Rallegrati dalla notizia, possiamo dedicarci ai dati del bimestre, iniziando dal 2218: puntualità al 5%, ritardo massimo di 12', che sembra un'enormità su una tratta di 37' (e lo è!), ma è uno dei dati migliori degli ultimi anni (guardate l'ultimo punto della distribuzione). Dev'essere stata una congiunzione astrale irripetibile, e infatti a maggio siamo già arrivati a 27', ma ne parleremo a suo tempo.
Il dato "storico" di media, mediana e 90% (il nono decile, se amate le definizioni) si trova in Fig. 2: se togliamo il punto del 2020 (circolavano pochissimi treni causa zona rossa), i dati sono ormai stabili: media e mediana poco sopra i 5'; 90% dei treni tra 10 e 15' di ritardo; assurdo!
Passiamo al 2275: puntualità all'8%, ritardo massimo di ben 27' (senza spiegazione). In questo caso, navighiamo sempre tra gli anni peggiori, con l'unica consolazione di un miglioramento rispetto al pessimo 2022. La serie storica del bimestre è in Fig. 4 (attenzione che la scala verticale è ben diversa da quella in Fig. 2): preoccupa il dato della mediana (curva gialla), in costante aumento, mentre il dato al 90% continua ad essere totalmente casuale, anche se ormai stabile a più di un quarto d'ora (no comment).
Su quattro volte (a meno che non me ne sia persa qualcuna) in cui l'app ha indicato le cause del ritardo, una sola è riferita a guasto infrastrutturale, due riguardano altri treni (presumibilmente di Trenord), e una dovuta ad imbecilli sui binari.
Insomma, diciamo che con Trenord si arriva puntuali solo quando ci sono i contratti da rinnovare!
Nota: i dati sono raccolti personalmente o da app Trenord. Per correttezza, bisogna specificare che i ritardi sopportati dai pendolari su questi due treni non sono indicativi dei ritardi complessivi, che sta ad altri raccogliere e rendere pubblici. Idem per i rimpalli di responsabilità tra Trenord, Rfi, e quant'altri. Qui si cita Trenord in quanto è ad essa che i poveri pendolari versano biglietti ed abbonamenti, e ai quali dovrebbe rispondere del servizio.