Luccio con polenta e peperoni. |
Mantova
È uno di quei fine-settimana in cui diluvia su quasi tutto il nord Italia, ma la nostra meta, Mantova, ci ricompensa della fiducia e del lungo tempo passato a vaticinare le previsioni meteorologiche regalandoci un soggiorno quasi asciutto.
E dopo giornate passate tra Mantegna e Giulio Romano, dove recarsi per ritemprare le forze? Se trovate posto (i coperti sono pochini; decisamente meglio prenotare, soprattutto nel fine-settimana) potete gustare la cucina dei ranari, vicino all'insenatura del porto fluviale. Si mangia in una sala accogliente, con tavoli in legno e tovaglie di carta. Menù limitato (come dico sempre: non è un demerito) che ruota attorno ai piatti tradizionali mantovani: noi iniziamo - si potrebbe fare altrimenti? - con i classici tortelli di zucca (e amaretto) e degli ottimi bigoli con guanciale, pecorino e aceto balsamico, che soddisfano sia il gusto che la vista!
La scelta del secondo piatto è invece univoca: luccio in salsa mantovana con polenta, dove peperoni, capperi e cipollotti accompagnano ottimamente il pesce. Unico neo, la polenta un po' troppo liquida, ma forse si tratta di una mia fissazione da buon bergamasco!
Siamo quindi giunti al dessert: assaggiamo una mousse di liquirizia con crema alla menta ed un sugolo d'uva (una specie di budino fatto di mosto d'uva e farina; molto particolare).
La cantina ha una buona selezione di vini locali; noi accompagniamo la cena con un onesto bianco mandorlo della casa.
Però... però... tanto per non smentire la fama di onesto rompiscatole, non posso concludere questo post senza un paio di appunti all'ottima cena: il dessert è servito in piatti triangolari (!) che definire orrendi è poco, di gran lunga peggiori dei grossi bicchieri rossi usati per l'acqua che pure c'entrano poco con l'arredo del locale. Altro neo, ma anche qui mi accorgo di essere diventato quasi incontentabile, il caffè: troppo amaro e spigoloso per i miei gusti. Sono comunque peccati veniali, che non ci terranno lontano dal locale alla prossima visita mantovana.
La domenica ci siamo invece concessi uno spuntino a mezzogiorno all'osteria del mangione, pochi tavoli annessi alla casa del pane. Ottimo l'assortimento di paste ripiene (ma anche di dolci, tra cui un'ottima torta di zucca); vale la pena di fermarsi, anche se i prezzi non sono proprio da "osteria".
Nessun commento:
Posta un commento