Sul 1° tiro |
Giancarlo sul 2° tiro |
Sul 3° tiro |
Giancarlo sul 3° tiro |
Tracciato della via |
Parete SE
Ero già stato su questa via nel lontano 2007, uscendone in maniera pietosa tirando un rinvio dopo l'altro. Da allora mi ero ripromesso di tornarci quando sarei stato in grado di percorrerla senza sentirmi il solito alpinista-somaro, e ieri mi sono deciso. Dico subito che il passo-chiave (6b/6b+) mi ha costretto ancora ad un'invereconda tirata del rinvio accompagnata da sonore imprecazioni, ma il resto della via è stato percorso - seppur non brillantemente - quantomeno in modo onesto. Registro che ho ancora un certo blocco psicologico e paura di cadere, che ormai mi porterò dietro per secoli, ma va bene così: dopo due fine-settimana passati in falesia non ne potevo veramente più di monotiri!
Accesso: da Lecco si segue la vecchia strada per Ballabio e la Valsassina (SP62) per prendere a sinistra via Quarto all'altezza di un tornante verso destra. Al successivo slargo si sale per una ripida strada fino ad un tornante verso sinistra dove si parcheggia (sempre che si trovi posto; poco più avanti la strada è sbarrata). Si prosegue a piedi e, al successivo tornante, si prende il sentiero sulla sinistra, seguendo le indicazioni Antimedale e Ferrata Medale. Il sentiero sale ad aggirare due reti paramassi ed esce dal bosco in corrispondenza del canale di sfasciumi dell'Antimedale. Qui si lascia il sentiero (che conduce alla ferrata del Medale) e si segue la traccia in salita che conduce alla parete all'attacco della via Istruttori (scritta e ressa di cordate).
Relazione: via di quattro tiri (più i primi due degli Istruttori per giungere all'attacco) impegnativa e piuttosto "fisica", ben protetta nei passi più impegnativi; può essere utile qualche friend medio-piccolo per addolcire un paio di punti. Roccia ottima tranne un paio di prese ballerine, ma un poco unta in diversi punti; comunque niente di drammatico e niente di comparabile con quanto trovate su Chiappa o Istruttori. Percorso ovvio indicato dai fittoni; tutte le soste sono attrezzate con due fittoni, catena ed anello di calata.
1° tiro (via degli Istruttori): salire per placca e muretti fino alla prima sosta, ignorarla e avanzare ancora qualche metro fino ad una seconda sosta. 40m, III+; 2 fittoni, 1 sosta.
2° tiro (via degli Istruttori): salire dritti sopra la sosta (più facile) oppure un poco sulla destra proseguendo poi per rocce facili fino al terrazzo di sosta; conviene usare quella di Stelle cadenti pochi metri più a destra. 30m, 4a, 4 fittoni se dritti; 5a, 5 fittoni sulla destra.
Da qui attraversare verso destra fino a rinvenire il capo di una catena che aiuta la salita. Se non si procede in conserva è possibile allestire una comoda sosta su uno spit dopo 60m, al cospetto di Sentieri selvaggi. Da qui si segue ancora la catena verso destra fino al suo termine (attacco di Asen) e si sale ancora lungo la traccia fino alla parete del Pilastro Irene, davanti all'attacco della via (altri 60m circa). Attenzione ai sassi!
1° tiro: si sale in verticale seguendo una vaga fessura; giunti al cospetto di un tetto si attraversa a destra fino al chiodo e si sale alla sosta. Tiro sostenuto; 30m, 5c, 4 fittoni, 5 chiodi (l'ultimo con cordino).
2° tiro: salire qualche metro sulla sinistra e attraversare sempre verso sinistra su muro verticale fino ad agguantare una salvifica fessura (passo-chiave ben protetto; si può rubare...). Salire lungo la fessura indi spostarsi a destra per placca, risalire ancora un poco aiutandosi con buchi e uscire in sosta; 20m, 6b+, 4 fittoni, 2 chiodi.
3° tiro: a destra della sosta su un facile diedrino fin sotto una placca che si supera inizialmente sul suo lato destro per poi rientrare e giungere in sosta; 20m, passo di 6a in placca, 5 fittoni. La placca si può aggirare per rocce rotte sulla sinistra portando il tiro a 5a. Attenzione ad una "bella" presa un po' ballerina appena sotto il secondo fittone. Dopo averle indirizzato abbondanti improperi e aver rinviato l'abbiamo testata entrambi ed ha retto bene, ma non fidatevi troppo...
4° tiro: a sinistra della sosta a superare un bel muretto, poi un altro passo delicato per uscire da una placca a gocce e uno strapiombino bene appigliato pongono fine alle difficoltà. Su rocce facili si sale tendendo verso destra fino alla sosta appena dietro ad un masso, sotto ad un basso alberello (o quel che ne resta); 30m, 6a+ (uno o due passi), 5 fittoni, 4 chiodi.
