domenica 3 novembre 2019

31 agosto

Alberto sul 1° tiro.
Fabio alla partenza del 3° tiro.
Anna sul 4° tiro.
Sul 5° tiro.
Parete del boomerang - Monte Cimo
Parete E


Circa quattro anni fa mi capitò di arrivare all'attacco di una via e scoprire di avere dimenticato il caschetto. Poiché pare che la memoria non migliori con gli anni, stavolta mi ritrovo all'attacco senza caschetto e senza scarpette! Dopo essere stato abbondantemente perculato dal resto della compagnia, vengo però salvato in extremis dal fido Alberto, che coltiva la bizzarra ma utilissima abitudine di andare a fare vie con due paia di scarpette, sì da decidere all'ultimo momento quale scegliere. Il fatto che siano un numero e mezzo più grandi delle mie è un dettaglio... per fortuna non si trattava di una via su placca!
Accesso: dal casello di Affi della A22 seguire per Brentino Belluno, scendendo in Val d'Adige per portarsi sulla destra dell'autostrada e, più avanti, di nuovo sulla sinistra passando sotto un ponte. Subito dopo il ponte c'è una curva verso destra, in corrispondenza di una fabbrica sul lato opposto. Parcheggiare qui, sul lato sinistro. Imboccare la stradina che porta alla fabbrica e, poco prima di una sbarra, identificare una seconda sbarra sulla destra, seminascosta dalla vegetazione. Superarla e seguire la traccia, che si allarga dopo i primi metri di faticosa lotta coll'erba. Si prosegue fino ad un bivio, segnalato da due ometti (uno a destra, uno più grande a sinistra), un bollo e una targhetta S6. Qui si sale verso sinistra e si continua fino ad un secondo bivio (rami di traverso al sentiero a mo' di sbarramento, un ometto, un secondo ometto pochi metri avanti sulla sinistra, ancora la famigerata targhetta S6) dove si prende ancora a sinistra. Il sentiero porta alla base della parete dove si nota un cartello di legno Davide Tomelleri. Da sinistra giunge il sentiero di discesa. Salendo brevemente verso destra si è all'attacco della via (scritta).
Relazione: via plaisir che risale la parete seguendo il grande arco che la solca. Chiodatura ottima e gradi abbordabili ne fanno una classica della zona. Roccia ottima e percorso sempre ovvio. Inutili le protezioni veloci; portare solo rinvii (anche meno di 16 vista la vicinanza sul primo tiro).
1° tiro: alzarsi e spostarsi a destra, superare uno strapiombino e proseguire prima dritti e poi verso sinistra fino alla sosta. 40 m, 6b (passo), sedici fix. Sosta su tre fix con catena e maglia-rapida.
2° tiro: traversare verso sinistra fino alla sosta. 25 m; 4c, III+; cinque fix, un cordone in clessidra. Sosta su tre fix con catena ed anello.
3° tiro: salire verso sinistra lungo la placca e continuare per un diedro, uscendo infine ancora a sinistra verso la sosta. 35 m, 6a, dodici fix.  Sosta su tre fix con catena e maglia-rapida. Tiro molto bello.
4° tiro: bel traverso a sinistra (restando un po' bassi) fino alla sosta. 15 m, 5c, sei fix. Sosta su due fix con catena e maglia-rapida.
5° tiro: salire la facile placca tenendo la sinistra, superare un breve muretto e continuare fino alla sosta. 25 m, 5b (passo), otto fix. Sosta su tre fix.
6° tiro: salire la placca inizialmente sul lato sinistro (dove non è ricoperta di muschio) per poi portarsi al centro e proseguire fino ad una cengia. Da qui facilmente alla sosta sulla destra. 25 m, 6a (passo); cinque fix, un cordone in clessidra. Sosta su fix e clessidra con cordoni.
7° tiro (var.): traversare a destra e salire lungo la linea di fix che percorre la placca (variante consigliata), portando sotto ad un arbusto dove ci si ricongiunge col tracciato originale. Da qui lungo la fessura fino alla sosta. 35 m, 6b, tredici fix. Sosta su due fix con catena ed anello. La via originale percorre il traverso fino ad una sosta. Da qui in verticale lungo la fessura, dove la variante vi si congiunge.
Discesa: dalla sosta ci si sposta verso sinistra fino a delle placche; al loro termine si segue una traccia sulla destra, che sale (ometti) e porta in breve ad una strada forestale. Da qui verso sinistra fino ad una traccia ancora sulla sinistra (ometto e targhetta) che si segue. Quando il sentiero esce dal bosco c'è una terza deviazione, che scende ancora sulla sinistra (ometto). Si scende superando una corda fissa e si percorre ora la lunga cengia che passa sotto tutta la parete e riporta alla targa in legno nei pressi dell'attacco.

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.

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