Qui svoltare a destra! |
Edo sul 3° tiro. |
E sul 4°. |
Tracciato della via. |
Parete S
Una via da consigliare a chi vuoi male!, mi dice Edo alla fine, memore dei due sassi che lo hanno colpito e dei molti di più che ci hanno risparmiato. È un peccato, perché il percorso è logico e bello, e la chiodatura buona, ma la pietraia sopra la via rovina decisamente il piacere della salita. Se decidete di percorrerla, fate particolare attenzione alla quarta sosta, e cercate di stare il più a sinistra possibile (forse sarebbe utile spostarla un poco).
Accesso: raggiungere via Montebello a Lecco ed identificare un parcheggio di fronte ad una strada bloccata da un'evidente sbarra (se venite dal centro di Lecco - via Pasubio - è il secondo parcheggio dopo la curva a destra). Inoltrarsi lungo la strada e prendere una traccia a sinistra in corrispondenza di una curva. Seguirla prima in piano e poi in salita, superando un grosso pilastro in cemento per l'aerazione della sottostante superstrada e costeggiando le reti paramassi. Al loro termine, continuare a sinistra (ricordarsi questo bivio al ritorno) fino ad un altro incrocio. Non salire, ma continuare dritto, giungendo in breve ad un masso con la scritta sbiadita "canalone impegnativo", oltre il quale si vede la piccola falesia del Muro nascosto. Salire a destra verso il canalone, superare un breve tratto con catene e continuare fino ad un evidente segno triangolare in corrispondenza di un albero (Foto 1). Qui spostarsi a destra, aggirare una paretina e salire all'attacco (scritta sbiadita).
Relazione: via che risale un pilastro a sinistra della parete S del monte S. Martino tra placche e diedri, con percorso logico ma funestato da cadute di sassi. La via è quasi sempre protetta dalle scariche, tranne la sosta del quarto tiro, ma certo la sensazione non è piacevole. Chiodatura a fix buona, ma con passi obbligati. Lungo la salita si notano evidenti tracce di pulizia della parete, e la roccia è tutto sommato buona, con qualche punto in cui fare attenzione; rimane però a lungo bagnata nei primi due tiri dopo le piogge.
1° tiro: salire la placchetta fino un terrazzo dove ci si sposta alla sosta sulla sinistra. 25 m, 5b (passo delicato a metà tiro); sette fix. Sosta su due fix con cordone e maglia-rapida.
2° tiro: spostarsi a destra e superare un muretto, continuando fino alla sosta sulla destra. 15 m, cinque fix. Il tiro è valutato 5b, ma il muretto era fradicio e non posso confermare. Sosta su due fix con cordone.
3° tiro: salire la bella placca fino ad una lama che si segue per poi risalire un diedro, uscendo ancora per placca verso la sosta. 35 m, 6a; undici fix, un cordone su pianta. Sosta su un fix e una pianta con fettuccia e moschettone.
4° tiro: spostarsi a destra e salire per il pilastro inizialmente su buone prese, continuando poi per una placca delicata fino alla sosta. 30 m, 6a+ (un passo), dieci fix. Sosta su due fix.
5° tiro: salire lungo il diedro fessurato fino alla sosta. 30 m, 6a, sette fix. Sosta su due fix.
6° tiro: continuare lungo la placca appoggiata fino al terrazzo di sosta. 20 m, 3c; cinque fix, un cordone in clessidra. Sosta su due fix.
Discesa: salire seguendo una traccia e traversare a sinistra appena giunti al cospetto delle prime rocce. Continuare fino a vedere il sentiero dei Pizzetti poco più in basso, e raggiungerlo. Seguirlo verso sinistra, tenendo il lato in discesa ai bivi, giungendo così alla falesia e da lì a ritroso al parcheggio.
Avvertenza: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
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