domenica 23 settembre 2018

Melissa slimoncella

Gianni in uscita dal 1° tiro.
Ancora lui sulla fessura del 3° tiro.
E qui sull'ultimo tiro.
Parete di Sanico (Monte Pizzocolo)
Parete SE


Accesso: raggiungere Toscolano Maderno e salire alla soprastante frazione di Sanico (seguire inizialmente le indicazioni per Maclino). Alla frazione, proseguire dritti (indicazione Parete di Sanico) su strada pianeggiante fino ad intravedere una sbarra che blocca una stradina a destra. Si parcheggia nei pressi, in un piccolo slargo sulla sinistra (se "mancate" la sbarra, non preoccupatevi: poco dopo c'è un bivio e la strada si infila in una proprietà privata, una villa con piscina che farà da sfondo alla vostra salita - fate inversione e tornate al piccolo slargo). Proseguire un poco lungo la strada fino ad un sentiero sulla sinistra (indicazione con aggiunta "solo per alpinisti"). Dopo pochi metri si vede a destra un cancello di legno ed una staccionata che difendono uno spiazzo da aggirare. Proseguite quindi per poche decine di metri lungo il sentiero e scendete (noi abbiamo piazzato un ometto) per traccia verso destra fino al sentiero che proviene dal cancello: l'aggiramento è concluso. Seguite il nuovo sentiero verso sinistra fino a raggiungere la parete, proprio dove parte la via (scritta alla base; appena a destra scritta anglofobica let's danc). Mezz'oretta circa.
Nota: la posizione sulla mappa è solo indicativa perché la strada dopo Sanico non compare su Google Maps.
Relazione: via piuttosto discontinua, che alterna passaggi su ottima roccia a ravanate tra la vegetazione. Difficoltà decisamente abbordabili, anche perché un buon paio di passi valutati VI- sono tranquillamente evitabili (non siamo in falesia) ed appaiono un poco ricercati (resta il passo in traverso del 5° tiro, ben proteggibile da un cordino su pianta). In via, poche ma oculate protezioni con cordini; portare un paio di friend e qualche cordino per i passaggi più delicati. Ambiente decisamente bello, con arrampicata tra aromi di menta ed erbe, ma attenzione al caldo! Contate due ore e mezza più o meno.
1° tiro: salire verso sinistra puntando ad un albero, superarlo e salire uno spuntone. Qui parte una fessura valutata VI-, ma mezzo metro alla sua sinistra ci sono facili gradoni che si possono usare in alternativa. Poi per breve placca ravanosa si giunge in sosta. 40m; IV, V, IV+ (VI-, IV+ se si percorre tutta la fessura); quattro cordini in clessidra, un cordino su spuntone. sosta su cordone in clessidra.
2° tiro: spostarsi a sinistra tra la vegetazione e risalire una breve crestina, continuare su sentiero (!) o su facili rocce fino ad una bella placca che porta alla sosta. 35m; I, III+, V+; tre cordini in clessidra, un cordone su spuntone. Sosta su cordone in due clessidre.
3° tiro: spostarsi a destra fino ad uno spigolino e salire per belle placche, continuando per una fessura fino alla fine. A sinistra si trova l'albero di sosta. 35m; V- (passo all'inizio della placca; più facile a destra), IV+, V; due cordini in clessidra. Sosta scomoda su cordoni su pianta (secondo me la pianta vicina sarebbe stata più comoda, ma amen); altra sosta con cordoni in clessidra poco sotto. Il tiro originale fa un traverso a sinistra a metà della fessura finale (valutato VI-) che a me è parso poco logico.
4° tiro: superare il muretto a sinistra ed andare a prendere una bella lama che si segue fino alla (scomoda) sosta. 20m; V, IV+, V-; un cordone in clessidra. Sosta su spuntone.
5° tiro: attraversare verso destra fino ad un terrazzino e salire per facili (e a volte un po' instabili) rocce verso sinistra sino alla sosta. 35m; VI- (un passo), IV+, IV-; un cordone in clessidra.
6° tiro: salire le belle rocce lavorate fino alla sosta. 35m; III+; un cordino in clessidra, un fix di una via sportiva. Sosta su fix e anello con cordino.
Discesa: con quattro calate in corda doppia: tre da 25m su anello e fix con cordino e l'ultima da 30m su anello e cordino in clessidra (sosta scomoda). Dalla base seguire la traccia che va inizialmente a destra per poi portarsi a sinistra e condurre al punto di attacco.

