mercoledì 13 giugno 2012

Applausi di fine corso...

Alle conferenze è abitudine applaudire l'oratore; fa parte del galateo. Il lavoro presentato può essere buono o, più spesso, scadente, ma l'applauso è un riflesso condizionato; pur con qualche variazione e modulazione di intensità, non si nega ad alcuno. È il riconoscersi in una stessa comunità, il voler esorcizzare la presenza di lavori di dubbia qualità scientifica scacciandoli con l'applauso, indiscussa testimonianza di valore. È anche un mutuo incoraggiamento: sì lo sappiamo, il lavoro che presenti è una fesseria, ma ti applaudo ugualmente, affinché tu faccia lo stesso con me domani...

Ieri ho finito il corso di Elettronica. Alla fine dell'ultima lezione - come ogni anno - il rito dell'applauso si è ripetuto. Ora, a scanso di fraintesi, ricevere applausi è ovviamente gratificante e corre obbligo ringraziare. Ma anche stavolta - come ogni anno - non posso esimermi dal chiedermi: cosa applaudono gli studenti? La mia autostima vorrebbe pensare che l'applauso testimoni apprezzamento per un lavoro per cui ci si è comunque impegnati, o per qualcosa che ha lasciato un'impressione positiva: argomenti, concetti, approcci ai problemi e così via, ma è probabilmente un'impressione consolatoria (anche se - sperabilmente - vera almeno per una qualche percentuale dei presenti). Ma allora, cosa? Sono applausi liberatori per la fine del corso, come si festeggiava la fine dell'anno scolastico alle scuole superiori? O è solo un orpello di tempi passati?

P.S. Posto sotto "elettronica" per mancanza di alternative ("minchiate" potrebbe suonare offensivo verso gli studenti, e non è affatto mia intenzione). Se scriverò su altre vicende più o meno "accademiche", genererò un tag alternativo...

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