lunedì 7 settembre 2020

Via dei finanzieri

Anna sul 1° tiro.
Sul 2° tiro.
Anna sul 3° tiro.
Sul 5° tiro.
Tracciato della via.
Rocca la Meja
Parete S


Accesso: si percorre la Val Maira per salire a sinistra alla frazione Marmora, superando il bivio per Canosio e continuando lungo la SP113. La stretta strada sale al colle d'Esischie poi al Colle Fauniera/Colle dei morti (monumento a Pantani). Si passa sull'altro versante e si prosegue fino ad un bivio (colle Valcavera). Qui si sale a destra per una strada che diviene in breve sterrata e porta a delle casermette abbandonate dove si parcheggia. Si segue quindi la vecchia strada militare fino ad un colle (colle d'Ancoccia; visibile un bunker dell'ultimo conflitto mondiale), oltre il quale compare la sagoma della parete. Si continua e si punta poi per pietraia al lato destro della parete, dove si nota in basso un avancorpo staccato. All'altezza del pilastro attacca Rolling stone; pochi metri a sinistra c'è l'attacco della via (fix visibile).
Attenzione: la strada di accesso non è molto comoda, né lo è il tratto sterrato. Se vi trovate con un'auto dal fondo troppo basso e/o troppo carica (come noi), valutate di lasciarla al colle Valcavera.
Relazione: via molto bella aperta nel 1995 e richiodata nel 2013, che sale la parte orientale della Rocca per placche lavorate. I tiri sono molto belli e continui, a parte un paio di tratti di collegamento sulle cenge. La chiodatura è sicura, ma non manca qualche breve tratto in cui serve un poco di decisione. Utile qualche friend medio-piccolo, anche se non sempre è possibile integrare. Roccia buona, con qualche tratto da verificare.
1° tiro: salire un corto caminetto, proseguire per una fessura e una cornice che piega verso destra per poi rientrare a sinistra e raggiungere la sosta (passo di uscita non banale). 25 m, 5c (anche 6a il passo finale); sette fix, un chiodo. Sosta su due fix con cordone e anello di calata.
2° tiro: salire per placca (un passo delicato) a raggiungere una sosta, proseguire per placca più facile fino ad un tettino con buone prese, salirlo ed uscire a sinistra su rocce rotte (attenzione!) fino alla sosta su un terrazzo a destra. 30 m, 6a/6a+ (un passo); otto fix, una sosta intermedia. Sosta su due fix con cordone e anelli di calata.
3° tiro: salire per una specie di vago diedro-camino e, per facili rocce, puntare al bordo sinistro della placca grigia soprastante, che si sale fino alla sosta. 50 m, 5c; quattro fix. Sosta su due fix con cordone e anelli di calata.
4° tiro: salire alla cengia e portarsi verso la parete, spostandosi poi a sinistra, puntando all'evidente placca bianca. 40 m, II. Sosta su due fix alla base di una fessura. A destra si nota un fix della variante.
5° tiro: salire la bella fessura fino ad un terrazzino. 30 m, 5c (un passo); sei fix, un chiodo. Sosta su due fix con cordone e anelli di calata.
6° tiro: salire un muretto a destra della sosta e portarsi presso una spaccatura a destra. Salire per placche e muretti (attenzione a qualche blocco instabile) ancora verso destra fino alla sosta. 35 m, 5a; cinque fix, un chiodo. Sosta su due fix con cordone e anelli di calata.
Discesa: dalla sosta finale ci si cala in corda doppia per poco meno di 60 m, fino alla cengia intermedia. Qui si segue la traccia in discesa (destra, faccia a valle) fino all'ultimo tratto, dove si piega a sinistra arrivando alla pietraia basale e in breve all'attacco della via.

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.

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