martedì 3 gennaio 2017

Zuffa-Lenzi

Diego sul 1° tiro.
Diego sul 2° tiro.
Sul 3° tiro.
Tracciato della via (azzurro). In rosso la via Cacciavillani,
in verde la Zuffa-Ruggiero
.
Pietra di Bismantova
Parete SO


Dopo il trittico di vie classiche della Pietra non può mancare la Zuffa-Lenzi alla parete SO, recentissimamente ripulita e riattrezzata a fix in ottica plaisir. Il tour delle vie classiche si chiuderà poi il giorno successivo con il diedro Nino Marchi, decisamente più faticoso (prima o poi scriverò la relazione).
Accesso: dal piazzale si sale al rifugio della Pietra e si segue il sentiero per la cima sin quando si questo fa una curva ad "S" ed incrocia un sentiero che proviene da destra (che si può pigliare direttamente dietro l'Eremo). Si segue quest'ultimo verso destra, salendo subito all'attacco dei tiri della falesia Gabri. Sulla sinistra si nota il diedro di partenza, appena prima del pilastro della Danza dei grandi rettili.
Relazione: via storica della Pietra rimasta in stato di pressoché totale abbandono per via della roccia non proprio affidabile e della chiodatura vetusta. Ripulita dai massi instabili e richiodata recentemente in ottica plaisir (col benestare di Giancarlo Zuffa), rischia di diventare una delle vie più frequentate di Bismantova per via del suo percorso assolutamente logico e dei gradi mai estremi. C'è ancora un po' di terra sugli appigli ed i gradi andranno verificati quando la roccia sarà del tutto pulita; ad ogni modo, la via è percorribile con gran soddisfazione. Itinerario sempre ovvio; portare solo rinvii. Tutte le soste meno l'ultima sono su due fix.
Attenzione: la via è stata ripulita di recente, ma non è da escludere che vi sia ancora qualche sasso mobile: fate molta attenzione perché sotto c'è un sentiero (ed una falesia, che però dovrebbe restare abbastanza protetta da un avancorpo). Se la ripetete, mandatemi una conferma o meno dei gradi; grazie.
1° tiro: salire la fessura in corrispondenza dell'alberello andando a seguire un sistema di lame alla sua sinistra fino ad un terrazzino. Ancora nel diedro per uscire sulla destra in placca e salire alla sosta. 30m, 5c; tredici fix. Se si attrezzasse la sosta per la calata, potrebbe diventare un interessante monotiro in più.
2° tiro: salire la placconata puntando all'alberello, proseguire e poi spostarsi a sinistra a prendere una bella fessura che si segue fino alla sosta. 40m, 6a (passi); dodici fix.
3° tiro: ancora per il diedro ad un alberello a superare un passo disturbato da un po' di terra, poi per rocce più facili fino alla sosta sotto un pilastro. Verificate le prese nel passo di uscita in sosta. 20m, 6a (un passo); sette fix.
4° tiro: salire la placca di destra e per rocce ed erba raggiungere la cima. 30m, 5a (passo iniziale); tre fix. Nella progressione, è forse meglio evitare di utilizzare il pilastrone posto sopra la sosta, che semplifica assai il tiro; è lì da una vita ed è più solido di quel che appare, ma insomma...
Discesa: verso sinistra al torrione Sirotti dove si scende tornando in breve al punto di partenza.

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.

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