sabato 10 febbraio 2024

Renosu rosso 2019(?) Dettori

Tra le mille domande (o certezze) del mondo del vino c'è l'impatto dell'etichetta sulla degustazione, e ancora di più, delle informazioni relative a produzione, affinamento e così via. Una parte di questi problemi si risolve qui, con un'etichetta davvero minimale, dove compare solo il nome (ben noto) del produttore e l'indicazione generica "rosso". Quindi, niente denominazione di origine, niente (ovviamente) vino varietale. Assaggiamo prima, allora, e poi andiamo a cercare un po' di informazioni.

Iniziamo con un bel colore rubino, brillante e invitante. Il profumo contiene certamente i canonici frutti rossi, ma un po' sottotraccia, per così dire. Ci sono invece note floreali rosse ed aromi vegetali (rabarbaro?), nonché un tocco di mineralità. All'assaggio è decisamente piacevole, ben equilibrato e dal tenore alcolico un po' basso per gli standard di oggi, ma che in realtà è una vera fortuna e dona grande bevibilità! Solo una lieve nota un poco zuccherina nel finale lascia un po' sorpresi.

E adesso, andiamo a vedere cosa c'è nel bicchiere. Dettori è un piccolo produttore con oltre un secolo di storia, che ora lavora in maniera artigianale e biodinamica i vecchi vigneti di proprietà. Sette vigneti per sette vini, che raccontano il territorio, con tini di cemento per macerazione ed affinamento, senza uso di legno né di anidride solforosa. Le uve (Cannonau, Monica e Pascale) che non raggiungono il livello di eccellenza per la produzione dei suddetti sono "declassate" e finiscono in questo Renosu (o nel suo gemello bianco - Vermentino e Moscato). Con un ottimo risultato, che invoglia ad assaggiare gli altri prodotti (che però hanno un prezzo superiore).

Gradazione: 12°
Prezzo: 15 €

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