sabato 19 giugno 2021

Via dei Pell e Oss

Teo sul 1° tiro.
Sul 2° tiro.
Teo sul 2° tiro.
Tracciato della via.
Torrione della grotta - Grignetta
Parete SSO

La prima notizia di questa salita di Berti e Nusdeo del 1954 si trova nel libro di Claudio Cima del 1971, che ne dà breve descrizione (p. 64) e la condanna come roccia friabile. Giudizio confermato nell'edizione 1975 dove si aggiunge (p. 98): mai ripetuta. Nemmeno citata nella guida di Dante Porta, ricompare nella monografia CAI-TCI di Eugenio Pesci, che si rifà a Cima. Aperta con venti chiodi, ne furono lasciati quattro. La via dorme tranquilla fino al 2011, quando è ripulita e richiodata: dieci anni dopo, siamo andati a darle un'occhiata, ben provvisti di chiodi e materiale d'abbandono. Quello che non avevamo calcolato era un errore nella relazione della discesa, che ci costringe a scendere e risalire le corde, ed infine a calarci lungo la via. Torniamo quindi all'ultima sosta, dove siamo già inorriditi salendo quando abbiamo visto l'anello libero di scorrere lungo la catena, in barba ad ogni criterio di ridondanza; lasciamo moschettone, maglia-rapida, cordini, e torniamo finalmente alla base: una delle poche vie con tempo di discesa maggiore di quello di salita!
Accesso: raggiungere i Piani Resinelli e prendere la via Carlo Mauri subito sulla destra; non salire per il rif. Porta (anche perché c'è una sbarra poco dopo) ma continuare, superando il rif. Soldanella e proseguendo fino a trovare uno spiazzo sulla sinistra dove si parcheggia. Da lì si prende il sentiero della cresta Sinigaglia che sale fino ad un bivio per i torrioni Fiorelli e Grotta. Si segue la deviazione e si giunge in breve sotto la parete S del Torrione. Ci si porta a sinistra della fascia gialla, si passano i fix della Diretta Pinciroli e si giunge all'attacco (grosso chiodo con anello; cordino e catena visibili poco sopra).
Relazione: via che sale la parete quasi a goccia d'acqua, secondo una linea molto bella. Purtroppo appare poco ripetuta, e la roccia ha ancora bisogno di qualche ripulitura. La chiodatura è buona nei tratti più impegnativi, ma alcuni chiodi vanno verificati; portare friend piccoli e medi per integrare. Il primo tiro è valutato 6c; se non volete provare la libera su questa roccia e questi chiodi (vi capisco...), portatevi una staffa. Utili chiodi e martello per ogni evenienza.
1° tiro: salire lungo la direttrice di alcuni diedrini fino ad un ripiano sotto ad un naso dove si sosta. 25 m, A1 (6c in libera); undici chiodi (due resinati). Sosta su due chiodi, un chiodo a pressione, catena e maglia-rapida.
2° tiro: salire per la placca puntando al camino di sinistra, superarlo e proseguire lungo il diedro fino ad una vecchia sosta. Continuare su terreno più facile fino a che non si incontra una fascia erbosa. Qui spostarsi appena a destra (chiodo giallo) e raggiungere la sosta. 40 m; V+, V, IV; nove chiodi, una sosta intermedia (tre chiodi, fettuccia marcia e vecchio moschettone). Sosta su due chiodi cementati, con catena ed anello (libero di muoversi!) e moschettone.
3° tiro: salire per i gradoni sopra la sosta giungendo ad una zona di rocce appoggiate ed erba. Continuare verso sinistra facendo attenzione alla qualità della roccia fino al terrazzo di sosta. 30 m, IV; tre chiodi, un anello cementato. Sosta su due chiodi cementati, con catena, fettuccia su spuntone, il solito anello ballerino ed un maglia-rapida.
Discesa: in doppia lungo la via.
1a calata: 25 m, fino alla 2a sosta.
2a calata: 55 m, fino alla base.

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.

martedì 15 giugno 2021

La corriera del Cuculì

Sul 3° tiro.
Anna sul 5° tiro.
E qui sul 7° tiro.
Sul 9° tiro.
Pizzo di Fondra
Parete E

– Ma... questo tiro di 6c? Boh, mi sembra quarto...
– Forse abbiamo saltato un tiro... adesso vediamo il prossimo...
– Ma pure questo non c'entra niente... (più avanti) e dov'è la cengia?
– Ecco, forse la cengia era quella prima, adesso siamo qui... no, non torna...
– Ma non è che siamo sulla via sbagliata?

