Sul 1° tiro |
Sul 3° tiro |
Callisto sul 4° tiro |
Sul 5° tiro |
Sul 7° tiro |
Callisto sull'8° tiro |
Parete S
Il tempo favoloso di sabato avrebbe certamente meritato una parete più impegnativa, ma il gruppo dei Campelli è un posto dove si torna sempre volentieri ed è stato un'ottima cornice per il rientro di Callisto in parete dopo molte settimane. La scelta cade su una via tranquilla che ci permette di gustarci la giornata senza patemi e senza alcuno in via, cosa non troppo frequente da queste parti.
Accesso: una volta tanto salgo ai Campelli dal versante bergamasco, rinunciando alla funivia di Barzio in favore di una piacevole camminata. Da Ceresole di Valtorta si segue la strada asfaltata e poi la pista da sci fino a raggiungere il rifugio Lecco. Da qui si prende il sentiero degli Stradini (indicazioni) che aggira il gruppo dei Campelli da sud. Si segue il sentiero, si superano l'attacco della ferrata (indicazioni) e l'evidente canalone che porta a La bella addormentata e si continua. Un tratto attrezzato con corde fisse porta ad un secondo canalone, che reca evidenti segni di frane non troppo remote. Alla destra del canalone si nota un piccolo canale ghiaioso: lo si risale puntando alla parete di sinistra ov'è posto l'attacco. Chiodo con anello visibile.
Relazione: via che risale uno dei molti torrioni in cui si articola il versante S delle cime Pesciola-Campelli. La roccia ottima e le difficoltà assai tranquille rendono la Patrizia una via da consigliare se si cerca una salita senza patemi, anche se diversi tratti erbosi disturbano la progressione nella seconda parte. Chiodatura ottima a resinati nei punti più impegnativi e un po' più lunga nei tratti facili; sostanzialmente inutili le protezioni veloci. Il percorso è sempre ovvio e indicato dai fittoni tranne che al 7° tiro... e infatti noi che salivamo come al solito senza relazione abbiamo fatto una breve variante...
1° tiro: a destra del chiodo si rimonta un vago diedrino per spostarsi poi verso sinistra alla sosta; 20m, 5b, forse passo di 5c, 5 fittoni. Sosta su resinato e spit.
2° tiro: salire per rampa erbosa fino al resinato, indi superare la placca e raggiungere il terrazzo di sosta; 15m, 5b (passo), 2 fittoni. Sosta su chiodo con anello. Noi abbiamo unito i primi due tiri, ma la soluzione è sconsigliata per l'attrito.
3° tiro: salire appena a destra della sosta e proseguire ora a destra ora a sinistra dello spigolo fino alla sommità dove si trova la sosta; 30m, 5a, 4 fittoni. Sosta su chiodo con anello e spit.
4° tiro: appena a destra della sosta nel canale erboso o per roccette alla sua sinistra fino alla sosta; 35m, II, 3 fittoni. Sosta su chiodo con anello e fittone.
5° tiro: superare il muretto e il pilastrino finale e raggiungere la terrazza erbosa dove si sosta; 20m, 6a (passo), 4 fittoni. Sosta su chiodo con anello e spit.
6° tiro: costeggiare la parete sulla destra per erbosi gradoni, salire il bel camino sulla sinistra fino all'ennesima terrazza dove si sosta; 30m, 4c, 4 fittoni. Sosta su chiodo con anello e spit.
7° tiro: la relazione indica di spostarsi decisamente a sinistra scendendo brevemente fino ad un camino. Noi, beatamente ignari di tutto ciò, abbiamo risalito le facili rocce appena a sinistra della sosta per pochi metri fino ad un'evidente cengia (chiodo rosso sporgente in maniera preoccupante...), da qui ci siamo spostati a sinistra fino allo spigolo (chiodo) e siamo saliti fino alla sosta; 35m, 4a, 3 fittoni, 2 chiodi. Sosta su chiodo con anello. Se scegliete questa soluzione, fate attenzione all'attrito delle corde se rinviate entrambi i chiodi.
8° tiro: per facili roccette si sale fino ai prati sommitali; 35m, 3c, 2 fittoni. Sosta su chiodo con anello.
