Nonostante sia senza dubbio il mio favorito tra i vini, non bevo Barolo molto spesso; vuoi perché è un vino "esigente", vuoi perché i piaceri vanno anche centellinati per goderne appieno. È stato quindi una soddisfazione portare questa bottiglia di Barolo alla cena milanese di lunedì sera e verificarne le condizioni. In realtà, Settimo è un produttore con cui si va sul sicuro, ed ero certo che non mi avrebbe deluso: un amante della tradizione e delle grandi botti di rovere di Slavonia, con vini sinceri che ricordano la terra da cui sono nati, baroli che vanno subito al "dunque" senza perder tempo con le rotondità ed i tannini del rovere, perfino "aspri" al primo assaggio. Unico dubbio, l'annata, il 2002, che non è certo stata delle migliori. Ma a mio parere il vino si è difeso abbastanza bene (nonostante all'assaggio fossi già duramente provato dal punto di vista... etilico): bel colore rubino granato, spezie forse non troppo evidenti, consistenza buona anche se non quella che ci si aspetta nelle annate migliori. Insomma, un vino di una certa prontezza ed eleganza che ha comunque retto bene il suo decennio di invecchiamento. Chi consigliava di comprare i barolo 2002 visto il prezzo più basso delle altre annate non aveva tutti i torti...
Nessun commento:
Posta un commento