giovedì 5 marzo 2020

Il profondo rispetto dell'Indria

Teo sul 1° tiro.
Sul 2° tiro.
Teo sul 3° tiro.
Sul 4° tiro.
Sul 7° tiro.
Sull'8° tiro.
Teo sul 9° tiro.
Teo sull'11° tiro.
Coste dell'Anglone - Valle del Sarca
Parete E


Indrya è ciò che appartiene ad Indra, una simpatica divinità amante delle donne e delle sane bevute (soprattutto prima delle battaglie); la pagina wikipedia contiene ampia spiegazione del significato, che include facoltà sensoriali, forza fisica e abilità. Noi, che in quanto a forza fisica ed abilità siamo a livello zerbino, ma in quanto a bevute ce la caviamo egregiamente, puntiamo alla via più tranquilla del trittico, Le scalette dell'Indria. Senonché, come spesso accade, incappiamo in due cristiani sul sentiero che condividono la nostra meta, e ci rassegniamo a fermarci alla via precedente. Tutto va bene fino al quarto tiro (il bel diedro della relazione degli apritori, mai tanto vituperati...), dove un diedro liscio, ovvero una delle cose che più aborro quando scalo, mi rovina gran parte del piacere della scalata. Se qualcuno finisse di sistemare le rocce appena a destra con relativa uscita, si guadagnerebbe tutta la mia ammirazione!
Accesso: dipende se volete camminare di più prima o dopo la via. Nel primo caso, lasciate l'auto al parcheggio del campo sportivo di Oltra (da Arco verso Dro, portarsi in centro paese e seguire la via Cesare Battisti, passare il ponte sul Sarca e girare a destra, seguendo le indicazioni). Da qui si prende la traccia che riporta verso Arco fino al ponte di Dro. Non attraversarlo, ma continuare fino ad un sentiero che sale a destra e incrocia una traccia più alta. Seguirla verso sinistra e salire poi verso la parete, raggiungendo l'attacco (scritta).
In alternativa lasciate l'auto a Dro, prima del ponte.
Relazione: via che risale la parete dell'Anglone facendosi strada tra muretti e diedri. La via è piacevole e con dei bei tiri, ma con l'eccezione tutta personalissima del quarto tiro, che non ha incontrato i miei gusti. Chiodatura tutto sommato buona (ma da integrare qua e là), tranne che in due tiri (quarto e dodicesimo) dove è buona cosa avere con sé qualche friend medio. Roccia sempre ottima.
1° tiro: salire lievemente verso destra fino alla sosta. 40 m, IV+; cinque cordoni in clessidra, un fix. Sosta su due fix (uno con anello) e cordino.
2° tiro: salire dritti fino ad un muro verticale lavorato e traversare a sinistra fino alla sosta. 30 m, VI-; cinque cordoni in clessidra,  un fix. Sosta su due fix (uno con anello) e cordino.
3° tiro: ancora dritti fino ad una cengia con corda fissa, dove si traversa a destra e si sosta. 35 m; V+, II; due fix, due cordoni in clessidra, una corda fissa. Sosta su due fix (uno con anello).
4° tiro: salire il diedro a destra della sosta. Dopo un primo tratto, la roccia diviene più liscia: qui è possibile continuare lungo il diedro oppure uscire a destra e salire ad un chiodo, per poi rientrare nel diedro e continuare fino al terrazzo di sosta sulla sinistra. 25 m, VI-; due cordoni in clessidra, un fix, un chiodo con cordino. Sosta su due fix (uno con anello). Il sottoscritto dopo il chiodo ha continuato a salire stando a destra del diedro, ma rientrarvi più in alto è stato decisamente complicato (vi risparmio la descrizione) e questa soluzione non è da consigliare.
5° tiro: portarsi a sinistra e doppiare lo spigolo. Salire prima verso destra e poi a sinistra, superando una placca delicata (stare a sinistra del fix!). Continuare per rocce più facili fino alla cima di un pilastro dove si sosta. 25 m; V+, VI (passo su fix), V; tre cordoni in clessidra. Sosta su due fix (uno con anello).
6° tiro: seguire una rampa verso destra sino alla sosta. 25 m; II, IV; due chiodi (uno con cordone).
7° tiro: traversare verso destra puntando ad un fix con cordone; salire e spostarsi a sinistra sul terrazzo di sosta. 25 m; V, V+; due fix (uno con cordino), un chiodo. Sosta su due fix (uno con anello).
8° tiro: salire il bel diedro fessurato sopra la sosta, spostarsi a destra dopo un breve muretto appena aggettante e proseguire per placche ben appigliate fino alla sosta. 35 m, VI-; sei fix, un chiodo, un cordone in clessidra. Sosta su cordoni su albero.
9° tiro: salire sopra la sosta e traversare verso destra, per proseguire poi in verticale fino ad una cengia. 25-30 m, V; tre fix, due cordoni in clessidra, un chiodo. Sosta da attrezzare su albero.
10° tiro: procedere verso destra sino alla base di una rampa giallastra. 25 m, I. Sosta su un fix con anello.
11° tiro: seguire una rampa/diedro appoggiato fino alla sosta. 30 m, IV+; un fix, un cordino su sasso incastrato. Sosta su un fix e un chiodo con cordone.
12° tiro: salire il diedro fino a dove si apre in una fessura fuori misura (cordino), spostarsi a destra a prendere una fessura più scalabile e salire uscendo dal diedro. Dopo qualche passo su gradini legnosi non proprio naturali, si traversa a destra fino ad una spaccatura (cordino) che si sale fino alla sosta. 30 m; VI, V; tre fix, due friend incastrati, due cordoni su sasso incastrato. Sosta su due fix (uno con anello). Attenzione all'attrito delle corde quando mettete le protezioni.
13° tiro: salire lungo la fessura fin sotto il tetto; qui traversare a destra per placche e salire alla sosta finale. 40 m; V, V+, (passo), V; quattro fix, un chiodo con cordone. Sosta su cordone su pianta.
Discesa: seguire la traccia verso destra (ometti) che immette sul sentiero delle cavre che, seguito in discesa, riporta nei pressi del parcheggio di Oltra. Se avete lasciato l'auto a Dro dovete ovviamente percorrere il tratto di sentiero restante.

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.

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