venerdì 14 febbraio 2020

Via del vecio + Spigolone

Sul viscido primo tiro.
Anna sul 4° tiro.
Sul 5° tiro.
Sul 7° tiro.
Anna sull'8° tiro...
e sul 1° tiro dello Spigolone.
Sul 2° tiro dello Spigolone.
Val Borlezza - Corno Mailino
Parete SO

Accesso (via del vecio): si giunge al paese di Sovere e, se si proviene dalla SS42, si sale alla frazione di Piazza. Subito dopo un ponte su un torrente, appena prima di entrare nella frazione, si lascia l'auto in un parcheggio sulla destra. Si prende la via S. Lucia e si continua dritti, ignorando le deviazioni che salgono a destra o scendono a sinistra, fino al termine della strada, in corrispondenza di un'abitazione. Qui parte una mulattiera che si segue fino ad un bivio con cartelli indicatori con i nomi delle numerose vie. Si sale a destra (ometti e fascette di plastica su rami) fino alla parete dove attacca la via (scritta).
Relazione (via del vecio): via adatta alle giornate di tempo assai incerto, in cui conviene fare qualcosa di rapido e non impegnativo. La via è un po' discontinua e procede tra la vegetazione, ma non manca un tiro molto bello e qualche tratto divertente. Protezioni buone con cordoni e qualche fix; inutili i friend. Portare - se proprio volete esagerare - qualche cordino per le clessidre ed i numerosi arbusti. Roccia buona, ma viscida e spesso umida sul primo tiro, che avrebbe bisogno di una ripulita.
1° tiro: partenza su breve strapiombino con buone prese, poi spostamento a destra a prendere un appoggio cementato che permette di allungarsi fino ad una presa in fessura su cui ci si issa, uscendo in sosta su terreno facile. 20 m; V, 6a (passo), IV+; un fix, cinque cordini in clessidra. Sosta su golfaro e cordone su pianta. La difficoltà del passo-chiave cambia notevolmente se la roccia è viscida o bagnata (cioè, praticamente sempre); in ogni caso, il passo si fa tranquillamente in A0.
2° tiro: a sinistra della sosta a salire per placche lavorate. 45 m, IV+; quattro cordini in clessidra, un cordino su pianta. Sosta su golfaro e cordone in clessidra.
3° tiro: continuare dritti fino alla parete soprastante (non salire verso sinistra). 15m, II. Sosta su cavo metallico su pianta.
4° tiro: salire ancora per placche lavorate, per spostarsi poi a sinistra fino ad una seconda placchetta oltre la quale le difficoltà calano. 30 m, IV+; un golfaro, un fix, un cordino su pianta, quattro cordini in clessidra. Sosta su golfaro e cavo metallico.
5° tiro: salire il muretto lavorato e rimontare una pancetta. Continuare per belle placche, dritti e poi a sinistra, ignorando la via sulla destra (cartello con indicazioni a metà tiro), fino a giungere alla cengia di sosta. 30 m; V, IV+; sei cordini in clessidra. Sosta su golfaro e cordino su pianta.
6° tiro: Seguire la traccia verso sinistra fino alla parete. 15 m, I (tiro concatenabile col precedente).
7° tiro: salire verso sinistra per poi tornare lievemente a destra e raggiungere la cengia. Un fix "obbliga" a superare un breve muretto prima della sosta. 30 m, IV+; tre cordini in clessidra, un fix. Sosta su fittone e cordone in clessidra.
8° tiro: salire appena a sinistra dello spigolo fino alla sommità e proseguire per facili rocce fino al termine. 35m, IV+; un fix, un cordone in clessidra. Sosta su cordone in clessidra.
Discesa: seguire la traccia a sinistra (indicazioni base). Noi abbiamo evitato una deviazione a sinistra (indicazione granploc) che forse è una scorciatoia, e presa una seconda, ampiamente segnalata da ometti. Il sentiero, costellato di pittoreschi sassi, riporta sulla traccia di partenza, con il fondo ampiamente arato dai numerosi decerebrati  che lo percorrono in motocicletta. Seguita verso sinistra, ci si porta al bivio per lo Spigolone e al percorso di andata.
Accesso (Spigolone): come sopra per la via del vecio ma, giunti al bivio con i nomi delle vie, si prosegue dritti fino ad un secondo bivio con l'indicazione spigolone (qui si giunge anche se venite dall'alto, come indicato sopra). Si sale lungo la traccia giungendo in breve al diedro di attacco della via.
Relazione (Spigolone): simile alla precedente, ma più breve e con un bel secondo tiro. Tutti i passi più impegnativi sono ottimamente protetti a fix e golfari, ma la chiodatura allunga un po' sui tratti più facili, restando tuttavia sufficiente portarsi solo rinvii.
1° tiro: salire il diedro e proseguire per facili rocce fino alla sosta. 30 m; 5a, III; un fix, due cordini in clessidra. Sosta su due golfari.
2° tiro: salire e spostarsi verso sinistra fino ad uno strapiombo. Spostarsi a sinistra e salire lungo la fessura-camino, uscendo in sosta. 25 m, 5c; tre golfari, un fix, due cordoni in clessidra, un cordone su pianta. Sosta su golfare e cordone su pianta. Bel tiro.
3° tiro: salire puntando ad un corto diedrino, salirlo e continuare fino alla sosta. 25 m, IV, tre cordini in clessidra. Sosta su un golfare.
4° tiro: salire la parete e continuare per placca e rocce lavorate. 30 m, V+ (passo); un fix, tre cordini in clessidra. Sosta su cordoni su pianta.
Discesa: seguire la traccia che immette sul sentiero di discesa (vedi sopra).

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.

Nessun commento:

Posta un commento