Il tentativo del 2012. |
Tracciato della via. |
Parete S
La prima volta fu nel 2012. Non ricordo quali fossero i progetti di quella giornata, ma io e Callisto giungemmo al torrione, notammo la linea e iniziammo a salirla. Giunti quasi alla terza sosta fummo presi da uno di quegli attacchi di irrefrenabile coniglieria poi maledetta, e ci calammo.
Passano due anni e torniamo. La forma è molto migliore di prima e saliamo abbastanza velocemente. Al termine del secondo tiro inizia a gocciolare, ma senza troppa convinzione; insomma, quel poco che lascia decidere di continuare. Alla terza sosta, fuori dai tiri più impegnativi, si aprono le cataratte dei cieli e un diluvio di acqua e grandine ci avvolge. Una fuga precipitosa ci riporta fradici e infreddoliti alla base della parete, dove prendiamo mesti la via del ritorno, sempre in compagnia del temporale. Dopo quella volta, ormai convinti dell'ineluttabilità del destino o di quella sua declinazione più popolare detta sfiga, abbiamo girato al largo da quella via per anni.
Due settimane fa decido che è giunto il momento di riprovarci. Forma pessima e freddo cane quando arriviamo all'attacco non promettono nulla di nuovo, ma almeno questa volta giungiamo al termine della via. La terza volta è quella buona!
Accesso: raggiungere la malga Cassinelli parcheggiando a sinistra poco prima del passo, in corrispondenza di una chiesetta (cartello "Cantoniera della Presolana"), seguire la strada che si stacca in salita fino al secondo tornante e lasciarla per proseguire lungo il sentiero. In alternativa parcheggiare qualche centinaio di metri prima sulla destra, nei pressi dell'Hotel Spampatti, e seguire la strada di fronte e subito il sentiero a destra (indicazioni per baita Cassinelli), che sale nel bosco e si congiunge con il precedente. Superare la malga Cassinelli e risalire il ghiaione (segnavia 315 per il bivacco Città di Clusone e Grotta dei Pagani), oltrepassare il bivacco e la cappella Savina e proseguire per un breve tratto tra roccette. Quando il sentiero torna pianeggiante si prende una traccia che sale ripida sulla destra e porta alla base del torrione Scandella (lapidi). Da qui si risale poche decine di metri verso sinistra superando un canale e fermandosi appena prima di una fenditura obliqua che sale verso sinistra (Il tramonto di Bozard). Scritta rossa Alpil. alla base, appena a destra di A sud di nessun nord (recentemente trasformata a spit, speriamo con l'assenso degli apritori). Una volta era usuale salire i primi passi di quest'ultima via per poi spostarsi a destra; ora è comparso un fix sulla placca e la via ha un percorso chiaramente indipendente.
Relazione: la via sale la parete con bella arrampicata su muri verticali e qualche strapiombo, ma non manca una fessura non banale nel terzo tiro. Le protezioni sono buone a fix nei tratti duri e un po' più aleatorie in quelli meno difficili; necessaria una decente padronanza del 6a se si vuole scalare con un minimo di piacere. Un paio di friend 0.3-0.5 BD possono eventualmente essere utili negli ultimi tiri. Roccia ottima, con qualche punto a cui prestare un po' d'attenzione.
1° tiro: si sale a raggiungere un gradino. Lì inizia la bellissima placca a buchi che si risale fino all'uscita (roccia dall'aspetto non del tutto affidabile) ove si trova la sosta; 25m, 6a; quattro fix, due cordini in clessidra. Sosta su due fix con catena ed anello di calata.
2° tiro: si sale il risalto (stare appena a sinistra del cordino) e si supera il breve muretto portandosi su una placca obliqua; da qui lievemente a sinistra a risalire un breve tratto con roccia da verificare fino ad una placca verticale con buchetti e fessure che si risale spostandosi verso destra fino alla sosta; 30 m, 6a+/6b e passo in A0 su spit già "attrezzato" con cordone (valutato 6c+ sulla guida Valli bergamasche); otto fix (uno con cordino), due chiodi (uno con cordino), un cordone in clessidra. Sosta su due fix con catena ed anello di calata.
3° tiro: sopra la sosta a prendere una sfuggente lama rovescia che si segue verso destra uscendo su rocce rotte sotto una nicchia. Si risale lo strapiombo a destra e si rimonta il pilastrino seguente fino alla sosta; 25m, 6b+; sei fix, due chiodi, un cordone in clessidra. Sosta su due fix con cordino, anello di calata e maglia-rapida.
4° tiro: si sale per placca sopra la sosta a prendere una lama appena a sinistra e si prosegue fino ad una breve fessura che porta alle rocce facili prima della sosta. 20m, 6a; tre fix, un chiodo con cordino. Sosta su due fix con cordino e anello di calata.
5° tiro: non salire il facile diedro appena sopra la sosta (alternativa possibile), ma portarsi sulla placca di sinistra e risalirla fino alla sosta. 15m, 5a; un fix, un cordino in clessidra. Sosta su due fix con anelli di calata.
Discesa: in corda doppia sulla via, con tre calate. Probabilmente fattibile in due se scendete fino alla seconda sosta con la prima calata.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
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