Sul 2° tiro. |
Teo sul 3° tiro. |
Sul 4° tiro. |
Teo sul 5° tiro. |
Alla partenza dell'8° tiro. |
Tracciato della via. |
Parete E
Movimenti da bradipo accompagnano il lento incedere anche sui tiri facili della via, dopo due mesi in cui non ho praticamente toccato roccia. Ma va bene così, respirare ancora l'aria della Valle, ritrovare i movimenti, imprecare durante le immancabili ravanate... va bene anche questa via, che non è certamente tra le migliori che abbia percorso qui. Ci sarà tempo per allenarsi, per fare altre vie; oggi si scala così!
La genesi del nome è raccontata nel bello scritto di Roly Galvagni, La via è la meta, riportato a p. 518 dell'ultima edizione di Arco Pareti Vol.1 (2020). Ovviamente di Diego Filippi.
Accesso: si raggiunge il campo sportivo di Dro (località Oltra) dove si parcheggia. Da qui si prende lo sterrato tenendo la destra al primo bivio, si supera l'attacco del Diedro rosso e si continua fino ad incontrare un enorme ometto (direi, una piramide) ove si prosegue per traccia fino alla base della parete ed in breve all'attacco (targa metallica con nome).
Relazione: via troppo discontinua per essere davvero raccomandabile, con la prima parte che si consuma tra facili placche un po' sporche e gli ultimi tre tiri veramente belli e un po' sottostimati nella guida di riferimento di Diego. Roccia buona, chiodatura ottima stile-falesia nei tratti impegnativi, più lunghetta nei tratti facili; portare eventualmente un friend per integrare le protezioni nel diedro dell'ottavo tiro.
1° tiro: salire per facili gradoni, superare un paio di muretti e raggiungere la sosta sulla sinistra. 40m, III, 4c (un passo); due fix (uno con cordone), un cordone su pianta. Sosta su due fix con cordino e maglia-rapida.
2° tiro: superare il breve muretto tenendo a destra e proseguire per placca un po' sporca fino alla sosta. 30m, 5b (passo iniziale); cinque fix, un cordone su pianta. Sosta su due fix con cordino e maglia-rapida.
3° tiro: salire lievemente a destra, superare un breve salto, proseguire per placca sporchina e attraversare a destra fin sotto un albero con cordino rosso ove si trova la sosta. 35m, 5a; quattro fix, un cordone in clessidra. Sosta su due fix con cordino.
4° tiro: salire lo spigolo arrotondato sopra la sosta, proseguire brevemente e spostarsi in placca verso destra fino alla sosta. 30m, 5a; sette fix (il primo centrato da un sasso e inutilizzabile, altri due con cordone), un cordone in clessidra. Sosta su due fix con cordino.
5° tiro: superare la placchetta un poco sulla destra, tenersi un poco a sinistra a doppiare uno spigolino e proseguire fino alla sosta. 40m, 5c; otto fix, un chiodo, un cordino su pianta. Sosta su due fix.
6° tiro: salire fino ad un piano e ravanare fino a portarsi sotto un muretto che si sale verso sinistra. 30m, 4a; due fix, un cordone in clessidra. Sosta su due fix con cordino.
7° tiro: spostarsi a sinistra, salire per rocce "un po' così", imboccare un diedro e superare il breve muretto finale oltre cui è la sosta. 35m, 6a (passo finale); cinque fix, un chiodo. Sosta su due fix con cordino. Il passo finale è più facile se si esce un poco dalla linea del fix.
8° tiro: si inizia con un passo delicato a destra della sosta per proseguire in traverso "di movimento" fino ad un diedro appoggiato da cui si esce a destra in bella esposizione. 30m, 6a; otto fix, tre chiodi. Sosta su due fix con cordino. Tiro bellissimo.
9° tiro: a destra della sosta a risalire un diedro con fessura, cui segue un tratto facile e un muretto con un singolo di dita. 25m, 6a (singolo); cinque fix. Sosta su due fix con cordino.
10° tiro: si raggiunge la parete di fronte e si sale in obliquo verso destra fino a sbucare sulla sommità. Proseguire verso sinistra fino alla sosta. 30m, 6a+ (passo in uscita); sette fix, un chiodo con cordino e maglia-rapida. Sosta su due fix con cordone. Un'altra sosta e corde sono presenti, probabilmente dovute ad un'operazione di soccorso.
Discesa: si segue una traccia verso sinistra (ometti e bolli blu) che conduce al sentiero delle cavre che si segue in discesa (tratti con corde fisse) fino allo sterrato che corre parallelo alla parete dell'Anglone. Da qui a sinistra si torna in breve al bivio iniziale e al parcheggio.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.