martedì 2 agosto 2016

Osteria del Crotto

via Pedemontana 22
Morbegno (SO)


Come dice il proverbio, non tutti i mali vengono per nuocere! Partiti alla volta del lecchese per arrampicare, veniamo sorpresi dal maltempo prima ancora di uscire dall'auto e ci imbarchiamo così in direzione nord colla speranza di sfuggirgli. Giunti a Sondrio senza troppi risultati, la meta diventa una nota libreria della città, dove la passione per l'alpinismo si trasferisce sulla carta e le vie si leggono invece di scalarle! Esco con la guida di Meteora sottobraccio e le velleità di scalare in soffitta. Ma in Valtellina c'è anche altro, per fortuna, e gli splendidi vigneti che contornano il versante retico della Statale 38 ce lo ricordano... e poiché nel frattempo è ora di pranzo, torniamo verso Morbegno, vicino ad un Santuario e alla strada che porta al passo di S. Marco, all'Osteria del Crotto.
Il nome mi ispira un po' di diffidenza, sa di trappola da turisti, e chi ci accoglie ci guarda un po' insospettita dall'abbigliamento che non è proprio quello del canonico pranzo domenicale. Ma non importa; siamo venuti per altro e ci guardiamo intorno: una decina di tavoli, arredo sobrio, sedie non particolarmente comode. Menù non ampio, ma interessante, che propone piatti del territorio con qualche rivisitazione, basati su materie prime accuratamente scelte da fornitori minuziosamente elencati. Facendomi forte del fatto che la pioggia ha un po' abbassato le temperature e reso i piatti più abbordabili, salto gli antipasti ed inizio con delle tagliatelle di grano saraceno con speck ed erbe aromatiche, raccolte nei dintorni. Piatto molto buono e sapori che si mescolano perfettamente, che incanala il pranzo nel verso giusto. Anche gli gnocchetti con asparagi selvatici del mio sodale di gozzoviglie riscuotono meritata approvazione.
Il richiamo dei sapori di lago è forte, ma resto su un menù di terra anche per il secondo, scegliendo un agnello al forno con verdur(in)e, tutto cotto a puntino e che lascia solo il non infrequente rimpianto che le porzioni non siano più generose.
La carta dei vini ha un occhio particolare per la Valtellina, e non potrebbe essere altrimenti, anche se i ricarichi mi paiono un poco eccessivi. La scelta cade alla fine su un Grumello Sassorosso di Pelizzatti: sapore floreale e vagamente speziato, bel tenore alcolico e persistenza. Un buon abbinamento per i nostri piatti. Un locale dove tornare assolutamente, magari in una stagione più consona.

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