Fabio sul 2° tiro. |
Sempre lui sul 7° tiro. |
Tracciato della via (arancio). Le altre vie sono: Bega (azzurro), Nulla al caso (rosso) e Patata bollente (verde). |
Parete S
Ritorno alla Corma dopo circa un anno e mezzo, sempre felice di accarezzarne la roccia e di bilanciarmi sulle belle placche che la rivestono... e poi ormai scalo quasi solo su calcare e ogni deviazione dalla norma è benvenuta. Scartate le vie già percorse e notando una certa ritrosia quando ne menziono un paio che mi piacerebbe andare a guardare da vicino, scegliamo qualcosa di non troppo impegnativo. Vista la chiodatura ottima, saliamo la via con una corda intera, in stile-falesia. Soluzione consigliabile, che semplifica la salita e che ripeterò in futuro.
Accesso: uscita Pont-San Martin dell'autostrada TO-AO, poi a sinistra verso il forte di Bard, superato il quale appare la Corma di Machaby. Parcheggiare nell'apposito spazio al cospetto della Corma in corrispondenza di una lieve curva a sinistra della strada. Salire il bel sentiero, attrezzato con corde fisse in alcuni tratti (meno che nell'unico punto dove sarebbero veramente utili, una placchetta spesso bagnata), fino alla parete in corrispondenza della targhetta della via Bucce d'arancia. Seguire brevemente la parete verso sinistra fino alla targhetta di attacco del Canale banano, di cui si deve percorrere il primo tiro.
Relazione: classica via del Paretone, oggettivamente poco diversa da tante altre sue vicine e senza caratteristiche particolari, con i primi tiri molto belli (e più impegnativi), mentre le difficoltà calano pian piano mentre si sale. Chiodatura sempre ottima, ma con passi obbligati intorno al 6a. Percorso sempre ovvio indicato dai fix; portare solo rinvii. Tutte le soste sono su due fix con catena ad anello di calata.
1° tiro (del Canale banano): si sale il canale-diedro fino alla sosta. 40m, 4a; otto fix.
2° tiro: inizia la via vera e propria: si sale in placca fino ad una cengetta, ci si porta a sinistra e si attraversa verso destra con passo delicato per giungere alla sosta. 25m, 6a (ma valutare un paio di passi come 6a+ non è uno scandalo); dieci fix.
3° tiro: partenza delicata in placca, poi dritto ad uno strapiombo da cui si esce a destra per un bel diedro che sbuca sulla cengia; 30m, 6a; undici fix. Anche qui, un passo nella parte iniziale potrebbe essere "promosso" a 6a+.
4° tiro: a destra della sosta su tratto terroso per proseguire in verticale su roccia, superando un muretto che porta alla sosta. 30m, 5c; undici fix.
5° tiro: dritto, poi a sinistra in corrispondenza di un muretto, per superarlo e proseguire fino alla sosta. 30m, 5c; dieci fix.
6° tiro: continuare lungo la placca. 20m, 5b; undici fix.
7° tiro: ancora per placche e muretti. 25m, 5a; otto fix.
8° tiro: idem come sopra. 30m, 4b; nove fix.
9° tiro: lungo la placca fino alla fine; le difficoltà crollano nella parte alta, e noi abbiamo saltato la sosta facendo qualche passo in conserva. 70m circa, 4a; diciassette fix, una sosta intermedia.
Discesa: evitare la calata in corda doppia e seguire il sentiero che piega a destra e porta verso il borgo di Machaby. Attraversare il borgo e tenere la destra fino ad andare a prendere un sentiero che si dirige verso destra in direzione della Corma. Qui scende un sentiero attrezzato che si ricongiunge a quello utilizzato nella salita. In alternativa si può seguire la strada del Santuario, più lunga ma più comoda.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.