Discesa: è possibile calarsi in doppia lungo la via, ma se non avete fretta consiglio di proseguire per la cresta erbosa fino a sbucare in prossimità della vetta dello Zuccone Campelli, da cui si scende per la ferrata chiudendo un bel percorso ad anello.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
Accesso: una volta tanto salgo ai Campelli dal versante bergamasco, rinunciando alla funivia di Barzio in favore di una piacevole camminata. Da Ceresole di Valtorta si segue la strada asfaltata e poi la pista da sci fino a raggiungere il rifugio Lecco. Da qui si prende il sentiero degli Stradini (indicazioni) che aggira il gruppo dei Campelli da sud. Si segue il sentiero, si superano l'attacco della ferrata (indicazioni) e l'evidente canalone che porta a La bella addormentata e si continua. Un tratto attrezzato con corde fisse porta ad un secondo canalone, che reca evidenti segni di frane non troppo remote. Alla destra del canalone si nota un piccolo canale ghiaioso: lo si risale puntando alla parete di sinistra ov'è posto l'attacco. Chiodo con anello visibile.
Relazione: via che risale uno dei molti torrioni in cui si articola il versante S delle cime Pesciola-Campelli. La roccia ottima e le difficoltà assai tranquille rendono la Patrizia una via da consigliare se si cerca una salita senza patemi, anche se diversi tratti erbosi disturbano la progressione nella seconda parte. Chiodatura ottima a resinati nei punti più impegnativi e un po' più lunga nei tratti facili; sostanzialmente inutili le protezioni veloci. Il percorso è sempre ovvio e indicato dai fittoni tranne che al 7° tiro... e infatti noi che salivamo come al solito senza relazione abbiamo fatto una breve variante...
1° tiro: a destra del chiodo si rimonta un vago diedrino per spostarsi poi verso sinistra alla sosta; 20m, 5b, forse passo di 5c, 5 fittoni. Sosta su resinato e spit.
2° tiro: salire per rampa erbosa fino al resinato, indi superare la placca e raggiungere il terrazzo di sosta; 15m, 5b (passo), 2 fittoni. Sosta su chiodo con anello. Noi abbiamo unito i primi due tiri, ma la soluzione è sconsigliata per l'attrito.
3° tiro: salire appena a destra della sosta e proseguire ora a destra ora a sinistra dello spigolo fino alla sommità dove si trova la sosta; 30m, 5a, 4 fittoni. Sosta su chiodo con anello e spit.
4° tiro: appena a destra della sosta nel canale erboso o per roccette alla sua sinistra fino alla sosta; 35m, II, 3 fittoni. Sosta su chiodo con anello e fittone.
5° tiro: superare il muretto e il pilastrino finale e raggiungere la terrazza erbosa dove si sosta; 20m, 6a (passo), 4 fittoni. Sosta su chiodo con anello e spit.
6° tiro: costeggiare la parete sulla destra per erbosi gradoni, salire il bel camino sulla sinistra fino all'ennesima terrazza dove si sosta; 30m, 4c, 4 fittoni. Sosta su chiodo con anello e spit.
7° tiro: la relazione indica di spostarsi decisamente a sinistra scendendo brevemente fino ad un camino. Noi, beatamente ignari di tutto ciò, abbiamo risalito le facili rocce appena a sinistra della sosta per pochi metri fino ad un'evidente cengia (chiodo rosso sporgente in maniera preoccupante...), da qui ci siamo spostati a sinistra fino allo spigolo (chiodo) e siamo saliti fino alla sosta; 35m, 4a, 3 fittoni, 2 chiodi. Sosta su chiodo con anello. Se scegliete questa soluzione, fate attenzione all'attrito delle corde se rinviate entrambi i chiodi.
8° tiro: per facili roccette si sale fino ai prati sommitali; 35m, 3c, 2 fittoni. Sosta su chiodo con anello.
Discesa: è possibile calarsi in doppia lungo la via, ma se non avete fretta consiglio di proseguire per la cresta erbosa fino a sbucare in prossimità della vetta dello Zuccone Campelli, da cui si scende per la ferrata chiudendo un bel percorso ad anello.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
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