a cura di Clara Bertolini
Electa, Milano, 1989
Per tutti gli studenti bergamaschi che gravitano attorno alle Università milanesi, il ponte di Paderno è un appuntamento irrinunciabile. Può essere giornaliero oppure aperiodico, ma tutti hanno attraversato il ponte e lo hanno ammirato. E tutti hanno sentito la balla del progettista che si butta dal ponte il giorno del collaudo (e che in realtà morì tranquillamente nel suo letto nel 1911, mentre il ponte fu terminato nel 1889).
Questo libro racconta la genesi, il progetto e le condizioni "attuali" (nel centenario della costruzione, ormai 30 anni fa) del ponte, passando, in una lettura assai gradevole, dalla storia dello sviluppo ferroviario e del suo impatto sull'ingegneria delle costruzioni di fine '800 all'evoluzione della Scienza delle Costruzioni con la nascita degli approcci iperstatici (lontani ricordi dell'esame di SdC), fino al progetto del ponte e la sua realizzazione. Segue poi una seconda parte più tecnica, dove sono descritte le prove su campioni di materiale simile a quello utilizzato per il ponte, un calcolo strutturale aggiornato e una proposta di restauro. Un ricco corredo iconografico (come si dice in questi casi...) completa l'opera. A lettura ultimata, non ho potuto fare a meno di andare a visitare il ponte e ammirare da vicino il capolavoro di Jules Rothlisberger. A volte è bello sentirsi "ingegneri"!
Electa, Milano, 1989
Per tutti gli studenti bergamaschi che gravitano attorno alle Università milanesi, il ponte di Paderno è un appuntamento irrinunciabile. Può essere giornaliero oppure aperiodico, ma tutti hanno attraversato il ponte e lo hanno ammirato. E tutti hanno sentito la balla del progettista che si butta dal ponte il giorno del collaudo (e che in realtà morì tranquillamente nel suo letto nel 1911, mentre il ponte fu terminato nel 1889).
Questo libro racconta la genesi, il progetto e le condizioni "attuali" (nel centenario della costruzione, ormai 30 anni fa) del ponte, passando, in una lettura assai gradevole, dalla storia dello sviluppo ferroviario e del suo impatto sull'ingegneria delle costruzioni di fine '800 all'evoluzione della Scienza delle Costruzioni con la nascita degli approcci iperstatici (lontani ricordi dell'esame di SdC), fino al progetto del ponte e la sua realizzazione. Segue poi una seconda parte più tecnica, dove sono descritte le prove su campioni di materiale simile a quello utilizzato per il ponte, un calcolo strutturale aggiornato e una proposta di restauro. Un ricco corredo iconografico (come si dice in questi casi...) completa l'opera. A lettura ultimata, non ho potuto fare a meno di andare a visitare il ponte e ammirare da vicino il capolavoro di Jules Rothlisberger. A volte è bello sentirsi "ingegneri"!
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