lunedì 1 agosto 2016

Diedro Pederiva

Sul 1° tiro.
Teo sul 2° tiro.
All'imbocco del camino del 3° tiro.
Teo sul 4° tiro.
Sul 5° tiro.
Sul traverso del 6° tiro.
Tracciato della via.
Quinta torre del Masarè - Catinaccio
Parete E


Sto seduto nel sole sulla terrazza del rif. Paolina a gustarmi una Kaiserschmarrn, in barba ai vaticini delle previsioni della mattina stessa (!) che minacciavano acqua a catinelle a partire da mezzogiorno, e penso che persino l'inaffidabilità totale delle previsioni ha i suoi lati positivi. Ci porta su una via breve e comoda, con facili accesso e discesa (per quanto essere sorpreso dalla pioggia sulla ferrata non sarebbe proprio piacevole...) e ci garantisce una sosta golosa prima del mesto rientro. Chi si accontenta...
Accesso: si parcheggia a Carezza presso la stazione di valle della seggiovia Paolina, a pochi km dal passo di Costalunga. Si raggiunge il rifugio Paolina con la seggiovia omonima (prezzo A/R = 13€, a cui togliete ben 1€ di sconto per soci CAI!!) o con il sentiero che parte a monte della stazione (risalire la strada fino al primo bivio, tenere la sinistra e camminare fino ad identificare il segnavia). Dalla stazione di monte si segue verso destra il segnavia 549 che mena al rifugio Roda di Vael (a cui si può giungere direttamente per sentiero 548 dal passo di Costalunga). Da qui si segue l'indicazione per la ferrata del Masarè, giungendo ad un bivio. Tenere ora la sinistra (l'indicazione ferrata manda a destra, da dove si scenderà) e, poco dopo, prendere una traccia sulla destra in leggera salita, che porta sotto la parete. L'attacco è facilmente individuabile, in cima ad un conoide alla destra di una grande grotta giallastra. Ometto alla base.
Relazione: via piacevole e divertente, su gradi non difficili, ma con poche protezioni in loco. Alcuni passaggi non banali la rendono interessante e meritevole di ripetizione. Più che "diedro" si dovrebbe in effetti chiamare "camino", visto che buona parte dei tiri si giocano all'interno dello stesso.
1° tiro: salire la facile rampa fino al terrazzo di sosta. 30 m, III+, II. Sosta su tre chiodi con fettucce.
2° tiro: salire pochi metri sopra la sosta e spostarsi verso sinistra, su rocce un po' erbose, fino al diedro. Salirlo ed uscire a sinistra alla sosta. 20 m, IV-, IV+ (passo), IV; due chiodi. Sosta su due chiodi e cordone.
3° tiro: salire dritti sopra la sosta per spostarsi poi verso destra seguendo una specie di rampa obliqua che conduce all'imbocco del camino. Si supera un primo tratto fino ad un ripiano e si supera una strozzatura con masso stando all'esterno. 30 m, IV-, IV; due chiodi. Sosta su chiodo e clessidra con cordoni e maglia-rapida. C'è un chiodo anche sul fondo del ripiano, da cui si potrebbe salire alla sosta passando per un buco, ma l'umidità del camino sconsiglia questa soluzione.
4° tiro: due possibilità per i primi metri: o si sale la parete di sinistra fino al chiodo per poi portarsi sulla parete di destra del camino, oppure si sale direttamente il camino puntando al cordino per uscirne poi sulla destra. Si sale brevemente lungo la parete per rientrare poi nel camino e proseguire fino alla sosta. 25 m, IV, IV+, IV-; un cordino in clessidra, un chiodo (se salite lungo il camino, altrimenti scambiate il cordino con un chiodo). Sosta su due chiodi sotto un masso incastrato.
5° tiro: salire a superare il masso per proseguire nel camino fino ad uscirne su un tratto un po' erboso che conduce alla sosta. 25 m, IV; un chiodo, un cordone in clessidra. Sosta su un chiodo e una piccola clessidra alla sua sinistra.
6° tiro: traversare a sinistra su una cengia esposta e doppiare una specie di spigolino; poco dopo c'è un'ottima presa rovescia che consente di risalire facilmente il muretto per proseguire su facili rocce fino alla sosta su una larga cengia. 15 m, III+, IV; un chiodo. Sosta su due chiodi. Possibile anche salire la placca poco a sinistra della sosta (o proseguire lungo il camino-fessura) e portarsi direttamente alla 7a sosta.
7° tiro: la scelta più logica sarebbe di uscire direttamente usando il diedro-canale che si vede sopra la sosta. Noi abbiamo invece seguito la cengia verso destra fino al diedro. 20 m, I. Sosta su due chiodi.
8° tiro: salire due muretti - ben appigliato il primo, con un passo più impegnativo il secondo - e raggiungere la ferrata. 20 m, IV-, IV+/V- (un passo), II; un chiodo, un cordone (usurato) in clessidra. Sosta sui cavi della via ferrata.
Discesa: seguire la ferrata verso destra (rispetto alla direzione di salita) fino a giungere al sentiero che riporta al rifugio Roda di Vael in un'oretta.

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.

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