Sul 2° tiro. |
Sul 3° tiro. |
Sul 4° tiro. |
Anna sul 6° tiro. |
Tracciato della via. |
Parete S
Accesso: dal passo Giau (o dal tornante appena prima di esso, salendo da Cortina) si segue il segnavia 436, superando un paio di forcellette per poi immettersi in un vallone e salire fino a forcella Giau, sovrastata dalla Punta Lastoi. Si continua lungo il sentiero, superando la punta Lastoi, fino a giungere all'altezza dell'evidente torrione dove sale la via. Qui si taglia per prati e si giunge alla base del conoide di sfasciumi, che si risale puntando al bordo sinistro di una larga fascia giallastra orizzontale. Qui c'è un canale con una sosta sulla parete di destra: non fermarsi e spostarsi di qualche metro a sinistra fino alla sosta corretta (vecchi cordoni).
Relazione: bella via che sale la parete sud del torrione tra placche e muretti. Due bei tiri dopo il primo, di approccio, sono i più interessanti, ma anche gli altri sono divertenti. La chiodatura non è abbondante, ma tutti i passi più impegnativi sono protetti; utile qualche friend piccolo e medio. Roccia buona, con qualche tratto a cui fare attenzione, tranne l'ultimo tiro che attraversa una zona friabile.
1° tiro: salire a sinistra della sosta proseguendo poi dritti fino alla sosta sulla cima dell'avancorpo. 50 m; IV, III+. Sosta su tre chiodi e cordini.
2° tiro: ci si porta sulla parete del torrione vero e proprio, salendo ad una cengia. La si percorre verso destra, superando un pulpitino (passo delicato) fino ad un evidente cordone in clessidra un po' basso (allungate la protezione). Qui si sale dritti e poi lievemente a sinistra fino alla sosta. 30 m; III, IV, V, IV+; un chiodo, due cordini in clessidra. Sosta su quattro chiodi con cordini e maglia-rapida. La via originale sale sul pulpitino e si sposta a destra appena più in alto.
3° tiro: salire dritti fino alla cengia, spostarsi lievemente a sinistra e salire ad un chiodo. Qui continuare portandosi verso destra, andando a prendere una rampa fessurata che si segue fino ad una placca nera. Si abbandona la rampa, ci si sposta a sinistra in placca e si sale alla sosta. 35 m, V-, IV+, IV, V-; un chiodo con fettuccia, un cordino in clessidra. Sosta su tre chiodi.
4° tiro: salire il muretto appena a sinistra della sosta e continuare dritti fino alla cengia di sosta. 35 m; V, IV; tre cordini in clessidre. Sosta su cordoni in due grosse clessidre, appena a destra di tre caratteristiche nicchie giallastre.
5° tiro: salire appena a sinistra della sosta per poi spostarsi lievemente verso destra, puntando ad una fessura dove si trova una vecchia sosta (due chiodi e cordino, ma anche un chiodo bello nuovo). Si sale arrivando a dei gradoni che si superando verso destra arrivando ad una cengia. Qui si sale l'ultimo gradino giungendo alla sosta. 35 m; IV, III, V-, III; un chiodo, un cordino in clessidra. Sosta su due chiodi.
6° tiro: superare il muretto, poi portarsi a sinistra fino ad un canalino obliquo verso destra che si risale, uscendo su gradoni detritici. 45 m; V-, III+. Sosta da attrezzare su spuntone.
Discesa: si raggiunge la vetta e si prosegue sull'ampio pianoro sommitale, piegando un poco verso destra. Poco dopo compaiono degli ometti che guidano verso un canale. Lo si percorre e, giunti al termine, si segue la traccia vero destra che in breve riporta nei pressi dell'attacco.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
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