La storia del Primitivo di Manduria è abbastanza curiosa: vino tradizionalmente considerato da taglio, ha ritrovato recentemente la dignità che gli spettava anche grazie alla scoperta della sua affinità con lo Zinfandel d'oltreoceano. Ricordo quindi di aver chiesto anni fa ad Andrea di recuperarmi questo vino durante uno dei suoi ritorni periodici alla terra natia e ieri, cogliendo l'occasione di un pranzo nella casa nuova di Matteo, vado a verificarne le condizioni dopo ben 12 anni. I miei timori sono fugati non appena il vino si è ben ossigenato, ed i sapori di frutti di bosco pervadono le narici ed il palato, con una buona persistenza. L'annata 2000 ha prodotto un bel 14°, che si sentono in tutta la loro forza e complessità facendone un vino per piatti di carne o selvaggina, e che si sono adattati perfettamente al clima di questo fine-settimana di pioggia che ha abbassato sensibilmente le temperature. Dopo questi "assaggi" (si fa per dire; in due ci siamo praticamente scolati tutta la bottiglia...) la voglia di tornare a passare le vacanze in sud Italia sale a livelli difficilmente contenibili!
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