Il locale |
Affettati misti |
Cjarsons alle erbe |
Controfiletto di capriolo con polenta |
Sutrio (UD)
Anche quest'anno non è mancata una capatina in Carnia, sia per prendere bastonate sulle falesie della zona, con gradazione a volte assai severa, sia per dedicarsi ai piaceri della tavola dopo una giornata ad arrampicare. La scelta è caduta sull'osteria Da Alvise, lungo la strada che da Tolmezzo porta verso il passo di Monte Croce Carnico. Osteria, ma non solo: ristorante e qualche camera completano il locale.
L'interno è arredato in stile moderno e piacevole, i coperti non sono molti e la saletta dove ci accomodiamo è assai discreta. Bello il servizio da tavola. Il menù si compone di circa cinque antipasti e altrettanti primi e secondi, ispirato alla cucina della Carnia con qualche divagazione (ad es., una costata di carne dell'Uruguay).
Tra gli antipasti vince a man bassa il tagliere di affettati misti, con un prosciutto veramente superlativo (e anche una quantità più che discreta!).
I primi ruotano intorno ai ravioli alle erbe, sia nella declinazione dello sclopit, sia in quella altrettanto interessante dei cjarsons, il piatto caratteristico ed immancabile della zona, ovvero dei ravioli con ripieno variabile da un posto all'altro, da una casa all'altra. Da Alvise sono presentati con ripieno di erbe (menta, melissa, prezzemolo), senza che manchino uvetta, cannella e mela. Qui trovate la ricetta originale (invitatemi se li preparate)! A differenza dell'antipasto, qualche raviolino in più nel piatto non avrebbe guastato, ma il sapore è molto delicato; un piatto da non perdere.
Tra i secondi c'è l'immancabile frico, ma anche qui la scelta è obbligata: controfiletto di capriolo con polenta e marmellata di mirtilli, con il sapore agrodolce e l'acidità dei mirtilli che si sposano perfettamente con la carne (ricordo ancora la prima volta che assaggiai questo abbinamento, qualche secolo fa in Germania...). Che dire? Carne tenerissima e saporita, ottimo piatto.
Purtroppo, la lista dei dolci non mi è sembrata all'altezza del resto della cena, e ne abbiamo fatto a meno.
La cantina è piuttosto interessante, ed ovviamente focalizzata sulla zona. Però... però... io non mi capaciterò mai dell'enorme differenza che trovo nei ristoranti tra la cura per il cibo e quella per il vino: identifico un paio di Refosco di produttori a me ignoti e chiedo di portarmene uno che NON faccia passaggio in barrique. L'oste torna con un Refosco di Valchiarò. Assaggio, sento inconfondibilmente il legno e chiedo: "Ma è sicuro che non faccia legno?" Risposta: "Sì, lo fa, ma meno di quell'altro!". Ci sarebbe da ridere se non fosse la seconda volta (entrambe in Carnia, ahimè) in cui l'oste non si preoccupa delle richieste del cliente, ma gli porta quello che gli pare, contando forse sul fatto che l'avventore non ne capisca niente. Il cibo è ottimo, ma da questo lato c'è parecchio da migliorare!
Il conto: 91 € per
2 antipasti
1 primo
2 secondi
1 caffè
1 bottiglia di acqua
1 bottiglia di vino (18 €)
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