Il locale |
Antipasto del Pollino |
Foglie di rose |
Tagliolini al tartufo nero su fonduta di caciocavallo |
Filetto di maialino Nero alla liquirizia e cipolle di Tropea |
Bocconotto |
Mormanno (CS)
Qui è comodo arrivarci se state percorrendo l'autostrada SA-RC e vi imbattete nell'uscita omonima. Se invece venite, come noi, dalle meraviglie dell'Arcomagno, preparatevi ad un'ora buona di viaggio su strade che potrebbe non essere particolarmente salutare percorrere dopo le libagioni di una cena.
Ma ne vale la pena! Soprattutto d'estate, anche per sfuggire al clima torrido e all'affollamento della striscia costiera, per allontanarsi dalle centinaia di locali coi loro menù turistici, per scoprire una Calabria diversa, di montagna, con i suoi siti archeologici così lontani dall'oleografia delle spiagge trafitte da schiere di ombrelloni. E anche per mangiare bene!
Il locale è nascosto in fondo ad un vicoletto dietro la piazza principale. Pareti e tovaglie in rosso porpora (o simile tonalità), sedie impagliate, aspetto da osteria moderna, con i soliti quadri di dubbio gusto alle pareti. Meglio guardare al menù allora, che propone rigorosamente piatti tipici della zona, con materie prime locali. La scelta è piuttosto varia, più di quel che mi sarei aspettato, con una decina circa di primi e altrettanti secondi, questi ultimi di sola carne a parte un paio di proposte di baccalà.
Noi abbiamo iniziato dividendo un antipasto del Pollino, che propone assaggi di salumi (salame piccante, prosciutto, capocollo) e formaggi locali, con l'aggiunta delle ottime lenticchie di Mormanno.
Sui primi piatti il tavolo si divide tra le Foglie di rosa, ovvero degli straccetti di pasta con salsa di pomodoro, noci (e ricotta?) ed i Tagliolini al tartufo nero su fonduta di caciocavallo, forse una scelta migliore: la pasta è ottima, ma il sugo delle Foglie, pur buono, mi ha lasciato l'impressione di scivolare sulla pasta senza insaporirla del tutto.
Per il secondo, la scelta cade sul Filetto di maialino Nero di Calabria, una razza autoctona e con una carne di qualità migliore e più magra rispetto ai suoi "fratelli", salvato dall'estinzione e recuperato, qui proposto nelle due declinazioni con liquirizia e cipolla rossa di Tropea e con porcini e noci. La carne è ottima e l'accostamento con la liquirizia davvero indovinato.
Tra i dolci, non esaltanti quanto il resto della cena, c'è il classico Bocconotto e qualche torta.
Molto interessante la cantina, focalizzata sui vini calabresi. In omaggio alla provincia che ci ospita, tralascio i Cirò e mi oriento sui vini a base magliocco. Dopo la canonica chiacchierata con l'ostessa, la scelta cade sul Magliocco Rinni di Cantine Viola, vino interessante che accompagna bene soprattutto i secondi, mentre è un po' troppo intenso per i primi (ma non si può pretendere).
E dopo tutto questo, provate ad immaginare l'entusiasmo con cui si risale in auto per un'altra ora di strade improbabili...
Il conto: 71€ per
2 primi
2 secondi
2 dessert
1 bottiglia di vino (18€)
2 bottiglie di acqua
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