domenica 22 ottobre 2023

Trattoria Isetta

Tortelli ripieni di faraona.
Tagliata di bistecca alla fiorentina.
Strudel di pesche e amaretti.
Via Pederiva 96
Val Liona, fraz. Grancona (VI)

Agli arrampicatori i colli Berici sono noti soprattutto per la falesia di Lumignano, forse quella più famosa del vicentino. Ma nella non troppo lontana val Liona c'è un altro posto che merita di essere conosciuto, anche se per ben altri motivi: la trattoria Isetta! Nata nel 1950 accanto ad un'attività di macelleria, fa della carne la propria specialità, e si vede letteralmente: la carne è mostrata al cliente prima della cottura, ed il fuoco su cui sarà cucinata è ben visibile dalla sala. E non è solo immagine: i piatti hanno sostanza e sapore, ed il menù cambia con le stagioni. Prezzi non proprio da "osteria", a dire il vero, ma ottima qualità.

Locale e tavoli più in stile ristorante che trattoria, a ricordarci che le vacanze sono finite e non si mangia più nei rifugi (siamo a fine agosto). Pane e grissini fatti in casa, molto buoni. Saltiamo gli antipasti (tranne Alberto che opta per una battuta di manzo in sostituzione del primo) e passiamo ai primi piatti: sei-otto scelte tra gnocchi, fettuccine, bigoli, pasta e fagioli, risotto ai tartufi rendono la scelta un po' difficile, ma alla fine mi decido per i tortelli ripieni di faraona, con porro e datterino, ovviamente con pasta fatta in casa. Gustosissimi e con un ripieno molto delicato, veramente un ottimo inizio.

I secondi piatti si dividono in due categorie: un gruppo di sei-sette opzioni tra cui faraona, coniglio, fegato alla veneziana, arrosto ed un non troppo locale salmone in crosta, ed altrettante scelte di carne alla griglia, la specialità della casa: bistecca e tagliata di fiorentina, filetto, braciola di maiale, agnello. La scelta cade su una tagliata di bistecca alla fiorentina, che arriva su un piatto di forma un po' singolare, ma di un sapore ed una tenerezza davvero esemplari; la dimostrazione che alla fin fine i piatti migliori sono quelli semplici, se ottimamente cucinati (e con ottimi ingredienti)!

Nella lista dei dessert troviamo gelati e sorbetti, mousse, zuppa inglese e altre delizie. Scelgo uno strudel di pesche e amaretti con fondente di cioccolato che arriva in porzione un po' minimale, ma dello stesso livello degli altri piatti.

La lista dei vini è davvero molto ben assortita (purtroppo non abbiamo avuto modo di visitare la cantina, che pare sia memorabile), con buona selezione dal Veneto e qualche ricarico in più (ma pare che ormai sia la norma, quindi sarò io a sbagliare...). Dopo la solita discussione con il sommelier per scegliere qualcosa di non barricato, assaggiamo il Due di Gianni Tessari, una cuvée di Merlot e Cabernet Franc con invecchiamento in botte grande e tasso alcolico di 13°. Morbido e vellutato (forse un pochino troppo per i miei gusti), accompagna il pranzo con discrezione. Forse si poteva osare qualcosa di più per la fiorentina, ma siamo ancora ad agosto e fuori ci sono temperature africane; sarà per la prossima volta!

Il conto: 210 € (tre persone) per:
1 antipasto
2 primi
3 secondi
3 dessert
2 caffè
1 bottiglia di acqua
1 bottiglia di vino (o erano due?)
3 bicchieri di vino da dessert

venerdì 6 ottobre 2023

Pellicioli-Spiranelli

Sul 2° tiro.
Bruno e Jacopo sul 2° tiro.
Bruno sul 3° tiro.
E qui all'inizio del 4° tiro.
Tracciato della via.
La relazione originale
(Annuario 1954 CAI Bergamo, 71-72)
Presolana orientale
Parete S

