La placca del 1° tiro |
Giancarlo e Callisto al 5° tiro |
Ultimi tiri... |
Tracciato della via |
Pilastro Neri Camilla
Parete SE
Sabato scorso la situazione meteo era come al solito desolante, con qualche possibilità ad ovest. Ci si dirige quindi in Valle d'Aosta con l'idea di fare una via tranquilla, anche perché Callisto, uno dei soci di cordata storici, calca di nuovo le scene dopo molti mesi di pausa forzata.
L'ultima volta in Valle ero stato al pilastro del Fer a fare Dolcefer, e avevo visto questa Neri Camilla; l'occasione è quindi propizia per dargli un'occhiata da vicino. Via in placca con brevissimi passi verticali, ben protetta e con difficoltà massima di 6a+ nel primo tiro; portare solo 11 rinvii, necessari per il primo tiro.
Accesso: dalla frazione Outrefer di Donnas si prende il primo vicolo a sinistra e ci si inoltra nella valle del Fer. Si attraversa un bellissimo bosco, la falesia dall'aspetto piuttosto cattivo, si sale una serie di gradoni fino alla prima evidente indicazione per il Pilastro Neri Camilla. Si supera la staccionata, si procede in discesa e poi in salita, aiutandosi con una corda fissa in un tratto bagnato. Proseguire ancora lungo il sentiero fino a quando questo si sposta verso sinistra e non supera una placca. Poco oltre c'è il secondo bivio, che può sfuggire (il segnavia è posto di sbieco anziché sul sentiero, dove peraltro c'è un masso evidente che si sarebbe potuto usare). Prendete a sinistra (discesa) e seguitelo fino alla cengia dove attacca la via (breve corda fissa e spit in evidenza, circa un'ora dal parcheggio).
Via: le difficoltà sono tutte concentrate nel primo tiro, valutato 6a+ (che potrebbe anche essere un poco stretto). Il resto sono gradi intorno al 5a e 5b, un passo di 5c in placca sul quarto tiro e un breve tratto di A0 sul 7° tiro. Insomma, un'arrampicata del tutto piacevole e non impegnativa. Le lunghezze dei tiri non sono eccessive, e probabilmente si può concatenare un po' di roba. Noi abbiamo unito solo gli ultimi due tiri perché la settima sosta aveva un'aria alquanto scomoda (e perché le scarpette nuove cominciavano decisamente a farmi male).
Discesa: dalla cima del pilastro si prende il sentiero verso destra, che in breve vi riporta al bivio e sul percorso di rientro. Possibile anche concatenare una via al pilastro del Fer o alle placche di Pian; prendete a sinistra in questo caso.
Una volta all'auto, non dimenticate la tipica merenda valdostana e, per quel che mi riguarda, l'acquisto di lardo di Arnad, mocetta e qualche bottiglia che commenterò a breve.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
Parete SE
Sabato scorso la situazione meteo era come al solito desolante, con qualche possibilità ad ovest. Ci si dirige quindi in Valle d'Aosta con l'idea di fare una via tranquilla, anche perché Callisto, uno dei soci di cordata storici, calca di nuovo le scene dopo molti mesi di pausa forzata.
L'ultima volta in Valle ero stato al pilastro del Fer a fare Dolcefer, e avevo visto questa Neri Camilla; l'occasione è quindi propizia per dargli un'occhiata da vicino. Via in placca con brevissimi passi verticali, ben protetta e con difficoltà massima di 6a+ nel primo tiro; portare solo 11 rinvii, necessari per il primo tiro.
Accesso: dalla frazione Outrefer di Donnas si prende il primo vicolo a sinistra e ci si inoltra nella valle del Fer. Si attraversa un bellissimo bosco, la falesia dall'aspetto piuttosto cattivo, si sale una serie di gradoni fino alla prima evidente indicazione per il Pilastro Neri Camilla. Si supera la staccionata, si procede in discesa e poi in salita, aiutandosi con una corda fissa in un tratto bagnato. Proseguire ancora lungo il sentiero fino a quando questo si sposta verso sinistra e non supera una placca. Poco oltre c'è il secondo bivio, che può sfuggire (il segnavia è posto di sbieco anziché sul sentiero, dove peraltro c'è un masso evidente che si sarebbe potuto usare). Prendete a sinistra (discesa) e seguitelo fino alla cengia dove attacca la via (breve corda fissa e spit in evidenza, circa un'ora dal parcheggio).
Via: le difficoltà sono tutte concentrate nel primo tiro, valutato 6a+ (che potrebbe anche essere un poco stretto). Il resto sono gradi intorno al 5a e 5b, un passo di 5c in placca sul quarto tiro e un breve tratto di A0 sul 7° tiro. Insomma, un'arrampicata del tutto piacevole e non impegnativa. Le lunghezze dei tiri non sono eccessive, e probabilmente si può concatenare un po' di roba. Noi abbiamo unito solo gli ultimi due tiri perché la settima sosta aveva un'aria alquanto scomoda (e perché le scarpette nuove cominciavano decisamente a farmi male).
Discesa: dalla cima del pilastro si prende il sentiero verso destra, che in breve vi riporta al bivio e sul percorso di rientro. Possibile anche concatenare una via al pilastro del Fer o alle placche di Pian; prendete a sinistra in questo caso.
Una volta all'auto, non dimenticate la tipica merenda valdostana e, per quel che mi riguarda, l'acquisto di lardo di Arnad, mocetta e qualche bottiglia che commenterò a breve.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
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