lunedì 13 luglio 2020

Calegari-Poloni-Farina-Consonni

Teo sul 1° tiro.
Sul 2° tiro.
Teo sul 5° tiro.
Sul 6° tiro.
Sull'8° tiro.
Tracciato della via.
La relazione pubblicata sull'Annuario del CAI BG
1959, 111
Punta Osvaldo Esposito
Parete NNE


Accesso: si risale la Val Brembana fino a Carona e si segue la via Carisole, parcheggiando in prossimità della curva dove si stacca la strada per i rifugi Calvi e Longo. Si seguono le indicazioni per il rif. Fratelli Calvi (qui qualche informazione su chi fossero) fino a giungere in località Lago del prato, dove la strada contorna un laghetto lasciandolo sulla destra (a sinistra c'è un'indicazione per il rif. Longo). La strada compie poi una prima lieve curva verso sinistra e un secondo tornante, sempre a sinistra: ora bisogna fare attenzione. Si prosegue brevemente e si identifica una traccia che scende sulla destra, giungendo in breve ad una presa d'acqua ove corre il sentiero che collega i rifugi Laghi Gemelli e Calvi (se "mancate" la traccia potete continuare per poco fino all'innesto del sentiero CAI 213 Gemelli-Calvi che riporta in breve alla presa d'acqua). Superato il torrente, si abbandona il sentiero all'altezza di un ometto, e si risale la pietraia aggirando a sinistra una fascia di mughi (seguire sempre le indicazioni degli ometti). Più in alto si punta all'evidente diedro dove sale la via e se ne raggiunge facilmente la base da destra. Un'ora e mezza da Carona.
Relazione: via molto bella che risale l'evidente diedro della parete senza particolari difficoltà. La roccia è sempre buona e la chiodatura si può ben definire altrettanto (addirittura con soste a fix). Utile comunque qualche friend da usare al posto dei chiodi più vetusti e rovinati dai decenni. Nel complesso, è una salita più che raccomandabile, in un bell'ambiente. Contare tre ore e mezzo circa. La cima deve il nome ad un alpinista caduto il 24/8/58 sullo spigolo Saglio alla Presolana. 
1° tiro: salire il diedro fino ad una lama, rimontarla ed uscire verso sinistra per facili rocce. 35 m; III+, IV; tre chiodi (due con cordino). Sosta su due fix con catena e maglia-rapida.
2° tiro: proseguire per il bel diedro fino al terrazzo di sosta. 40 m; III, IV+; cinque chiodi, una sosta intermedia su due chiodi. Sosta su due fix con catena e maglia-rapida.
3° tiro: salire per fessura e proseguire per un diedro-camino fino alla sosta. 30 m; IV, III+; due chiodi (uno con cordino), due friend incastrati, una fettuccia con maglia-rapida su sasso incastrato. Sosta su due fix con catena e maglia-rapida.
4° tiro: proseguire per placche, prima verso sinistra e poi rientrando a destra, fino a raggiungere il bordo della parete. 40 m, III, un chiodo con cordino. Sosta su due fix con cordoni ed anelli di calata. Spostarsi ora ad una sosta sul versante di calata (due fix con cordoni ed anelli di calata; evitare la vecchia sosta di calata su mughi), con piccolo terrazzino. Calarsi in corda doppia per circa 20 m e sostare su spuntone.
5° tiro: spostarsi lungo la facile cresta fino alla parete di fronte. 25 m, II. Sosta su chiodo con cordino e fix con anello.
6° tiro: salire lungo la fessura fino ad una zona di rocce più facili, dove conviene fare attenzione. Si prosegue ora in placca e si raggiunge la sosta sulla sinistra con un passo delicato. 40 m; III+, IV, V- (passo); tre chiodi (due con cordino), un cordino su masso incastrato. Sosta su due fix con anelli e cordone.
7° tiro: salire a destra della sosta per poi rientrare sulla sinistra e proseguire fino alla sosta. 35 m; IV-, III; tre chiodi con cordone. Sosta su due fix con anello e cordone.
8° tiro: traversare puntando ad un cordone su spuntone e salire l'evidente diedro fino alla sommità. 50 m; I, IV-, IV+, IV-; un cordone su spuntone. Sosta su spuntone.
Discesa: seguire la vaga traccia lungo la cresta (esposto) fino ad un intaglio dove si trova una sosta di calata (due fix con anelli). Da qui ci si cala lungo il canale di sinistra (rispetto alla direzione di marcia), fino ad una pietraia (conviene calarsi per tutta la lunghezza della corda, anche se è presente una vecchia sosta intermedia a metà canale). Fin qui, poco meno di un'oretta. Si scende ora in direzione del laghetto sottostante, tenendolo sulla destra senza avvicinarvisi troppo, fino ad identificare un ometto che indica la traccia di discesa sulla sinistra. Detta traccia riporta in breve alla presa d'acqua (attenzione al guado del torrente ad inizio stagione) ed al sentiero percorso all'andata. Calcolare tre ore o poco meno in totale.

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.

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