Sentiero di accesso |
Il freddo 1° tiro |
Cinzia sulla cengia del 3° tiro |
Carlo sul 4° tiro |
Sulla placca dell'8° tiro |
Matteo sulla cresta finale |
Foto di vetta |
Tracciato dei primi 6 tiri |
Große Laserzwand - Dolomiti di Lienz
Dopo la parentesi americana, ed in attesa di terminare queste vacanze da un amico in Calabria, ci voleva proprio questa parentesi dolomitica! Seguendo le indicazioni di Massimo, la meta è oltre confine, in una zona decisamente assai meno frequentata rispetto alle consorelle italiane, seppur non mancante di fascino. Unico inconveniente: le temperature non proprio "estive" e una presenza quasi-costante di vento da nord che rende i primi tiri piuttosto fastidiosi. In zona ci sono vie per tutte le difficoltà e una via ferrata lunga ed interessante; noi ci siamo decisamente rilassati su vie non impegnative.
Accesso al rifugio: raggiungere la Val Pusteria e superare il confine a Prato alla Drava, raggiungendo la città di Lienz. Alla rotonda si gira a destra, passando la stazione ed il ponte. Poco dopo ancora a destra per la frazione Tristach per poco meno di 4 km, dove si prende la strada a destra per la Dolomiten Hütte. La strada prende quota per poi diventare a pagamento (7.50 € per veicolo, ma l'accesso è libero dal tardo pomeriggio) e sbucare infine al parcheggio vicino alla Dolomiten Hutte. Da qui parte una strada sterrata con adiacente scorciatoia su sentiero che in circa 75' porta alla Karlsbader Hütte, il rifugio dove abbiamo alloggiato. Luce presente solo negli spazi comuni (portarsi la frontale), birra quasi più economica dell'acqua e gran zuppe servite come primo piatto a cena; ogni tanto è piacevole variare il regime alimentare, ma al rientro in Italia, in Friuli (non eravamo ubriachi, è stata una deviazione consapevole per "tastare" la roccia delle alpi carniche) ci siamo sfogati in un paio di pantagrueliche cene sulle quali riferirò a breve, inneggiando senza remore alla "cultura materiale" nazionale.
Accesso: dal rifugio si scende la sterrata fino a prendere un sentiero sulla destra che per prati costeggia la parete S della Laserzwand. Si procede a mezza costa fin quasi alla fine della parete, dove si risale una facile rampa (II) fino allo spigolo. Un'ora circa dal rifugio.
Relazione: tracciato non difficile con chiodi nei passi più impegnativi. Se come me siete negati per le salite in camino, fate attenzione al 5° tiro; potreste non avere una cordata amica che vi fornisce un "aiutino"...
1° tiro: salire la facile rampa che adduce all'evidente fessura obliqua verso destra fino al terrazzino di sosta. 40m, III, IV+, tre chiodi. Sosta su chiodo e fittone.
2° tiro: Nella fessura obliqua a sinistra; non salire la prima fessura verticale che si incontra (chiodo), ma spostarsi a sinistra per poi rientrare verso destra, salire una facile placca e spostarsi e destra fino alla corda fissa. 30m, IV, V, IV-, III, 6 chiodi. Sosta su spit e corda fissa.
3° tiro: risalire le roccette a sinistra e procedere per cengia fino ad un masso incastrato ove si trova la sosta. 40m, II. Sosta su fittone con anello.
4° tiro: dal pulpito a sinistra in bella esposizione fino a raggiungere un diedro-fessura che si risale fino alla sosta. 25m, V, IV+, 3 chiodi. Sosta su fittone con anello.
5° tiro: a sinistra della sosta per una rampa che termina in un camino con un masso incastrato; risalirlo tenendosi sulla sinistra nella parte alta. In alternativa, salire la placca a sinistra del camino con difficoltà maggiori, ma con maggior proteggibilità. 35m, III, IV+. Sosta su fittone.
6° tiro: salire obliquando a destra della sosta per poi portarsi verso sinistra fino alla cima del pilastro. 35m, IV-, passo di IV+ in partenza, 1 chiodo. Sosta su spit e corda fissa.
7° tiro: seguire la traccia in leggera discesa fino alla base di una placca. 15m, II. Sosta su spit e fittone.
8° tiro: salire la bella placca protetta da due fittoni e proseguire su rocce semplici. Saltare una sosta e fare un tiro da 60m. 60m, V+, III+, 3 fittoni, 1 chiodo. Sosta su fittone con anello.
Da qui in avanti ci sono ancora un paio di tiri di cresta da 60m (che si possono spezzare in due tiri da 30m l'uno, se avete voglia di passare il tempo in questo modo...), poi con facilità alla cima.
Discesa: si segue l'evidente sentiero che in breve riporta al rifugio.
