Gnocchi alla zucca e castagne |
Quaglia con salsa di menta e liquirizia |
Pecora bergamasca (con polenta) |
Ganache al cioccolato e mela al Calvados |
Fondente di cioccolato e crema |
Vale davvero la pena di salire la strada un po' tortuosa che si stacca dalla SP342 e porta a questo ristorante sulle colline sopra la Val S. Martino ed il paese di Pontida. La struttura è un agriturismo biologico con attività vitivinicola a cui si affiancano ospitalità e ristorante. Al piano terra, a parte la veranda esterna che è poco praticabile in questa stagione, troviamo due salette e una sala più grande: ci accomodiamo nella saletta più piccola, con belle volte in mattoni e qualche pupazzo di troppo sul muro in fondo. Iniziamo così-così: anche qui, come ormai nella gran parte dei ristoranti, pare sia impossibile trovare dei bicchieri dell'acqua semplici e senza pretese, come quelli che ognuno di noi ha in casa. Al loro posto, calici striati di dubbio gusto che c'entrano poco o nulla con tutto il resto.
Il nostro umore comincia a cambiare per il meglio dopo un bicchiere ed un amuse-bouche di benvenuto, quando diamo un'occhiata alla carta. Cinque-sei primi ed altrettanti secondi a spiccato carattere locale (senza rinunciare a qualche scelta di lago), rivisitati con attenzione dallo chef Ezio Gritti, che avevo già incontrato con soddisfazione anni fa all'Osteria di via Solata. Le materie prime vengono da agricoltura e allevamenti biologici di ottima qualità. Buono il pane (e i grissini) fatti in casa.
Iniziamo una volta tanto con una selezione di salumi con verdure agrodolci su cui spiccano lardo e prosciutto crudo, per passare poi agli gnocchi di patate alla zucca e castagne su guazzetto di pesci di lago che sono davvero ottimi ed appartengono a quella categoria di piatti di cui si rimpiange solo la quantità (su questo in effetti siamo un pochino carenti).
Per il secondo mi affido ad un piatto con petto e coscia di quaglia con salsa alla menta e liquirizia che ho trovato davvero strepitoso: per me, che amo soprattutto i primi, è uno dei rari casi in cui un secondo piatto è migliore del primo! Anche qui si rinnova la sensazione che qualcosa in più nel piatto si potrebbe mettere senza rovinare la qualità. Pure la pecora bergamasca riscuote un meritato successo, insieme alla polenta servita come contorno.
Siamo al dessert, per cui possiamo ripetere le considerazioni suddette. Molto buona la ganache di cioccolato e mela al Calvados, ed altrettanto il fondente di cioccolato e crema mou.
L'unica nota negativa della cena è purtroppo il vino. Mi lascio tentare dai prodotti dell'annessa azienda agricola Tosca, a me sconosciuta, chiedendo come al solito che il vino non faccia barrique. Ci viene proposto il Valcalepio riserva Dionigi Farina (che in realtà si affina in tonneaux). A noi risulta imbevibile: un marmellatone muscoloso di 15° che non ha nulla a che fare con il mio concetto di vino. Peccato. È certamente un posto dove ritornare per un pranzo o cena di qualità (e in genere la qualità ha il suo prezzo...), ma dove scegliere un vino diverso!
Il conto: intorno ai 110-120 euro per
1 antipasto
2 primi
2 secondi
2 dessert
2 caffè
1 bottiglia di acqua
1 bottiglia di vino (25€, se ricordo bene)
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