Inizio a scrivere questo post la sera del primo maggio, e non posso far altro che parlare di lavoro. Poiché, poi, mi occupo di ricerca in nanoelettronica, cercherò di connettere le due cose. La prendo alla lontana: in quale sito di studio legale italiano trovereste dei dati sulla relazione tra nanotecnologie ed occupazione? Qui da noi i legali si occupano di cose serie: difendere politici dalla magistratura, separazioni, sinistri e amenità varie. Su questa pagina di uno studio legale di Washington, invece, si riportano alcune presentazioni di un incontro di novembre 2011 su "Nanotech and jobs". Alcuni dati e figure sono piuttosto interessanti, e li riporto di seguito (non senza invitarvi a guardare le presentazioni originali).
Fig. 1, from H. Flynn slide #11 |
Fig. 2, from D. Jamison slide #4 |
Fig. 3, from R. Rung slide #4 |
Fig. 4, from D. Jamison side #11 |
Fig. 5, From H. Flynn slide #10 |
Dopo un'affermazione forse ovvia, ma interessante da ripetere, "Nanotech is not its own industry or market but rather an enabling technology that enters and enhances many different industry value chains", H. Flynn mostra alcuni dati (Fig. 1) sui posti di lavoro del settore manifatturiero USA dovuti alle nanotecnologie negli ultimi anni, fino ad arrivare ad una previsione di circa 3 milioni di posti previsti nel 2015. E' vero che questi posti non sono esattamente "creati" dalle nanotecnologie, ma sono ad esse associati (come, non è specificato), ma il numero è francamente impressionante (e forse un po' esagerato).
Nella presentazione di D. Jamison, di un gruppo di investitori in aziende nanotech, si trovano altri dati, limitati però alle "loro" aziende (Fig. 2). Dei tre settori in cui le nanotecnologie sono più attive, la maggior parte (80%) dei posti di lavoro creati negli anni 2004-2010 è legata alle applicazioni in campo elettronico. Un dato per certi versi simile, ma più articolato si ritrova nell'ultima presentazione di R. Rung, che evidenzia la variazione dell'impiego e il salario annuo nei vari settori. Il settore col salario migliore, e quello col maggior numero di occupati, è il primo della lista, Computer and electronic, a testimonianza della sua rilevanza (anche se questi dati fanno vedere una diminuzione del numero di occupati nel periodo considerato intorno al 10%).
Finisco con un paio di figure, ripercorrendo all'indietro le presentazioni: sempre da D. Jamison pesco la Fig. 5, sulle curve di penetrazione delle diverse tecnologie: le cosiddette nanotecnologie sono già una realtà per il 30% delle case USA; per una tecnologia "del futuro" non mi pare un cattivo risultato!
Infine, un dato sulla spesa pubblica nel settore nel 2010 (Fig. 5). Le curve azzurre sono calcolate a pari potere d'acquisto (purchasing power parity, PPP). Cercate l'Italia e fate le vostre considerazioni. Nelle slide originali ci sono altri dati relativi agli investimenti di imprese; lascio a voi andarli a vedere e, se volete, commentarli!
Nella presentazione di D. Jamison, di un gruppo di investitori in aziende nanotech, si trovano altri dati, limitati però alle "loro" aziende (Fig. 2). Dei tre settori in cui le nanotecnologie sono più attive, la maggior parte (80%) dei posti di lavoro creati negli anni 2004-2010 è legata alle applicazioni in campo elettronico. Un dato per certi versi simile, ma più articolato si ritrova nell'ultima presentazione di R. Rung, che evidenzia la variazione dell'impiego e il salario annuo nei vari settori. Il settore col salario migliore, e quello col maggior numero di occupati, è il primo della lista, Computer and electronic, a testimonianza della sua rilevanza (anche se questi dati fanno vedere una diminuzione del numero di occupati nel periodo considerato intorno al 10%).
Finisco con un paio di figure, ripercorrendo all'indietro le presentazioni: sempre da D. Jamison pesco la Fig. 5, sulle curve di penetrazione delle diverse tecnologie: le cosiddette nanotecnologie sono già una realtà per il 30% delle case USA; per una tecnologia "del futuro" non mi pare un cattivo risultato!
Infine, un dato sulla spesa pubblica nel settore nel 2010 (Fig. 5). Le curve azzurre sono calcolate a pari potere d'acquisto (purchasing power parity, PPP). Cercate l'Italia e fate le vostre considerazioni. Nelle slide originali ci sono altri dati relativi agli investimenti di imprese; lascio a voi andarli a vedere e, se volete, commentarli!
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