Dialoghi di questo tenore accompagnano la mia prima "salita" al Pizzo di Fondra, a giugno 2020, quando decido di andare a vedere una delle vie a fix chiodate dagli amici della Scuola Val Seriana. Purtroppo la guida a cui ci affidiamo inverte i nomi delle tre vie (no comment!), e perdiamo non so quanto tempo prima di incappare per caso all'attacco della Corriera. Saliamo guardando la relazione che è in realtà di un'altra via, al terzo tiro ci infiliamo in una via non ancora terminata, piovono maledizioni a destra e a manca, finché arriviamo alla fine della "nuova" via e ci caliamo.
Maggio 2021: armato di relazione corretta (quella della guida delle Prealpi lombarde, che riporta tutto fedelmente), riparto per le stesse vie. Arrivo facilmente all'attacco della Corriera (la più a sinistra delle tre), comincio a cercare le altre vie, ma non le trovo. C'è un'infinità di foglie secche, non si vede un bel nulla. Dopo aver perso per la seconda volta una quantità abnorme di tempo e aver proferito una congrua dose di maledizioni, ripartiamo per la Corriera. Arriviamo all'ultimo tiro che è già tardi, e c'è pure il coprifuoco alle 22. Scendiamo il più velocemente possibile, arriviamo alla base alle 20 circa, rotoliamo nel bosco giungendo all'auto alle 21 e a casa pochi minuti prima delle 22. Chissà se la terza volta sarà quella buona?
Accesso: salire lungo la Val Brembana e raggiungere il comune di Isola di Fondra. La strada compie una prima curva a destra e poco dopo una seconda a 90° verso sinistra. Subito dopo, prima di una terza curva, c'è un parcheggio sulla destra (ufficio postale).
Lasciata l'auto, si prosegue lungo la strada fino all'imbocco di una mulattiera sulla sinistra (indicazione per le frazioni Foppa/Forcella/Cornelli/Pusdosso, segnavia 125 e 137). Si percorre la mulattiera (tenere la sinistra ad un bivio) fino alla frazione Foppa. Da qui si prosegue in piano a sinistra verso Forcella (indicazioni). Appena prima della frazione si prende il sentiero a destra (Giro delle contrade/Pusdosso, segnavia 137) e lo si lascia poco dopo seguendo la traccia a sinistra, verso l'alto, che porta ad una presa dell'acquedotto (bolli blu; attenzione ad un tratto in cui il sentiero svolta a sinistra: tornare poco dopo a destra seguendo i bolli). Subito dopo la costruzione si sale nel bosco seguendo una traccia (bolli blu e ometti) che porta sotto la parete e la costeggia verso sinistra, morendo in corrispondenza di un canale. Alla base parte la via (scritta).
Relazione: via di carattere misto alpinistico-sportivo che sale il lato sinistro della parete su ottima roccia, con l'unico neo di avere diversi tratti di collegamento, peraltro brevi, tra i tiri. Le protezioni sono buone, ma non sempre ravvicinate: portare friend fino al 3BD per proteggersi lungo diedri e fessure. Passi di VI obbligatori.
1° tiro: salire brevemente il canale per portarsi sulla parete di destra a risalire una placchetta e lo sperone fino al terrazzino di sosta. 40 m, 5a; tre fix, due chiodi (uno con cordino), un cordino un po' marcio su pianta. Sosta su due fix.
2° tiro: salire dritti restando poi a sinistra delle piante. Proseguire verso sinistra a superare una placchetta e raggiungere la sosta. 25 m; IV, 4a; un fix, un cordone su pianta. Sosta su due fix.
3° tiro: traversare a sinistra fino all'imbocco del canale. NON proseguire a sinistra (dove si vede un fix con cordino), ma salire lungo il canale per prendere poi la placca di destra e, tramite fessure, salire alla pianta dove si sosta. 25 m; 4c, VI; due chiodi (uno con cordone), due fix. Sosta da attrezzare su pianta.
4° tiro: portarsi sulla placca di sinistra e salirla fino alla sosta. 25 m, 5b; cinque fix. Sosta su un fix e uno spit con cordone e anello di calata.
5° tiro: salire un primo muretto e proseguire per placca più abbattuta, spostarsi a sinistra e salire per un diedro appoggiato fino al suo termine. 55 m; 5a, IV; quattro fix, un cordone in clessidra. Sosta su due fix.
6° tiro: salire brevemente e portarsi sulla sinistra fino alla sosta. 15 m, I, un cordone su albero. Sosta su due fix con cordone.
7° tiro: salire per placca verso sinistra e proseguire per un diedro. Salire il muro sulla destra e continuare per rocce più facili fino alla sosta. 55 m; 5a, VI, IV; tre fix, un chiodo, un cordone su albero. Sosta su due fix e cordone con maglia-rapida.
8° tiro: spostarsi verso sinistra per una decina di metri. Sosta su due fix.
9° tiro: salire per placca, prima verso sinistra per poi rientrare a destra, e continuare fino alla sosta. 25 m, 6b (passo), otto fix. Sosta su due fix.
10° tiro: superare una placca, raggiungere un tratto più appoggiato e poi un muro verticale che porta al ripiano di sosta. 35 m, 5c, quattro fix. Sosta su un fix e uno spit, con cordone e maglia-rapida.
11° tiro: spostarsi per una decina di metri circa verso sinistra, fino alla base di un diedro. 10 m, I, un cordone, un fix, una fettuccia su albero.
12° tiro: salire per il diedro, superare un muretto e raggiungere la base di un diedro obliquo fessurato. Seguirlo e continuare fino alla sosta. 35 m; VI-, 6a, A0/A1, VI+; quattro fix, tre chiodi. Sosta su due fix con cordone e maglia-rapida.
La via ha un ultimo tiro che non abbiamo percorso.
Discesa: a corda doppia nella parte alta e poi per sentiero.
1a calata: 30 m, fino alla cengia che, seguita verso destra (faccia a monte) porta alla 10a sosta.
2a calata: 30 m, fino alla 9a sosta. Possibile concatenare con la seguente.
3a calata: 20 m, fino alla 8a sosta. Seguire poi la cengia a ritroso fino alla 7a sosta.
4a calata: 35 m, fino alla larga cengia sottostante. Attenzione a NON calarsi lungo la via di salita, ma alla sinistra (viso a valle).
Dalla cengia, proseguire verso sinistra (viso a valle) seguendo radi ometti fino ad incrociare una corda fissa che si segue in discesa fino ad una sosta.
5a calata: 40 m, in verticale fino alla sosta successiva.
6a calata: 20 m, fino alla base.
Da qui, noi siamo rientrati verso il punto di attacco per recuperare del materiale, scendendo prima dritti e poi seguendo una traccia verso destra, percorrendo infine a ritroso il sentiero di salita. Se ciò non è necessario, conviene scendere direttamente tenendo la sinistra e seguendo poi gli ometti.

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.