Pareti NO
Attaccai la Cassin al Sigaro Dones un paio d'anni fa, ma un sopraggiunto malore ci costrinse ad una ritirata dopo il secondo tiro. Come sempre quando le cose sfuggono sul più bello, la via mi aveva lasciato a metà tra l'indispettito ed il bramoso di ritornarci, e sabato è stato il secondo sentimento ad averla vinta.
Finita la via, non paghi della discreta fatica, aggravata dall'allenamento ormai inesistente dopo il mesetto di ferie dedicato a piaceri ben più immediati di quelli che regala l'arrampicata, ci portiamo all'attacco della Graziella, pochi metri più in alto. Altra via, altra faticaccia e piena consapevolezza di essere fuori forma! Il programma originale, che prevedeva anche la Chiappa-Mozzanica al Secondo Magnaghi, muta e la via in questione viene subito sostituita dall'accoppiata birra + panino e da... un buon motivo per ritornare su queste pareti!
Accesso: all'inizio del piazzale dei Piani Resinelli prendere la via Carlo Mauri sulla destra e svoltare subito dopo a sinistra. La strada sale ripida e termina in corrispondenza di un piccolo spazio con pochi posti per parcheggiare. Da qui seguire la traccia che si stacca dalla sinistra della strada e che si unisce poi col sentiero n.7 della cresta Cermenati, che si sale fino a prendere il sentiero n.3 per i Torrioni Magnaghi (indicazioni). Giunti al canalone Porta, al cospetto del gruppo, lo si risale (sentiero n.2), si oltrepassa la fiumana di gente in coda per salire il canalino Albertini e ci si porta alla spaccatura tra il Sigaro Dones ed il 1° Magnaghi; un'oretta circa dall'auto.
Relazione via Cassin: unica via con chiodatura tradizionale del Sigaro, dove non si corre certamente il rischio di trovare gente, la Cassin regala un'arrampicata atletica, protetta con chiodi abbondanti, ma non sempre dall'aspetto affidabile. Consiglierei di evitare di provare la "libera" se - come me - non avete troppa familiarità con i gradi della via, che rimane comunque un'ottima alternativa alle più frequentate Rizieri e Colombo.
1° tiro: la via originale sale il camino tra Sigaro e 1° Magnaghi (nessun chiodo), ma non molti seguono questo percorso, preferendo salire il 1° tiro della Rizieri. Noi abbiamo invece puntato agli spit che si vedono sul Magnaghi, che indicano la via Il chiodo del Bigio. All'altezza del 5° spit circa si attraversa e destra, si salgono gli ultimi metri del camino e si raggiunge la forcella dove si trova la sosta, pochi metri e sinistra della sosta della Rizieri; 25m, 5a, cinque spit. Sosta su due spit e catena.
2° tiro: risalire il masso incastrato a sinistra della sosta e prendere la cengia che riporta sopra la sosta, fino ad una fessura verticale e un po' strapiombante decorata con vecchi chiodi. Salirla per poi uscire a destra su buoni appigli e risalire per rocce più facili fino alla sosta, in comune colla Rizieri; 35m, IV+, VI+ (V+/A0), IV+, nove chiodi. Sosta su due fittoni e catena con anello; un chiodo con anello poco sotto.
3° tiro: salire verticalmente per una decina di metri seguendo la linea dei chiodi, fino ad incontrare una fessura orizzontale. Da qui non continuare la salita verticale (chiodi grigi più nuovi), ma spostarsi a sinistra qualche metro fino a ritrovare i cari chiodi degli anni '30, superare uno strapiombo e uscire a sinistra su facile terreno che conduce alla sosta; 35m, V+, VII (V+/A0), otto chiodi, un fittone (della Rizieri). Sosta su due fittoni e catena.
Discesa: spostarsi pochi metri a destra alla sosta della Rizieri. Da qui una singola calata da poco meno di 60m riporta alla base.
Accesso via Graziella: salire ancora la placchetta del canalone Porta, superare la spaccatura Dones e una prima sosta e giungere ad una fessura obliqua verso sinistra alla cui base si trova la sosta di partenza (2 spit e catena).
Relazione via Graziella: la via sale le belle placche verticali con qualche salto strapiombante, con arrampicata atletica su roccia buona. Via "di soddisfazione" con percorso indicato dai fittoni, presenti con una certa parsimonia. Utili friend per integrare in un paio di punti.
1° tiro: salire la fessura fino alla sosta; 25 m, passo di V all'inizio, poi IV+, un chiodo, un fittone. Sosta su due fittoni.
2° tiro: proseguire per fessura verticale sopra la sosta, per poi spostarsi un poco a destra e superare un paio di strapiombi. Il terzo strapiombo porta ad una cengia orizzontale dove si sosta; 30 m, V e strapiombo finale di V+ (forse VI-), due fittoni, quattro chiodi. Sosta su due fittoni.
3° tiro: ancora diritti sopra la sosta per placche fino ad un saltino finale oltre cui si esce a destra verso la sosta; 30 m, V-, V, due fittoni, quattro chiodi. Sosta su due fittoni.
4° tiro: salire ancora le placche sopra la sosta fino d uscire su terreno facile; 30 m, IV, due fittoni. Sosta su due fittoni.