Nei giorni successivi abbiamo salito un altro paio di vie rilassanti, la Darmstädter Weg al Seekofel e la Domenigg-Konig alla Große Terplitzer Spitze, prima di fare una capatina al Pal Piccolo nelle alpi carniche. Altre vie interessanti sono rimaste per la prossima volta, perché il posto merita certamente un ritorno.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
Dopo la parentesi americana, ed in attesa di terminare queste vacanze da un amico in Calabria, ci voleva proprio questa parentesi dolomitica! Seguendo le indicazioni di Massimo, la meta è oltre confine, in una zona decisamente assai meno frequentata rispetto alle consorelle italiane, seppur non mancante di fascino. Unico inconveniente: le temperature non proprio "estive" e una presenza quasi-costante di vento da nord che rende i primi tiri piuttosto fastidiosi. In zona ci sono vie per tutte le difficoltà e una via ferrata lunga ed interessante; noi ci siamo decisamente rilassati su vie non impegnative.
Accesso al rifugio: raggiungere la Val Pusteria e superare il confine a Prato alla Drava, raggiungendo la città di Lienz. Alla rotonda si gira a destra, passando la stazione ed il ponte. Poco dopo ancora a destra per la frazione Tristach per poco meno di 4 km, dove si prende la strada a destra per la Dolomiten Hütte. La strada prende quota per poi diventare a pagamento (7.50 € per veicolo, ma l'accesso è libero dal tardo pomeriggio) e sbucare infine al parcheggio vicino alla Dolomiten Hutte. Da qui parte una strada sterrata con adiacente scorciatoia su sentiero che in circa 75' porta alla Karlsbader Hütte, il rifugio dove abbiamo alloggiato. Luce presente solo negli spazi comuni (portarsi la frontale), birra quasi più economica dell'acqua e gran zuppe servite come primo piatto a cena; ogni tanto è piacevole variare il regime alimentare, ma al rientro in Italia, in Friuli (non eravamo ubriachi, è stata una deviazione consapevole per "tastare" la roccia delle alpi carniche) ci siamo sfogati in un paio di pantagrueliche cene sulle quali riferirò a breve, inneggiando senza remore alla "cultura materiale" nazionale.
Accesso: dal rifugio si scende la sterrata fino a prendere un sentiero sulla destra che per prati costeggia la parete S della Laserzwand. Si procede a mezza costa fin quasi alla fine della parete, dove si risale una facile rampa (II) fino allo spigolo. Un'ora circa dal rifugio.
Relazione: tracciato non difficile con chiodi nei passi più impegnativi. Se come me siete negati per le salite in camino, fate attenzione al 5° tiro; potreste non avere una cordata amica che vi fornisce un "aiutino"...
1° tiro: salire la facile rampa che adduce all'evidente fessura obliqua verso destra fino al terrazzino di sosta. 40m, III, IV+, tre chiodi. Sosta su chiodo e fittone.
2° tiro: Nella fessura obliqua a sinistra; non salire la prima fessura verticale che si incontra (chiodo), ma spostarsi a sinistra per poi rientrare verso destra, salire una facile placca e spostarsi e destra fino alla corda fissa. 30m, IV, V, IV-, III, 6 chiodi. Sosta su spit e corda fissa.
3° tiro: risalire le roccette a sinistra e procedere per cengia fino ad un masso incastrato ove si trova la sosta. 40m, II. Sosta su fittone con anello.
4° tiro: dal pulpito a sinistra in bella esposizione fino a raggiungere un diedro-fessura che si risale fino alla sosta. 25m, V, IV+, 3 chiodi. Sosta su fittone con anello.
5° tiro: a sinistra della sosta per una rampa che termina in un camino con un masso incastrato; risalirlo tenendosi sulla sinistra nella parte alta. In alternativa, salire la placca a sinistra del camino con difficoltà maggiori, ma con maggior proteggibilità. 35m, III, IV+. Sosta su fittone.
6° tiro: salire obliquando a destra della sosta per poi portarsi verso sinistra fino alla cima del pilastro. 35m, IV-, passo di IV+ in partenza, 1 chiodo. Sosta su spit e corda fissa.
7° tiro: seguire la traccia in leggera discesa fino alla base di una placca. 15m, II. Sosta su spit e fittone.
8° tiro: salire la bella placca protetta da due fittoni e proseguire su rocce semplici. Saltare una sosta e fare un tiro da 60m. 60m, V+, III+, 3 fittoni, 1 chiodo. Sosta su fittone con anello.
Da qui in avanti ci sono ancora un paio di tiri di cresta da 60m (che si possono spezzare in due tiri da 30m l'uno, se avete voglia di passare il tempo in questo modo...), poi con facilità alla cima.
Discesa: si segue l'evidente sentiero che in breve riporta al rifugio.
Nei giorni successivi abbiamo salito un altro paio di vie rilassanti, la Darmstädter Weg al Seekofel e la Domenigg-Konig alla Große Terplitzer Spitze, prima di fare una capatina al Pal Piccolo nelle alpi carniche. Altre vie interessanti sono rimaste per la prossima volta, perché il posto merita certamente un ritorno.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
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