Qualche anno fa a Perugia, nella canonica sosta in enoteca che accompagna fedelmente i miei vagabondaggi, ho seguito il suggerimento dell'enologo acquistando questa bottiglia, per una variazione sul tema rispetto al classico Sagrantino. Se non erro, 50% di Sangiovese e Montepulciano per un vino che si presenta ancora in buone condizioni dopo quasi un paio di lustri.
Colore rosso piuttosto scuro e profumo non particolarmente intenso; la prima impressione non è molto incoraggiante, ma fortunatamente migliora all'assaggio. Il vino (13°) ha un gusto molto morbido e rotondo con delle note speziate che colpiscono piacevolmente, il legno non è affatto invadente e la persistenza è buona. E così, questo Lago di Corbara accompagna egregiamente la cena in queste giornate di pioggia, e lascia il fondato dubbio che si potesse aspettare ancora un poco ad assaggiare la bottiglia senza troppi timori. Siamo alle solite: non appena la bottiglia è finita, si rimpiange di non averla ancora piena; è una vecchia storia...
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