venerdì 17 ottobre 2014

Cacciavillani

Sul 1° tiro
Sul 2° tiro (salita di Aprile)
Paolo sul 3° tiro
Togliendo un chiodo sul 4° tiro...
Sul 5° tiro
Tracciato della via (rosso). In verde la Zuffa-Ruggiero,
in azzurro la Zuffa-Lenzi.
Pietra di Bismantova
Parete SO


Si lasciano conti in sospeso un po' dovunque, colle persone e... colle pareti. E a volte si saldano anche. In terra emiliana, alla Pietra, mi era successo con Cocaine, da cui mi ero calato la prima volta per tornare poi più agguerrito. Ad Aprile si apre una nuova questione, la via Cacciavillani: arriviamo alla larga fessura, siamo senza friend grandi e ci caliamo. Ad ottobre si riprova, attrezzati con friend BD fino al #6, chiodi, staffe e materiale vario. Io - da coniglio - tiro la parte facile, Paolo quella "alpinistica". Dopo una discreta lotta accompagnata da un po' di tensione per la sosta sotto il tetto che non ispira molta fiducia, siamo in cima. In attesa del prossimo conto...
Accesso: da Castelnuovo ne' Monti (RE) si seguono le indicazioni per la Pietra, raggiungendo piazzale Dante dove si parcheggia. Si sale la scalinata e si prosegue fino al piazzale dell'eremo. Qui si tiene la sinistra e si percorre il sentiero di salita alla Pietra, che fa una curva a "S" ed incrocia un sentiero proveniente da destra (che si può prendere subito dopo il rifugio). Lo si segue verso destra, passando vicino ad un settore con dei monotiri: tutto a destra si vedono linee che salgono su roccia grigiastra, poi un muretto giallastro con un'evidente lama dove sale una linea obliqua verso sinistra: è la Cacciavillani.
Relazione: via molto bella che risale la parete con una linea logica di fessure, uscendo sulla placca sommitale. Il primo tiro (in effetti sarebbero due) è stato riattrezzato in stile-falesia ed è molto godibile, ma la parte alta ha ben altro sapore, con chiodatura ridotta al minimo e spesso non del tutto affidabile. È un po' un peccato, perché anche senza esagerare, sostituendo gli spit esistenti (con monogramma CG - Carlotti Giorgio?) con dei ben più robusti fittoni e aggiungendone un paio ne uscirebbe una via comunque impegnativa, ma ben più sicura. Com'è ora, invece, temo proprio che la frequentazione sia ridotta al minimo e non mi stupirei se tra aprile ed ottobre - le date delle nostre salite - nessuno ci avesse messo piede. La roccia è abbastanza buona a parte qualche tratto, ma data la vicinanza del sentiero conviene fare molta attenzione, ed evitare di salire la via nel fine-settimana. Portare friend fino al #5 (anche #6) BD; utili martello e chiodi (noi ne abbiamo piantati e tolti un paio a Z e lasciato uno alla sosta sotto il tetto).
Nota: recentemente (2020 o inizio 2021) la via dovrebbe esser stata sistemata, ma non so dire se e come sia cambiata la chiodatura. Andateci e fatemi sapere! :-)
1° tiro: salire la parete in obliquo verso sinistra puntando alla lama, passare alla sua sinistra e raggiungere la sosta. Non rinviare la sosta ma uscire sul ripiano di destra e proseguire lungo la bella ed impegnativa fessura fino alla sosta posta sulla placca di destra; 35m, 5c, 6a+; dodici fix, una sosta intermedia un po' fuori via. Sosta su due fix con catena e moschettone di calata.
2° tiro: per facile placca appoggiata fino ad un diedro/camino con roccia delicata che si risale sino a sbucare su una cengia; 15m, 4c; due spit, due chiodi a pressione, una sosta su chiodi a pressione. Sosta su due spit e un chiodo a pressione con cordini (uno un po' meno datato dei precedenti lasciato dal sottoscritto ad aprile) e un moschettone.
3° tiro: traversare a sinistra lungo la cengia sino ad un pilastrino friabile, rimontarlo e superare la placca gialla (friabile) con chiodi a pressione. Si prende ora una larga fessura dalla forma caratteristica, si esce poi in placca e si giunge sotto il tetto; 30m, A0, V+; una sosta alla base della placca con due chiodi a pressione + uno normale (collegateli per fare almeno un punto di ancoraggio decente), tre chiodi a pressione lungo la placca, uno spit e un chiodo a pressione. Sosta su uno spit, due chiodi e un chiodo a pressione con cordone e moschettone.
4° tiro: traversare a sinistra, superare il tetto e ritornare a destra in direzione di un comodo terrazzo dove si sosta; 10m, A0/A1; un chiodo, uno spit. Sosta su due spit e albero. Il tiro è valutato 6b e la roccia non è male, ma la qualità dello spit e della sosta sottostante non invogliano a tentare la libera.
5° tiro: salire lungo il vago diedro-fessura e superare un saltino oltre cui le difficoltà (e le protezioni) diminuiscono. Quando non si vedono più spit ad indicare la via, conviene traversare verso destra (facile, ma molto esposto) sotto un muretto fino a dove si può risalire per facile rampa fino alla sommità; 60m, 6a+, IV+, III, II; tre spit. Possibile anche spezzare il tiro subito dopo il muretto utilizzando una sosta di Le ragazze di Osaka. Anche qui, può convenire dare una tirata ad uno spit nel tratto iniziale invece che rischiare di far danni (la roccia dello strapiombino è buona, ma non ottima).
Discesa: si tiene la sinistra fino a raggiungere il sentiero che scende in corrispondenza del torrione Sirotti.

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.

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