Era passato decisamente molto tempo dall'ultima volta che avevo bevuto una bottiglia proveniente dalla Sicilia degna di menzione. Non che non ve ne siano - tutt'altro - ma la mia pigrizia mi aveva spesso dirottato altrove. Per rimediare a questa mancanza, e ricordando un piacevole assaggio della cantina Valle dell'Acate, resto in zona e mi rivolgo ad un "classico", ovvero l'azienda COS: nata nel 1980 e battezzata colle iniziali dei cognomi degli allora tre soci, si è da subito indirizzata verso il Cerasuolo di Vittoria, ad oggi unica DOCG della Sicilia. L'azienda lavora in regime biodinamico da tempo, e ha sperimentato anche soluzioni assai originali come l'affinamento in anfore, in omaggio alla tradizione vinicola dell'isola.
Cominciamo con un'ovvietà: il Cerasuolo in questione è un rosso, a differenza di quelli abruzzesi che sono rosati. Il Cerasuolo Classico (dove l'aggettivo indica un maggior affinamento) di COS è un uvaggio di Nero d'Avola (60%) e Frappato (40%), con vinificazione separata in cemento vetrificato ed affinamento di 12 mesi in grandi botti.
Al colore appare di un rosso rubino un po' scuro; il naso è piuttosto contratto e ha bisogno di tempo per rivelarsi. Quando poi si decide, lascia un poco di sorpresa: frutti rossi in sordina (me li aspettavo più evidenti), note di terra e qualcosa di minerale.
L'assaggio dimostra che otto anni sono passati assai bene per questa bottiglia, e che si può puntare tranquillamente al decennio: il vino è ancora morbido e vivace, con un buon supporto alcolico e tannini arrotondati. Buona la persistenza ed il finale. Unico, solito, problema: la bottiglia sparisce in un attimo!
Gradazione: 13°
Prezzo: 19 €
Cominciamo con un'ovvietà: il Cerasuolo in questione è un rosso, a differenza di quelli abruzzesi che sono rosati. Il Cerasuolo Classico (dove l'aggettivo indica un maggior affinamento) di COS è un uvaggio di Nero d'Avola (60%) e Frappato (40%), con vinificazione separata in cemento vetrificato ed affinamento di 12 mesi in grandi botti.
Al colore appare di un rosso rubino un po' scuro; il naso è piuttosto contratto e ha bisogno di tempo per rivelarsi. Quando poi si decide, lascia un poco di sorpresa: frutti rossi in sordina (me li aspettavo più evidenti), note di terra e qualcosa di minerale.
L'assaggio dimostra che otto anni sono passati assai bene per questa bottiglia, e che si può puntare tranquillamente al decennio: il vino è ancora morbido e vivace, con un buon supporto alcolico e tannini arrotondati. Buona la persistenza ed il finale. Unico, solito, problema: la bottiglia sparisce in un attimo!
Gradazione: 13°
Prezzo: 19 €
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