Discesa: raggiungere la cima del Torrione (II) e portarsi sul lato sinistro (verso O). Superare un masso in corrispondenza di una vecchia croce abbattuta e raggiungere la sosta di Nastassia Kinski. Da lì una calata di poco meno di 60m riporta nel canalone, da cui si scende (possibile altra doppia) fino al punto di partenza.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
Finita la via, non paghi della discreta fatica, aggravata dall'allenamento ormai inesistente dopo il mesetto di ferie dedicato a piaceri ben più immediati di quelli che regala l'arrampicata, ci portiamo all'attacco della Graziella, pochi metri più in alto. Altra via, altra faticaccia e piena consapevolezza di essere fuori forma! Il programma originale, che prevedeva anche la Chiappa-Mozzanica al Secondo Magnaghi, muta e la via in questione viene subito sostituita dall'accoppiata birra + panino e da... un buon motivo per ritornare su queste pareti!
Accesso: all'inizio del piazzale dei Piani Resinelli prendere la via Carlo Mauri sulla destra e svoltare subito dopo a sinistra. La strada sale ripida e termina in corrispondenza di un piccolo spazio con pochi posti per parcheggiare. Da qui seguire la traccia che si stacca dalla sinistra della strada e che si unisce poi col sentiero n.7 della cresta Cermenati, che si sale fino a prendere il sentiero n.3 per i Torrioni Magnaghi (indicazioni). Giunti al canalone Porta, al cospetto del gruppo, lo si risale (sentiero n.2), si oltrepassa la fiumana di gente in coda per salire il canalino Albertini e ci si porta alla spaccatura tra il Sigaro Dones ed il 1° Magnaghi; un'oretta circa dall'auto.
Relazione via Cassin: unica via con chiodatura tradizionale del Sigaro, dove non si corre certamente il rischio di trovare gente, la Cassin regala un'arrampicata atletica, protetta con chiodi abbondanti, ma non sempre dall'aspetto affidabile. Consiglierei di evitare di provare la "libera" se - come me - non avete troppa familiarità con i gradi della via, che rimane comunque un'ottima alternativa alle più frequentate Rizieri e Colombo.
1° tiro: la via originale sale il camino tra Sigaro e 1° Magnaghi (nessun chiodo), ma non molti seguono questo percorso, preferendo salire il 1° tiro della Rizieri. Noi abbiamo invece puntato agli spit che si vedono sul Magnaghi, che indicano la via Il chiodo del Bigio. All'altezza del 5° spit circa si attraversa e destra, si salgono gli ultimi metri del camino e si raggiunge la forcella dove si trova la sosta, pochi metri e sinistra della sosta della Rizieri; 25m, 5a, cinque spit. Sosta su due spit e catena.
2° tiro: risalire il masso incastrato a sinistra della sosta e prendere la cengia che riporta sopra la sosta, fino ad una fessura verticale e un po' strapiombante decorata con vecchi chiodi. Salirla per poi uscire a destra su buoni appigli e risalire per rocce più facili fino alla sosta, in comune colla Rizieri; 35m, IV+, VI+ (V+/A0), IV+, nove chiodi. Sosta su due fittoni e catena con anello; un chiodo con anello poco sotto.
3° tiro: salire verticalmente per una decina di metri seguendo la linea dei chiodi, fino ad incontrare una fessura orizzontale. Da qui non continuare la salita verticale (chiodi grigi più nuovi), ma spostarsi a sinistra qualche metro fino a ritrovare i cari chiodi degli anni '30, superare uno strapiombo e uscire a sinistra su facile terreno che conduce alla sosta; 35m, V+, VII (V+/A0), otto chiodi, un fittone (della Rizieri). Sosta su due fittoni e catena.
Discesa: spostarsi pochi metri a destra alla sosta della Rizieri. Da qui una singola calata da poco meno di 60m riporta alla base.
Accesso via Graziella: salire ancora la placchetta del canalone Porta, superare la spaccatura Dones e una prima sosta e giungere ad una fessura obliqua verso sinistra alla cui base si trova la sosta di partenza (2 spit e catena).
Relazione via Graziella: la via sale le belle placche verticali con qualche salto strapiombante, con arrampicata atletica su roccia buona. Via "di soddisfazione" con percorso indicato dai fittoni, presenti con una certa parsimonia. Utili friend per integrare in un paio di punti.
1° tiro: salire la fessura fino alla sosta; 25 m, passo di V all'inizio, poi IV+, un chiodo, un fittone. Sosta su due fittoni.
2° tiro: proseguire per fessura verticale sopra la sosta, per poi spostarsi un poco a destra e superare un paio di strapiombi. Il terzo strapiombo porta ad una cengia orizzontale dove si sosta; 30 m, V e strapiombo finale di V+ (forse VI-), due fittoni, quattro chiodi. Sosta su due fittoni.
3° tiro: ancora diritti sopra la sosta per placche fino ad un saltino finale oltre cui si esce a destra verso la sosta; 30 m, V-, V, due fittoni, quattro chiodi. Sosta su due fittoni.
4° tiro: salire ancora le placche sopra la sosta fino d uscire su terreno facile; 30 m, IV, due fittoni. Sosta su due fittoni.
Discesa: raggiungere la cima del Torrione (II) e portarsi sul lato sinistro (verso O). Superare un masso in corrispondenza di una vecchia croce abbattuta e raggiungere la sosta di Nastassia Kinski. Da lì una calata di poco meno di 60m riporta nel canalone, da cui si scende (possibile altra doppia) fino al punto di partenza.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
Nessun commento:
Posta un commento