Siamo finalmente giunti alla fine del 2017 ed è tempo di aggiornare i dati relativi alle eccellenze ferroviarie, oltre a riassumere i dati annuali.
Tradizionalmente, il bimestre finale dell'anno non è mai memorabile, e stavolta non si fa eccezione: puntualità scesa drammaticamente al 23% (al 66% entro 5') per il 2608 e andamento mensile dei ritardi (Fig. 2) che continua ad esibire il trend negativo degli ultimi mesi di quest'anno, che era stato ottimo fino a prima delle ferie estive. Bisogna rassegnarsi: questi proprio non ce la fanno a mantenere uno standard decente per più di qualche mese!
Se andiamo a vedere i dati per il 10809, poi, c'è come al solito da mettersi le mani nei capelli: puntualità nel bimestre crollata al 6% (54% entro 5'), che evidenzia inoltre un progressivo peggioramento anno dopo anno della puntualità in questo periodo (le curve in Fig. 3 si spostano verso destra). Anche qui, l'andamento mensile evidenzia il peggioramento dell'ultimo bimestre, con un novembre particolarmente tragico che non si vedeva da più di un paio d'anni... e di cui non si sentiva la mancanza!
Veniamo quindi ai dati annuali, riportati nelle Figure 5 e 6 (attenzione alla scala normale dell'asse delle probabilità, già descritta brevemente l'anno scorso). Si nota innanzitutto che il 2608 sta lentamente migliorando: spariti i ritardi oltre la mezz'ora degli anni 2015 e 2016, curva gialla che evidenzia un ritardo sistematicamente minore delle altre due. Il problema residuo sono i treni che superano i (circa) 5' di ritardo (cambio di pendenza della distribuzione; problema che tocca un treno su quattro) e, ovviamente, gli eventi rari della coda della distribuzione. Guardando questi dati, non si capisce moltissimo il cambio di orario che ha anticipato di 2' l'orario di arrivo del 2608... naturalmente, l'orario reale di arrivo del treno non è minimamente cambiato fino ad ora, sicché assisteremo probabilmente ad un deterioramento del relativo ritardo. Sarebbe interessante sapere su quali dati si basa chi definisce questi orari.
Nera disperazione per il 10809, come al solito, che peggiora la puntualità rispetto all'anno scorso (la curva gialla è più a destra della verde) e che diventa inqualificabile una volta su quattro circa, dove la "coda" della distribuzione si appiattisce e si protende verso ritardi geologici. Qui sì che sarebbe necessario un ripensamento globale, sia dell'orario (fermata inutile di Treviglio Ovest, tratto da Porta Garibaldi a Lambrate che genera sempre ritardo), sia delle condizioni del treno, perennemente guasto... e proprio per questo motivo non se ne parla!
Il dato complessivo sulla qualità (si fa per dire...) di questi due treni è affidato all'ultima figura, dove ci sono le ore di ritardo sopportate dai pendolari nel corso degli anni: se dal 2015 al 2016 c'era stato un miglioramento, dal 2016 al 2017 la riduzione è solo di poco più di un paio d'ore; risultato di un netto miglioramento del 2608 che viene però compensato dal peggioramento del 10809. E torniamo alla domanda precedente: per quale motivo non si interviene su questo treno?
Se andiamo a vedere i dati per il 10809, poi, c'è come al solito da mettersi le mani nei capelli: puntualità nel bimestre crollata al 6% (54% entro 5'), che evidenzia inoltre un progressivo peggioramento anno dopo anno della puntualità in questo periodo (le curve in Fig. 3 si spostano verso destra). Anche qui, l'andamento mensile evidenzia il peggioramento dell'ultimo bimestre, con un novembre particolarmente tragico che non si vedeva da più di un paio d'anni... e di cui non si sentiva la mancanza!
Veniamo quindi ai dati annuali, riportati nelle Figure 5 e 6 (attenzione alla scala normale dell'asse delle probabilità, già descritta brevemente l'anno scorso). Si nota innanzitutto che il 2608 sta lentamente migliorando: spariti i ritardi oltre la mezz'ora degli anni 2015 e 2016, curva gialla che evidenzia un ritardo sistematicamente minore delle altre due. Il problema residuo sono i treni che superano i (circa) 5' di ritardo (cambio di pendenza della distribuzione; problema che tocca un treno su quattro) e, ovviamente, gli eventi rari della coda della distribuzione. Guardando questi dati, non si capisce moltissimo il cambio di orario che ha anticipato di 2' l'orario di arrivo del 2608... naturalmente, l'orario reale di arrivo del treno non è minimamente cambiato fino ad ora, sicché assisteremo probabilmente ad un deterioramento del relativo ritardo. Sarebbe interessante sapere su quali dati si basa chi definisce questi orari.
Nera disperazione per il 10809, come al solito, che peggiora la puntualità rispetto all'anno scorso (la curva gialla è più a destra della verde) e che diventa inqualificabile una volta su quattro circa, dove la "coda" della distribuzione si appiattisce e si protende verso ritardi geologici. Qui sì che sarebbe necessario un ripensamento globale, sia dell'orario (fermata inutile di Treviglio Ovest, tratto da Porta Garibaldi a Lambrate che genera sempre ritardo), sia delle condizioni del treno, perennemente guasto... e proprio per questo motivo non se ne parla!
Il dato complessivo sulla qualità (si fa per dire...) di questi due treni è affidato all'ultima figura, dove ci sono le ore di ritardo sopportate dai pendolari nel corso degli anni: se dal 2015 al 2016 c'era stato un miglioramento, dal 2016 al 2017 la riduzione è solo di poco più di un paio d'ore; risultato di un netto miglioramento del 2608 che viene però compensato dal peggioramento del 10809. E torniamo alla domanda precedente: per quale motivo non si interviene su questo treno?
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