Il tiro in traverso più bello di tutta la Presolana! Vale la pena di ripetere la via solo per fare il secondo tiro (non fate leggere questo al vostro compagno/a di cordata e fatelo/a partire sul 1° tiro). Aggiungete un ambiente decisamente isolato, lontano dalle cordate che si assiepano sulle solite tre-quattro vie della Presolana, un avvicinamento appena un poco più lungo di quello per le vie Longo o Bramani, una discesa a piedi che richiede un po' di tempo ed avrete un'idea di cosa vi aspetta. Peccato solo che la via si esaurisca in quattro tiri, di cui uno e mezzo non proprio memorabili, anche se a questo si può rimediare percorrendo il primo tiro di Makumba e/o concatenandovi un'altra via come la Asti-Ajolfi o la Cesareni-Berizzi-Pansera.
Accesso: dalla Val Seriana verso il passo della Presolana; parcheggiare sulla destra in un largo spiazzo poco prima di raggiungerlo, appena prima di una chiesetta (cartello "Cantoniera della Presolana"), seguire la strada che si stacca di fronte fino al secondo tornante e lasciarla per proseguire lungo il sentiero, raggiungendo la baita Cassinelli o rif. Carlo Medici (indicazioni). In alternativa parcheggiare qualche centinaio di metri prima sulla destra, nei pressi dell'Hotel Spampatti, e seguire la strada di fronte e subito il sentiero a destra (indicazioni per baita Cassinelli), che sale nel bosco e si congiunge con il precedente. Superare la malga Cassinelli e risalire il ghiaione (segnavia 315 per il bivacco Città di Clusone e Grotta dei Pagani), fino a giungere all'altezza della parete dello Spigolo Longo. Qui salire per una delle tracce sulla destra, raggiungendo l'attacco di Echi verticali. Proseguire in salita, superando l'attacco di Spigolando e il cordino di Emmentalstrasse, e continuare fino ad un tratto attrezzato che supera il canale Bendotti. Poco dopo si giunge davanti alla parete della Presolana orientale, con l'evidente grotta ad arco alla base, ed un canale alla sua destra. Si sale un ghiaione e ci si infila nel canalino, uscendone a sinistra per raggiungere la base dell'arco dove parte la via. Attenzione: se volete iniziare dal primo tiro di Makumba (6b), fermatevi ad una sosta sulla sinistra (cordone visibile) prima di raggiungere la base dell'arco.
Relazione: via molto bella su roccia ottima, che taglia la parete con un bellissimo traverso per proseguire poi lungo un'evidente fenditura. Il tiro in traverso è chiodato in maniera quasi esagerata e non richiede integrazioni, ma il resto della via è più parco di protezioni e un paio di friend sono comunque utili.
1° tiro: salire per rocce appoggiate (primi metri dall'aspetto un po' aleatorio, poi meglio) fino al pilastro, dove si sosta. 40 m; II, III, I. Sosta su due golfari. Questo tiro è in realtà la variante Caccia-Piccardi alla via Cesareni.
2° tiro: rimontare un pilastrino e portarsi a sinistra, salendo per un corto diedro. Poi, appena a destra e ancora dritto, fino ad un chiodo sporgente. Qui inizia il traverso che si segue fino ad un terrazzino da cui si sviluppa la fenditura. Salire poi facilmente all'evidente sosta. 50 m; IV+, V, un passo VI- alla fine del traverso, III; nove chiodi, due cordoni in clessidra. Sosta su due golfari. Il percorso è un po' contorto e conviene allungare bene le protezioni prima del traverso. Possibile anche sostare a metà traverso, su cordone in (due) clessidre e altro cordone (sfilacciato) poco più in alto. Seguite i numerosi chiodi ignorando gli spit per non sbagliare percorso.
3° tiro: seguire la larga fessura, superare un breve muretto uscendo sulla destra e continuare per un diedro. Dopo un breve tratto su facili rocce si arriva alla sosta sulla destra. 40 m; IV, un passo V+/VI-, IV+, IV-; un chiodo, un cordone in clessidra, una sosta della via Hard Rock (spit e cordone in clessidra). Sosta su spit e chiodo con cordone.
4° tiro: seguire la fessura verso sinistra e proseguire poi per facili rocce fino ad identificare uno spuntone su cui attrezzare la sosta. 50-60 m (a seconda di dove vi fermate);  IV, III; un chiodo.
Discesa: proseguire lungo la parete fino all'anticima con difficoltà di II (restate legati per maggiore sicurezza; altrimenti, fate attenzione!). Da qui si guadagna la cima di fronte e si seguono i bolli rossi verso destra (passi di II) fino alla bocchetta del Visolo. Da qui si può scendere a destra, ritornando sul sentiero percorso in salita, oppure salire al Visolo e scendere dall'altro versante, giungendo direttamente nei pressi della baita Cassinelli.

Avvertenza: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.