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.

giovedì 13 settembre 2018

Ristorante Foresta

Carne salata con fragole e olive taggiasche.
Gnocchi di patate e ortica con ragù di verdure.
Filetto di cervo al ribes rosso.
Cioccolato e gelato al mango.
Strada della Comunità de Fiem, 42
Moena (TN)


E anche stavolta, il weekend dolomitico si dimostra occasione di allargare il perimetro per godere non solo delle montagne, ma anche di altri piaceri locali, quali saune e cucine. Siamo in Val di Fassa, tra Predazzo e Moena, in un hotel che risale all'800, di mole anche troppo grande per i miei gusti. All'interno il ristorante, in una sala non troppo capiente, con quell'arredamento in stile alpino che trabocca di rovere sbiancato da tutte le parti.
Noi però non ci facciamo intimidire e puntiamo dritti sul menù. Cucina di territorio rivisitata, che usa ottimi ingredienti e materie prime. La cena si srotola sull'abbinamento tra carni e frutti di bosco, che nella mia mente è indissolubilmente legato alla cucina di origine germanica. Iniziamo pertanto da una prelibatissima carne salata con fragole e olive taggiasche che ci dividiamo a mo' di antipasto e che immediatamente ci riconcilia col mondo.
Per il primo, cedo alla mia passione (beh, ad una delle tante...) e ordino un risotto ai funghi di gran soddisfazione, mentre Teo "indovina" un gustosissimo e assai delicato piatto di gnocchi di patate e ortica con ragù di verdure.
Siamo al secondo, e la mia scelta non può cadere che su un filetto di cervo al ribes rosso, magrissimo e assolutamente consigliabile. Teo ripiegherà invece su un filetto di tonno al pistacchio, nonostante il mio disappunto per la scelta assai poco "locale". Infine, c'è ancora tempo di stupirci con un veramente ottimo cioccolato con gelato al mango prima di accomiatarci chiacchierando davanti ad una grappa.
Un'ulteriore nota di merito va alla cantina, soprattutto per la completezza sul Trentino Alto-Adige. Durante la cena non ci facciamo mancare nemmeno la solita chiacchierata con l'assai cortese sommelier del locale sui meriti (e demeriti!!) dei vini in barrique.

lunedì 10 settembre 2018

Messner

Teo sul 1° tiro.
Teo sul 3° tiro.
Sul 4° tiro.
Sul 7° tiro.
Sull'8° tiro.
Teo lungo la cresta verso la prima sosta di calata.
Tracciato della via.
Anticima del Dente del Sassolungo
Parete E


