Visto che siamo nel settecentesimo anniversario della morte di Dante, è fin troppo facile iniziare queste righe dall'Inferno. Quello della Commedia, si sa, è posto sotto Gerusalemme e arriva al centro della Terra (con buona pace dei terrapiattisti di oggi). Ma sopra, sulla Terra, ce ne sono altri. Non parlo dei tanti creati dall'uomo, ma più semplicemente di quelle località, tipicamente di montagna, così chiamate per le loro temperature estive. Il primo nome che viene in mente è ovviamente quello dei vitigni del Valtellina superiore Inferno, ma esiste anche una Vigna dell'Inferno in Toscana e una Valle dell'Inferno a Termeno. E poi c'è la Val d'Aosta, la zona di Arvier, ed il suo vino.
Ma attenzione all'etichetta! Meglio, al suo colore. Eh sì, perché la piccola Cooperativa de l'Enfer, nata nel 1978 e che raccoglie circa un centinaio di soci con una produzione di non più di 35000 bottiglie per anno, convertita al biologico più o meno da una decina di anni, produce due Enfer d'Arvier "base", che si differenziano per il colore dell'etichetta: marrone e verde. Mentre il primo segue la vinificazione classica, l'etichetta verde non utilizza lieviti selezionati né aggiunta di anidride solforosa, ed è affinato solamente in acciaio.
Il vino è un assemblaggio di Petit Rouge (95%), forse il vitigno più coltivato della Vallée, caratterizzato da un buon tenore alcolico ma poca acidità, che è compensata da un 5% di Fumin. Il colore è rubino con dei riflessi granati che segnano i suoi otto anni.
Un po' chiuso all'inizio, si apre su note di frutti rossi e aromi vegetali, senza farsi mancare le note speziate, i famigerati aromi terziari.
All'assaggio il vino si dimostra in buona forma, ancora fresco e piacevole da bere, con una buona struttura e tannini assai morbidi. In evidenza ancora la frutta matura e un finale un poco amarognolo tipico del Petit Rouge che invoglia a riempire di nuovo il bicchiere.
Dopo tutto ciò, che fretta c'è di passare agli assaggi delle altrettanto numerose vigne del Paradiso??
Gradazione: 12,5°
Prezzo: 18 €
Ma attenzione all'etichetta! Meglio, al suo colore. Eh sì, perché la piccola Cooperativa de l'Enfer, nata nel 1978 e che raccoglie circa un centinaio di soci con una produzione di non più di 35000 bottiglie per anno, convertita al biologico più o meno da una decina di anni, produce due Enfer d'Arvier "base", che si differenziano per il colore dell'etichetta: marrone e verde. Mentre il primo segue la vinificazione classica, l'etichetta verde non utilizza lieviti selezionati né aggiunta di anidride solforosa, ed è affinato solamente in acciaio.
Il vino è un assemblaggio di Petit Rouge (95%), forse il vitigno più coltivato della Vallée, caratterizzato da un buon tenore alcolico ma poca acidità, che è compensata da un 5% di Fumin. Il colore è rubino con dei riflessi granati che segnano i suoi otto anni.
Un po' chiuso all'inizio, si apre su note di frutti rossi e aromi vegetali, senza farsi mancare le note speziate, i famigerati aromi terziari.
All'assaggio il vino si dimostra in buona forma, ancora fresco e piacevole da bere, con una buona struttura e tannini assai morbidi. In evidenza ancora la frutta matura e un finale un poco amarognolo tipico del Petit Rouge che invoglia a riempire di nuovo il bicchiere.
Dopo tutto ciò, che fretta c'è di passare agli assaggi delle altrettanto numerose vigne del Paradiso??
Gradazione: 12,5°
Prezzo: 18 €
Nessun commento:
Posta un commento