il 2218 ha almeno la consolazione puramente statistica di essere ben rappresentato da una lognormale, al 2275 manca pure questo! La Fig. 3 mostra la distribuzione dei ritardi, che come al solito devia dal comportamento lognormale intorno ai 7' di ritardo. Puntualità al 10% e al 55% entro 5'; massimo ritardo di ben 36' il 12/2, con il treno fermato a Verdello e i passeggeri che hanno terminato la corsa con il successivo 2237 (ormai strapieno di gente visto che è operato dai nuovi Donizetti, che saranno anche belli ma sono del tutto insufficienti come capacità). Piccolissima nota positiva: nella parte bassa la curva è lievemente a sinistra rispetto all'anno scorso, come si nota nella Fig. 4. Merito del mese di gennaio, dove due sole volte si erano superati i 10' di ritardo. A febbraio, un disastro: otto volte sopra i 10' e quattro oltre la mezz'ora (in tre delle quali il treno è stato cancellato); del tutto inaccettabile! Se l'andazzo è quello di febbraio, il 2024 sarà un macello.

Chiudo come al solito con l'elenco delle cause dei ritardi, notando anche stavolta come le stesse siano poco affidabili. Ad esempio, il 9/1 il 2237 era fermo a Centrale tra sirene e rumori anomali, ma l'app incolpava le "esigenze del regolatore"; il 12/1 i 15' di ritardo sono giustificati da una "sosta prolungata a Pioltello per servizio viaggiatori" quando il treno è arrivato a Pioltello già con 11' di ritardo; il 19/1 il treno delle 7.40 (che partiva alle 7.38) non parte per un problema alle porte. Dopo mezz'ora finalmente si muove ma il motivo del ritardo diventa "attesa del treno da Milano". Insomma, c'è parecchio da migliorare nel flusso informativo verso i viaggiatori!
Ciò premesso, su 12 segnalazioni, 6 sono relative a guasti e problemi tecnici, 1 a ritardo di un altro treno, e 1 ad un guasto all'infrastruttura. Seguono le altre motivazioni: 2 alle sempreverdi "esigenze del regolatore", e 2 alla new entry "prolungamento del servizio viaggiatori" (anche se i dati mostrano che il ritardo si accumula TRA le stazioni, non tra arrivo e partenza nelle stesse).

Nota: i dati sono raccolti personalmente o da app Trenord. Per correttezza, bisogna specificare che i ritardi sopportati dai pendolari su questi due treni non sono indicativi dei ritardi complessivi, che sta ad altri raccogliere e rendere pubblici. Idem per i rimpalli di responsabilità tra Trenord, Rfi, e quant'altri. Qui si cita Trenord in quanto è ad essa che i poveri pendolari versano biglietti ed abbonamenti, e ai quali dovrebbe rispondere del servizio.