Bianzone (SO)
Ero stato in questa trattoria più di una decina di anni fa, in occasione delle "Cantine aperte", approdativi dopo un lungo peregrinare tra i produttori valtellinesi con annesse degustazioni. Non ricordo molto di quel pranzo, ma ne ebbi un'impressione assolutamente positiva; tanto durevolmente positiva che domenica scorsa, trovandomi in Valtellina al fatidico momento del pranzo, non ho avuto dubbi e ho dirottato Matteo qui. È quasi commovente constatare come ci siano locali per cui il tempo sembra non passare, che propongono una "sana" (anche se forse non dal punto di vista dell'apporto calorico) cucina del territorio, correttamente rivisitata e - particolare non trascurabile - con porzioni più che oneste.
Il nostro pranzo inizia con un antipasto, ovviamente composto da bresaola accompagnata da sottaceti: molto buona la prima, tranquillamente eliminabili senza danni i secondi. Poi si entra nel vivo del pranzo: ordino i classici pizzoccheri con patate, formaggio casera, verze e cipolle e mi arriva una teglia corrispondente alla porzione per due. Scopro con sorpresa che il contenuto è tutto per me e mi ritrovo con un piatto stracolmo e perlopiù buonissimo, che sparisce con rapidità sorprendente lasciandomi praticamente satollo. Ma alla golosità non si comanda ed il pranzo prosegue.
Il secondo piatto è una lombata di vitello con pera al Sassella; ottima carne, molto asciutta, ben cotta e saporita. Ma niente regge il confronto con i pizzoccheri di cui mi sono appena rimpinzato. La stessa cosa può valere per il dolce, una torta alle mele che in verità mi appare discreta, ma niente di più.
E veniamo al vino. La lista comprende tutti i maggiori (e minori) produttori locali, ma non disdegna il resto del Paese ed i ricarichi sono onesti. Noi scegliamo un Sassella "stella retica" di ARPEPE, ottimo e con un rapporto qualità/prezzo da far invidia; il compagno ideale di questo lauto pranzo valtellinese.
Speriamo solo di non dover attendere altri dieci anni per tornare in questo fantastico locale!
Il nostro pranzo inizia con un antipasto, ovviamente composto da bresaola accompagnata da sottaceti: molto buona la prima, tranquillamente eliminabili senza danni i secondi. Poi si entra nel vivo del pranzo: ordino i classici pizzoccheri con patate, formaggio casera, verze e cipolle e mi arriva una teglia corrispondente alla porzione per due. Scopro con sorpresa che il contenuto è tutto per me e mi ritrovo con un piatto stracolmo e perlopiù buonissimo, che sparisce con rapidità sorprendente lasciandomi praticamente satollo. Ma alla golosità non si comanda ed il pranzo prosegue.
Il secondo piatto è una lombata di vitello con pera al Sassella; ottima carne, molto asciutta, ben cotta e saporita. Ma niente regge il confronto con i pizzoccheri di cui mi sono appena rimpinzato. La stessa cosa può valere per il dolce, una torta alle mele che in verità mi appare discreta, ma niente di più.
E veniamo al vino. La lista comprende tutti i maggiori (e minori) produttori locali, ma non disdegna il resto del Paese ed i ricarichi sono onesti. Noi scegliamo un Sassella "stella retica" di ARPEPE, ottimo e con un rapporto qualità/prezzo da far invidia; il compagno ideale di questo lauto pranzo valtellinese.
Speriamo solo di non dover attendere altri dieci anni per tornare in questo fantastico locale!
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