Fabio sul 3° tiro. |
E sul 5° tiro. |
Con Fabio sul 6° tiro. |
Alberto fa la sceneggiata sul 7° tiro... |
..e sale tranquillamente il 9°. |
Sul 9° tiro. |
In vetta, soddisfatti. |
Parete SE
Accesso: Da Cortina d'Ampezzo si sale in direzione del passo Falzarego fino all'altezza del ristorante Strobel sulla destra (o del rif. Col Gallina sulla sinistra), dove si parcheggia. Si prende il sentiero che parte in fondo al piazzale del ristorante, che si immette in una mulattiera pianeggiante da seguire verso destra (qui arriverete da sinistra al ritorno) fino a giungere sul piazzale del vecchio ospedale militare della Grande Guerra. Da qui la parete è ben evidente: si prosegue per traccia in salita lungo un ghiaione (lasciando sulla destra il percorso che mena verso il Col dei Bos e la pletora di persone che ne affollano la ferrata) e, poco dopo, si punta alla parete, per la precisione ad una fessura appena a sinistra di un diedro. Anello cementato alla base.
Relazione: una via "classica" che mancava da troppo tempo al mio scarso curriculum, assai famosa e abbastanza frequentata, con un penultimo tiro da non sottovalutare: un V+ che secondo me ha un paio di passi più impegnativi, anche se ora sono comparsi due fittoni. Anche le soste sono state recentemente attrezzate con qualche fittone, ma è bene portare friend piccoli e medi per integrare. Roccia ottima, con qualche punto lisciato dalle molte ripetizioni. La via presenta diverse varianti; una volta tanto noi abbiamo provato a seguire il tracciato originale...
1° tiro: salire il diedro-fessura e proseguire per rocce più facili giungendo in cima ad un pilastro dove si sosta. 40 m; IV, III+; tre anelli cementati, un chiodo (un po' a sinistra). Sosta su anello cementato.
2° tiro: salire verso sinistra, superare un muretto a sinistra di uno spit di una via moderna e proseguire verso destra fino alla sosta. 25 m; IV, III; un anello cementato, uno spit. Sosta su due anelli cementati.
3° tiro: salire il bel diedro sopra la sosta, uscendone sulla destra per proseguire su facili rocce. 40 m; IV, III; due chiodi, un cordone in clessidra. Sosta su anello cementato.
4° tiro: salire il pendio erboso verso destra fino ad uno spigolino e proseguire per un facile diedro fino alla sosta. 25 m, III. Sosta su un anello cementato.
5° tiro: salire la placca e proseguire per roccette e tratti erbosi fino alla sosta. 35 m; IV, II. Sosta su anello cementato e clessidra.
6° tiro: spostarsi a destra e salire la bella placca sopra la sosta in direzione di un albero secco vicino al quale si sosta. 30 m; V-, IV+; un chiodo. Sosta su due cordoni in clessidre oppure, poco sopra, su due fix con catena ed anello.
7° tiro: traversare a sinistra fino ad una fessura (chiodo con cordino). Salire spostandosi poi a sinistra verso un terrazzino sotto una nicchia giallastra poco dopo lo spigolo. 15 m, V-; un chiodo con cordino. Sosta su due fittoni. Appena sotto c'è uno spit con maglia-rapida.
8° tiro: salire a sinistra della sosta per un diedro-fessura lievemente aggettante e proseguire per un canale che diviene più verticale nel tratto finale. Raggiunta la base della parete giallastra con la grande lama staccata a sinistra, si sosta. 40 m, IV+, IV; un friend incastrato. Sosta su due fittoni accanto al masso incastrato che costituiva la vecchia sosta.
9° tiro: salire la parete in corrispondenza della lama staccata di sinistra, giostrando tra la placca alla destra della lama, il diedro formato con la lama stessa e, più in alto, il camino tra la lama e la parete. Si sosta alla sommità del pilastro. 35 m; V, V+ (anche un paio di passi di VI-, secondo me), IV; due fittoni, due chiodi vicini. Sosta su due fittoni.
10° tiro: superare il muretto sopra la sosta (provvidenziale chiodo con cordino) e spostarsi verso destra, per proseguire sulla parete a sinistra di una fessura-camino fino alla sosta. 25 m; VI, IV+, II; tre chiodi (uno con cordino). Sosta su anello cementato.
Discesa: scendere dalla parte opposta rispetto a quella di salita, in un canalino sul lato destro fino ad una forcella (passi di II; è possibile anche scendere in corda doppia sfruttando alcuni ancoraggi presenti). Dalla forcella si scende verso sinistra (viso a valle) per traccia ben evidente, si costeggia la torre piccola di Falzarego e si continua per sentiero, ora più marcato. Ci si ritrova sulla mulattiera militare che riporta al bivio con il sentiero che proviene dal ristorante e dalla meritata birra.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.