Accesso: parcheggiare a Passo Sella e scendere verso la val Gardena (qualche sporadico parcheggio), per prendere poco dopo a sinistra verso il rif. Valentini (possibilità di parcheggio a pagamento). Continuare lungo la strada sterrata (sbarra) in direzione del Col Rodella per abbandonarla poco dopo e salire verso destra lungo i prati delle piste da sci, puntanto alla stazione di arrivo della seggiovia. Per via di uno sterrato e una traccia si raggiunge l'evidente crinale, che si segue in direzione  della Punta Grohmann. Poco prima di raggiungere le rocce traversare verso sinistra (ovest) lungo una traccia evidente, costeggiare la Punta Grohmann e la successiva Torre Innerkofler sino a raggiungere il canalone che scende dalla Forcella del Dente. Risalirlo brevemente portandosi verso la parete di sinistra (traccia) dove campeggia l'evidente scritta Canalone Moppo. Una quindicina di metri più in alto si stacca una cengia. Percorrerla per pochi metri fino ad un piccolo ripiano dove attacca la via (chiodo con cordone).
Relazione: via di carattere "esplorativo", che risale la parete E senza particolari difficoltà. La via deve gran parte della sua (non esorbitante) fama al nome del suo apritore e all'essere stata aperta senza uso di chiodi, ma a costo di dire un'eresia mi sentirei di affermare che è senza infamia e senza lode, certamente non memorabile. Merita comunque una visita per l'ambiente piuttosto isolato. Chiodatura essenziale; portare friend piccoli e medi. Roccia discreta che migliora nella seconda parte (con l'eccezione dell'ultimo tiro). Per ironia della sorte, la via aperta in puro stile "trad" ora si ritrova con le soste indicate da bolli di vernice rossa!
1° tiro: percorrere la cengia verso sinistra sino al suo termine. Superare un diedrino e spostarsi per pochi metri a sinistra sin sotto la verticale di un muro giallo dove si sosta. Qui attrezzare la sosta. 40m; I, II, III, II, III+; due clessidre. Sosta su clessidra.
2° tiro: alzarsi leggermente e traversare a sinistra, abbassarsi e raggiungere un camino. Salirlo sino a quando è possibile spostarsi a sinistra su comoda cengia, continuare per pochi metri e sostare. 30m; IV-, IV, IV+, III; una clessidra con cordone, una sosta intermedia (due clessidre con cordone e maglia-rapida) posta a circa metà camino. Sosta su quattro clessidre con cordoni.
3° tiro: salire il camino superando diversi massi incastrati. Prima di raggiungerne la fine (visibile un masso incastrato in alto) uscire a sinistra e superare rocce articolate sino alla sosta. 50m; IV, IV+; una clessidra con cordone, un chiodo. Sosta su tre clessidre con cordone.
4° tiro: salire le facili rocce sopra la sosta e continuare lungo la spaccatura grigio/gialla, per spostarsi poi a sinistra e salire indi verso destra lungo la facile rampa sino alla sosta, posta sotto la verticale di un'ampia fessura. 35m; III, IV-, II, III+, II; una clessidra con cordone. Sosta su tre clessidre con cordino.
5° tiro: superare la fessura appena sopra la sosta (o aggirare il pulpitino) e successivamente salire verso sinistra attraverso facili rocce fino alla sosta. 35m; IV+, IV-, III, II; una clessidra con cordone. Sosta su due clessidre.
6° tiro: continuare sempre in obliquo verso sinistra sino ad una vaga cengetta alla base di un muro giallo dove si trova la sosta. 30m; IV-, III; una clessidra con cordone. Sosta su due chiodi.
7° tiro: sempre in obliquo verso sinistra sino a raggiungere lo spigolo in corrispondenza di un piccolo pulpito. 30m; IV-, III, IV-; un cordone in clessidra. Sosta su due clessidre con cordone.
8° tiro: salire lungo il fianco sinistro della sosta e proseguire lungo l'evidente diedro sulla destra che permette di raggiungere la vetta. 25m; IV+, III+, IV, I. Sosta su due chiodi con cordone.
Discesa: Continuare lungo la cresta in direzione nord (vetta del Dente del Sassolungo) rimanendo sul fianco ovest (II, III, passi di IV-; un chiodo). In corrispondenza della quarta forcelletta, dopo circa 40m, ci si porta sul fianco est, dove è presente al prima sosta di calata (tre chiodi con cordoni, maglia-rapida e moschettone).
1a calata: 25m, in verticale, sino a raggiungere la successiva sosta di calata (anello cementato e clessidra).
2a calata: 45m, in direzione del canale, fno ad una sosta sulla destra, faccia a monte (clessidra con cordoni e maglia-rapida). Da qui si può scendere lungo il canale con passi di III+ evitando le due prossime calate.
3a calata: 45m, lungo il canale sino a quando questo piega a destra (faccia a monte). Qui una freccia rossa aiuta ad identificare una sosta di calata (clessidra con cordone e maglia-rapida). A circa metà calata, sulla destra (viso a monte) è presente una sosta intermedia (clessidra con cordone e maglia-rapida).
4a calata: 20m, lungo il canale fino al camino del 3° tiro; portarsi qui sul suo fianco destro (viso a monte) in corrispondenza di una piccola forcella (freccia rossa) dove si nota la sosta di calata (anello cementato).
5a calata: 25m, un poco a sinistra (viso a monte) sino alla sosta di calata (anello cementato).
6a calata: 50m, in verticale sino all'ancoraggio successivo (anello cementato). A metà è presente una sosta intermedia su anello cementato.
7a calata: 50m, sino a raggiungere il canalone. A metà è presente una sosta intermedia (anello cementato). Da qui rientrare percorrendo a ritroso i sentieri di avvicinamento.

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.