questo sconfortante quanto risibile comunicato. Vediamo di analizzarlo brevemente: Piuri, novello AD pluristipendiato di Trenord, se ne inizia con una serie di scuse che ricordano candidamente questa scena, se non fosse che lo spessore dei personaggi coinvolti è ben diverso (scegliete voi chi preferite). Dopo l'alluvione, le cavallette ed il terremoto, arriva la perla: "la puntualità è migliorata di 5 punti percentuali rispetto al 2018." Ora, io non so su quali dati si basi questa affermazione, ma vorrei ricordare che nel 2018 è avvenuta la tragedia di Pioltello e che anche per quel motivo la puntualità è andata - non trovo altro termine - bellamente a puttane (e mi scuso con le lavoratrici del caso per l'indegno paragone). Per i treni in esame basta vedere qui per i dati complessivi. Sempre con riferimento ai treni 2608 e 10809, il confronto (prime due figure) dice che la puntualità in questo trimestre del 2019 è la peggiore di tutti gli anni precedenti, escluso il 2018! Puntualità ridotta al 14% per il 2608, ritardo entro 5' per il 68% dei treni. Il 10809, poi, riesce persino a fare peggio dell'anno scorso, e solo recupera qualcosa rispetto al 2015. Per carità, è possibile che il resto dei treni abbia fatto faville, ma ho i miei dubbi al riguardo.
Allargando lo sguardo per abbracciare il periodo dall'inizio dell'anno, le cose non cambiano di molto: la conclusione precedente resta assolutamente valida per il 2608 (puntualità al 8% e ritardo entro 5' per il 61% dei treni). Situazione solo lievemente migliore per il 10809, che finalmente recupera qualcosa sul 2018 e si avvicina ai valori del 2017, ma resta assai lontano dai dati pur non eccezionali del 2016.
Se dal trimestre ci spostiamo sui singoli mesi, vediamo nuovamente come il ritardo del 2608 sia assolutamente in linea con l'anno scorso e non accenni a ritornare su valori accettabili, nonostante le capriole verbali dei comunicati. Drammatico come tutte le estati, invece, il 10809 nei mesi di giugno e luglio, tra cancellazioni e ritardi indecenti. E visto che su questo treno manca perennemente l'aria condizionata, è d'uopo riprendere il tragicomico comunicato, dove ci viene spiegato che
L'unico dato che il comunicato non riesce a nascondere è che "Il 40% dei treni Trenord ha più di 35 anni", a cui si dovrebbe aggiungere una gestione fallimentare di questa "azienda". Lì sì che ci sarebbe da migliorare, ma invece Piuri cosa dice? "Possiamo migliorare? Certo! Lo dobbiamo in primis ai nostri passeggeri e continueremo a farlo, in tutti i settori. Penso in particolare alla comunicazione ai clienti". Traduco ancora: il servizio è pessimo e continuerà ad esserlo, ma l'unica cosa che forse faremo è farvi sapere prima che è uno schifo.
Nota: i dati sono raccolti personalmente o da app Trenord. Per correttezza, bisogna specificare che i ritardi sopportati dai pendolari su questi due treni non sono indicativi dei ritardi complessivi, che sta ad altri raccogliere e rendere pubblici. Idem per i rimpalli di responsabilità tra Trenord, Rfi, e quant'altri. Qui si cita Trenord in quanto è ad essa che i poveri pendolari versano biglietti ed abbonamenti, e ai quali dovrebbe rispondere del servizio.
Allargando lo sguardo per abbracciare il periodo dall'inizio dell'anno, le cose non cambiano di molto: la conclusione precedente resta assolutamente valida per il 2608 (puntualità al 8% e ritardo entro 5' per il 61% dei treni). Situazione solo lievemente migliore per il 10809, che finalmente recupera qualcosa sul 2018 e si avvicina ai valori del 2017, ma resta assai lontano dai dati pur non eccezionali del 2016.
Se dal trimestre ci spostiamo sui singoli mesi, vediamo nuovamente come il ritardo del 2608 sia assolutamente in linea con l'anno scorso e non accenni a ritornare su valori accettabili, nonostante le capriole verbali dei comunicati. Drammatico come tutte le estati, invece, il 10809 nei mesi di giugno e luglio, tra cancellazioni e ritardi indecenti. E visto che su questo treno manca perennemente l'aria condizionata, è d'uopo riprendere il tragicomico comunicato, dove ci viene spiegato che
Il sistema [di condizionamento] infatti si blocca automaticamente quando la temperatura esterna supera i 35 gradi [...]. Il blocco indica che i sistemi - perfettamente funzionanti - si "auto-proteggono" dai picchi di caldo per non distruggersi. La riprova è data dal fatto che gli stessi impianti ripartono regolarmente con il calo delle temperatureTraduco: il condizionamento funziona se non fa troppo caldo! Come dire che un aereo funziona se non si alza da terra, un treno funziona se non si muove dalla stazione (quest'ultimo concetto in effetti appare ben sfruttato da Trenord). Domanda: ma chi ha stabilito queste assurde specifiche? Cosa fa oggi di mestiere, il parlamentare sovranista? Definisce gli standard per i ponti autostradali o i giunti ferroviari?
L'unico dato che il comunicato non riesce a nascondere è che "Il 40% dei treni Trenord ha più di 35 anni", a cui si dovrebbe aggiungere una gestione fallimentare di questa "azienda". Lì sì che ci sarebbe da migliorare, ma invece Piuri cosa dice? "Possiamo migliorare? Certo! Lo dobbiamo in primis ai nostri passeggeri e continueremo a farlo, in tutti i settori. Penso in particolare alla comunicazione ai clienti". Traduco ancora: il servizio è pessimo e continuerà ad esserlo, ma l'unica cosa che forse faremo è farvi sapere prima che è uno schifo.
Nota: i dati sono raccolti personalmente o da app Trenord. Per correttezza, bisogna specificare che i ritardi sopportati dai pendolari su questi due treni non sono indicativi dei ritardi complessivi, che sta ad altri raccogliere e rendere pubblici. Idem per i rimpalli di responsabilità tra Trenord, Rfi, e quant'altri. Qui si cita Trenord in quanto è ad essa che i poveri pendolari versano biglietti ed abbonamenti, e ai quali dovrebbe rispondere del servizio.
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