lunedì 16 settembre 2019

Paolo Amedeo

Alberto e Fabio sul 4° tiro.
Alberto sul 5° tiro.
Fabio all'uscita del 6° tiro.
Tracciato della via (rosso). In azzurro la via
Nikibi.
Torrione Marcella - Lastoi di Formin
Parete O


"Senti... vuoi che ti legga cosa dice questa relazione trovata su Internet?" mi dice Alberto dalla sosta, con tono a metà tra il preoccupato ed il divertito. Lo guardo dall'alto. "Ehm... no! Tanto ormai non posso più tornare indietro...". Lui incurante mi racconta di altre direzioni, altre placche... altri chiodi! Maledico le stelle ingiuriose e il cielo avaro di Monteverdiana memoria, ma soprattutto l'autore dello schizzo che ho in tasca! La fessura muore appena sopra di me; mi sposto a sinistra... dovrei salire per placca a raggiungere la cornice sopra la quale ci dev'essere la sosta, ma inspiegabilmente tutte le fessure dove infilare un friend si sono chiuse all'improvviso: "Sono un po' nella merda... ora vedo cosa fare". Che strano... fino ad un attimo fa ero certo al 99% di essere fuori via, ma quell'1% residuo mi dava tranquillità. Ora che se n'è andato, tutto sembra più difficile! Lo sapevo che dovevo fare l'enogastronomo nella vita! Tra un'imprecazione l'altra mi calmo e mi sposto un poco a sinistra, ritrovandomi su terreno facile. Sospiro: "Tutto a posto, non era difficile". Trovo un punto ove rimontare sulla cornice, traverso a destra maledicendo e tirando come un dannato le corde che ho rinviato a minchia nell'unico punto in cui ho finalmente piazzato un ottimo friend, e arrivo madido di sudore alla seconda sosta. Su due tiri, ne ho sbagliati due; complimenti! I soci mi diranno poi di aver visto un chiodo nella fessura a sinistra... che sia qualche collega che ha pure sbagliato mestiere?
Accesso: Da Cortina d'Ampezzo si prende la strada che porta a passo Giau fino all'indicazione d'inizio del comune di S. Vito di Cadore, accompagnata da un cartello giallo "Muraglia di Giau. 1 luglio - 30 settembre 1753", ovvero un muro a secco che stabiliva il confine tra i pascoli sanvitesi e ampezzani prima, e tra impero asburgico e repubblica di Venezia (o regno d'Italia) poi. Poco dopo si parcheggia in uno slargo sulla sinistra (cartello chilometrico km 6). Si scende per prati tenendo la destra, andando a prendere un sentiero che attraversa alcuni torrentelli (ometti). Più avanti, in corrispondenza di un corso d'acqua, si prende una deviazione sulla sinistra che porta in direzione dell'evidente torrione dove corre la via (ometto non evidentissimo). Si giunge così alla base del ghiaione terminale e alla parete. Portarsi sulla destra, poco prima di un avancorpo. Un'oretta circa.
Relazione: via bella e divertente, su ottima roccia. Soste attrezzate con almeno un fix, chiodatura buona nei tratti più impegnativi. Portare friend piccoli e medi per integrare... e magari una relazione migliore di quella che avevo io!
1° tiro: la via sale lungo il diedro/fessura. Io sono salito per la placca alla sua sinistra, puntando ad un piccolo strapiombo che si supera sulla sinistra per poi spostarsi a destra a prendere la sosta (a sinistra si vede un fix dell'adiacente via). Non sono sicuro sia la soluzione migliore... 20 m; III+, IV+; un chiodo, un friend incastrato. Sosta su due fix con cordone.
2° tiro (var.): superare il muretto a destra della sosta e continuare lungo la fessura, portandosi un poco a sinistra. Traversare verso sinistra sotto la cornice (passo iniziale esposto) fino a dove è possibile rimontarla facilmente. Da qui in facile traverso a destra fino alla sosta. 40 m; V+ (passo appena sopra la sosta), IV+, V-, IV, I; due chiodi. Sosta su un fix ed un chiodo con cordone. Il tiro originale va a destra subito sopra la sosta, per poi proseguire lungo delle placche.
3° tiro: si sale puntando ad un evidente diedro con fessura obliqua verso sinistra. Giunti sotto di essa (chiodo) si segue una seconda fessura verso destra, che porta ad un pulpito oltre cui vi è la sosta. 20 m; III+, V; tre chiodi (uno con cordone). Sosta su due fix con cordone.
4° tiro: salire la placca fino ad una fessura, superarla e proseguire brevemente fino ad una nicchia sulla destra ove si sosta. 35 m, IV+; tre chiodi, un cordone in clessidra. Sosta su fix e chiodo con cordone.
5° tiro: salire a destra della sosta lungo una fessura, che si apre a diedro più avanti. Proseguire fino ad um masso sporgente e uscire sulla destra verso la sosta. 30 m; V-, IV, V; cinque chiodi (due vicini), un cordone in clessidra. Sosta su due fix con cordone.
6° tiro: si sale lungo un pilastro a seguire una fessura. Si continua per un diedro verso sinistra fino alla terrazza di sosta. 35 m; V, IV; due chiodi, 2 clessidre con cordone. Sosta su due fix.
7° tiro: superare il breve strapiombo sopra la sosta e raggiungere un terrazzino (sosta possibile su due chiodi). Proseguire lungo la parete fino alla sommità. 50 m; VI-, III+, IV, III; sei chiodi (due con cordone). Sosta su due fix.
Discesa: si prosegue lungo la cresta per scendere sui bei prati sommitali. Qui si seguono gli ometti che conducono  ad una traccia che scende e porta all'imbocco del canale a sinistra del torrione, che riporta alla base.

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.

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