domenica 24 agosto 2025

Molino del torchio

Selezione di salumi
Gnocchi con salsiccia e funghi
Coscia d'anatra arrosto
Torta al cioccolato

Via Molino del torchio 17
Cuasso al Monte (VA)

Siamo sulla strada che da Varese reca a Porto Ceresio; poco prima di giungervi si svolta a sinistra e si segue uno sterrato che in breve conduce al vecchio mulino di più di un secolo fa, ora trasformato in ristorante con possibilità di alloggio. L'interno conserva la struttura e gli arredi in stile tradizionale, con tavoli ben distanziati, e la cucina è di impronta lombarda, con attenzione all'origine delle materie prime utilizzate.

Il menù propone quattro-cinque proposte per ogni portata, ma una volta tanto mi oriento per il menù degustazione, decisamente conveniente e che propone una scelta tra due proposte per piatto. Un delicato antipasto di salumi misti locali apre la cena, accompagnato da verdurine in agrodolce e un paté di vitello: piatto senza troppi fronzoli, come tutti quelli proposti, ma ricco di sostanza.
La scelta sui primi cade tra dei ravioli farciti di toma di capra e gli gnocchi con salsiccia e funghi, che scelgo senza esitazione. Posso solo dire che l'unica nota un po' stonata è la foggia del piatto, poco invitante per i miei gusti, mentre quello che ci sta dentro si amalgama perfettamente!
E siamo così ai secondi, dove fa capolino un filetto di pesce persico contro una coscia d'anatra arrosto con patata duchessa. Tocca così mettere da parte il mio amore per i pesci di lago e gustarmi una generosa coscia d'anatra, che raramente ho occasione di assaggiare, insieme ad un'altrettanto - per me - inusuale patata duchessa (ma chi ricordava che erano così buone?).

Tra i dolci mi oriento, ormai senza fantasia, tra sorbetti, bavaresi e torte, pescando una canonica torta al cioccolato, che non delude mai.

La lista dei vini ha tra l'altro una buona selezione di etichette lombarde, incluse alcune bottiglie della provincia di Varese, non tra le più rinomate per quanto riguarda il vino (mi perdonino gli autoctoni). Mi lascio così tentare da un Sebuino (uvaggio di Croatina, Merlot, Barbera e Vespolina) della Cascina Piano, che soddisfa la mia richiesta di non assaggiare il solito vino che affoga nel legno piccolo, ma resta un po' scarico rispetto alle pietanze.

La prossima volta non resta che assaggiare il menù alla carta!

Il conto: 150 € per:
3 antipasti
3 primi
3 secondi
3 dessert
3 caffè
1 bottiglia di acqua
1 bottiglia di vino (20 €)

5 commenti:

  1. Tu hai pagato?! Sto scherzando... buon onomastico, Alessandro.

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  2. Sì sì; fortunatamente non faccio l'influencer di mestiere. Grazie degli auguri.

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  3. Mi sa che non mi sono ben spiegata; la domanda aveva un senso diverso, cioè: tu hai offerto agli altri commensali? Dato ch'era appena passato il tuo compleanno, o magari avete cenato proprio sabato...

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    1. La visita era di fine luglio... prima di trovare il tempo di raccogliere le impressioni passa sempre un po' di tempo...

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    2. ... chiaro, avrei dovuto immaginarlo, Alessandro.

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