Discesa: la via più breve è lungo l'odiosa ferrata del Medale: dalla sosta si salgono gli ultimi risalti e si attraversa verso destra per una ventina di metri fino ad incrociare i cavi della ferrata, che si seguono in discesa riportando sul sentiero di partenza. In alternativa, ovviamente, si può raggiungere la cima del Medale lungo la ferrata o tramite le vie Bonatti o Brianzi per poi scendere lungo il sentiero.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
Accesso: da Lecco si segue la vecchia strada per Ballabio e la Valsassina (SP62) per prendere a sinistra via Quarto all'altezza di un tornante verso destra. Al successivo slargo si sale per una ripida strada fino ad un tornante verso sinistra dove si parcheggia (sempre che si trovi posto; poco più avanti la strada è sbarrata). Si prosegue a piedi e, al successivo tornante, si prende il sentiero sulla sinistra, seguendo le indicazioni Antimedale e Ferrata Medale. Il sentiero sale ad aggirare due reti paramassi ed esce dal bosco in corrispondenza del canale di sfasciumi dell'Antimedale. Qui si lascia il sentiero (che conduce alla ferrata del Medale) e si segue la traccia in salita che conduce alla parete all'attacco della via Istruttori (scritta e ressa di cordate).
Relazione: via di quattro tiri (più i primi due degli Istruttori per giungere all'attacco) impegnativa e piuttosto "fisica", ben protetta nei passi più impegnativi; può essere utile qualche friend medio-piccolo per addolcire un paio di punti. Roccia ottima tranne un paio di prese ballerine, ma un poco unta in diversi punti; comunque niente di drammatico e niente di comparabile con quanto trovate su Chiappa o Istruttori. Percorso ovvio indicato dai fittoni; tutte le soste sono attrezzate con due fittoni, catena ed anello di calata.
1° tiro (via degli Istruttori): salire per placca e muretti fino alla prima sosta, ignorarla e avanzare ancora qualche metro fino ad una seconda sosta. 40m, III+; 2 fittoni, 1 sosta.
2° tiro (via degli Istruttori): salire dritti sopra la sosta (più facile) oppure un poco sulla destra proseguendo poi per rocce facili fino al terrazzo di sosta; conviene usare quella di Stelle cadenti pochi metri più a destra. 30m, 4a, 4 fittoni se dritti; 5a, 5 fittoni sulla destra.
Da qui attraversare verso destra fino a rinvenire il capo di una catena che aiuta la salita. Se non si procede in conserva è possibile allestire una comoda sosta su uno spit dopo 60m, al cospetto di Sentieri selvaggi. Da qui si segue ancora la catena verso destra fino al suo termine (attacco di Asen) e si sale ancora lungo la traccia fino alla parete del Pilastro Irene, davanti all'attacco della via (altri 60m circa). Attenzione ai sassi!
1° tiro: si sale in verticale seguendo una vaga fessura; giunti al cospetto di un tetto si attraversa a destra fino al chiodo e si sale alla sosta. Tiro sostenuto; 30m, 5c, 4 fittoni, 5 chiodi (l'ultimo con cordino).
2° tiro: salire qualche metro sulla sinistra e attraversare sempre verso sinistra su muro verticale fino ad agguantare una salvifica fessura (passo-chiave ben protetto; si può rubare...). Salire lungo la fessura indi spostarsi a destra per placca, risalire ancora un poco aiutandosi con buchi e uscire in sosta; 20m, 6b+, 4 fittoni, 2 chiodi.
3° tiro: a destra della sosta su un facile diedrino fin sotto una placca che si supera inizialmente sul suo lato destro per poi rientrare e giungere in sosta; 20m, passo di 6a in placca, 5 fittoni. La placca si può aggirare per rocce rotte sulla sinistra portando il tiro a 5a. Attenzione ad una "bella" presa un po' ballerina appena sotto il secondo fittone. Dopo averle indirizzato abbondanti improperi e aver rinviato l'abbiamo testata entrambi ed ha retto bene, ma non fidatevi troppo...
4° tiro: a sinistra della sosta a superare un bel muretto, poi un altro passo delicato per uscire da una placca a gocce e uno strapiombino bene appigliato pongono fine alle difficoltà. Su rocce facili si sale tendendo verso destra fino alla sosta appena dietro ad un masso, sotto ad un basso alberello (o quel che ne resta); 30m, 6a+ (uno o due passi), 5 fittoni, 4 chiodi.
Discesa: la via più breve è lungo l'odiosa ferrata del Medale: dalla sosta si salgono gli ultimi risalti e si attraversa verso destra per una ventina di metri fino ad incrociare i cavi della ferrata, che si seguono in discesa riportando sul sentiero di partenza. In alternativa, ovviamente, si può raggiungere la cima del Medale lungo la ferrata o tramite le vie Bonatti o Brianzi per poi scendere lungo il sentiero.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
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