La forzata inattività di questo lungo periodo casalingo ha qualche lato positivo: aumentano sia le letture che le degustazioni, per quanto solitarie. Ho così l'occasione di tornare (enologicamente) in Calabria e di aprire, stavolta senza aspettare decenni, questa bottiglia. Il Magliocco è uno dei vitigni autoctoni della regione, particolarmente diffuso nel cosentino, e che ha conosciuto una giusta riscoperta in tempi recenti. La realizzazione di Ferrocinto, cantina del Pollino, affina in acciaio per sei mesi, evitando le barriques in cui purtroppo spendono parecchio tempo altri vini della cantina, come il Magliocco del Terre di Cosenza o l'Aglianico. La cantina ha poi una piccola produzione di vitigni internazionali che mi lascia un po' perplesso, ma amen...
Il colore è rosso con un po' di riflessi violacei; al naso si colgono note di ciliegia, molto evidenti all'assaggio. Un po' troppo insistente la polpa, quasi debordante, sospinta anche dai 14° che si sentono tutti, e sottolineata dai tannini quasi impercettibili. Poi arrivano le note vegetali e soprattutto minerali, terrose, a bilanciare il finale e a far guadagnare bevibilità. Visto il risultato, è un peccato che la cantina non insista di più su questa tecnica di affinamento!
Prezzo: 9 € (GDO)
Gradazione: 14°
Il colore è rosso con un po' di riflessi violacei; al naso si colgono note di ciliegia, molto evidenti all'assaggio. Un po' troppo insistente la polpa, quasi debordante, sospinta anche dai 14° che si sentono tutti, e sottolineata dai tannini quasi impercettibili. Poi arrivano le note vegetali e soprattutto minerali, terrose, a bilanciare il finale e a far guadagnare bevibilità. Visto il risultato, è un peccato che la cantina non insista di più su questa tecnica di affinamento!
Prezzo: 9 € (GDO)
Gradazione: 14°
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