giovedì 23 novembre 2017

Tutto di traverso + Apache

Fabio sul 3° tiro di Tutto di traverso.
Fabio alla partenza del 4° tiro.
Relazione della via tratta da M. Galli,
Free climbing a Lecco e dintorni, Il gabbiano, 1988, p. 64
Fabio sul 4° tiro di Apache.
Sul 5° tiro (salita del 2008).
Fabio all'uscita della via, inseguito dalla pioggia.
Monte S. Martino e Antimedale
Pareti S e SE


Quando siamo alla prima sosta e sentiamo gente che parla di pioggia dalle parti di Brivio ci convinciamo che non finiremo la seconda via della giornata. Invece, San Bernardo o qualche altro patrono di alpinisti, o le equazioni di Navier-Stokes che governano la dinamica dei fluidi, ci sono propizi e le gocce iniziano a cadere solo sull'ultimo tiro, che percorro a tempo di record.
Si conclude così il dittico di vie brevi, una (per me) recente al S. Martino, l'altra percorsa nel 2008 ma che ancora "mancava" al valente compagno di cordata. Combinazione comoda e consigliata, se volete evitare di percorrere due vie a pochi metri l'una dall'altra. Alla fine, potete sempre dirigervi in città, verso una pizza-kebab per celebrare (di questa, pero, vi risparmio le foto).
Accesso (Tutto di traverso): da Lecco si segue la vecchia strada per Ballabio e la Valsassina (SP62) per prendere a sinistra la via Quarto all'altezza di un tornante verso destra. Al successivo slargo si sale per una ripida strada fino ad un tornante verso sinistra dove si parcheggia (sempre che si trovi posto; poco più avanti la strada è sbarrata). Si prosegue a piedi e, al successivo tornante, si prende il sentiero sulla sinistra, ignorando poi la deviazione per Medale e Antimedale. Si giunge ad un'effigie di Madonna ricavata da un cartello stradale (mai fidarsi dei religiosi!) e si prosegue in lieve salita, seguendo poi l'evidente indicazione Variante attrezzata La Vergella ad un bivio. Giunti al cospetto della falesia delle Placchette del S. Martino si scende brevemente verso sinistra, tenendo ancora a sinistra ad un bivio (indicazioni; da destra proviene il sentiero di discesa) ed arrivando così ad uno slargo dove parte la via. Fix visibili nel diedro.
Relazione (Tutto di traverso): via interessante del 1986, riattrezzata recentemente con qualche modifica di tracciato. Chiodatura nel complesso buona a fix e qualche chiodo, ma che lascia talvolta un po' di perplessità: perché mettere sei fix in un tiro di II e chiodare più distanziato gli ultimi due tiri, più impegnativi? Portatevi eventualmente un paio di friend 0.5/0.75 BD per integrare. La roccia è buona grazie ad un gran lavoro di ripulitura, ma non manca qualche punto in cui fare attenzione. Percorso sempre ovvio.
1° tiro: salire il vago diedro, tenendo a sinistra nella parte alta. 25m, 3c; sei fix. Sosta su due fix con fettuccia.
2° tiro: in traverso a sinistra su roccia disturbata dalla vegetazione, per poi salire brevemente su rocce non troppo affidabili fino alla sosta. 15m, 2c; cinque fix, uno spit. Sosta su due fix.
3° tiro: la via vera e propria comincia ora, con un bel traverso a sinistra, interrotto a metà da un corto muretto. Si sosta alla base di un diedro. 25m, 5a; sei fix (tre con cordino), tre chiodi con cordino. Sosta su un fix e un chiodo con cordino.
4° tiro: salire il breve diedro e proseguire lungo la bella fessura. 30m, V (un passo V+); un fix, quattro chiodi. Sosta su un fix e un chiodo con cordino.
5° tiro: seguire la fessura sulla sinistra della sosta, proseguire per un corto diedrino (secondo me non troppo rassicurante, ma probabilmente sono io che mi son fatto troppi problemi...) ed uscire sulla destra per facili rocce. 30m, 5c; sei fix. Sosta su pianta.
Accesso (Apache): dall'uscita della via si tiene la destra (viso a monte; ometto) ritrovandosi in breve sul sentiero della Vergella, che si segue in discesa fino alle placchette del S. Martino e alla Madonna. Si continua in piano lungo il sentiero percorso all'andata e si sale a sinistra ad un evidente bivio dove iniziano le reti paramassi. Il sentiero - somigliante ad un cesso nei primi metri, grazie alla civiltà che i sedicenti amanti della montagna riescono ad esprimere - porta al bivio con indicazioni per la ferrata a cui si giunge anche dall'accesso canonico. Si sale quindi a sinistra, si raggiunge una seconda rete paramassi e si esce dal bosco in corrispondenza del canale di sfasciumi dell'Antimedale. Qui si lascia il sentiero (che conduce alla ferrata del Medale) e si segue la traccia in salita a sinistra che reca alla parete, all'attacco della via Istruttori (prima piazzola che si incontra; scritta e ressa di cordate).
Relazione (Apache): via storica (1981) dell'Antimedale, assai meno frequentata delle sorelle alla sua sinistra che sfoggiano diademi di fix lungo i tiri. Caduta preda della vegetazione (ricordo ancora i graffi che mi procurai all'uscita del passo-chiave), è stata recentemente ripulita (ma l'impresa è ardua) e attrezzata con soste a fix a prova di bomba. Tutte le soste sono ora su due fittoni (o fix) con catena ed anello di calata.
1° tiro (via degli istruttori): si risalgono i facili gradoni raggiungendo una prima sosta e si continua fino alla sosta poco sopra. 45m, III+; due fittoni, una sosta intermedia.
2° tiro (via degli istruttori): salire dritti sopra la sosta (più facile) oppure un poco sulla destra proseguendo poi per rocce facili fino al terrazzo di sosta; qui spostarsi un poco a destra fino alla sosta di Stelle cadenti e proseguire ancora per pochi metri verso destra fino ad una sosta nuova fiammante. 35m, 4a con quattro fittoni se dritti; 5a con cinque fittoni salendo sulla destra.
3° tiro (Apache): la via vera e propria inizia da qui. Si sale una placchetta, appoggiata prima e più verticale poi, seguendo una fessura ed uscendo sul terrazzo a sinistra. 30m, IV+, V; due chiodi, un friend incastrato.
4° tiro: si sale tenendo la destra, aggirando un costolone e proseguendo in obliquo fino alla sosta. 25m, IV-, IV+; un chiodo.
5° tiro: tiro-chiave della via: si sale il diedro lungo la parete di destra per portarsi poi su quella di sinistra e continuare (un paio di passi delicati su roccia muschiosa) fin sotto il tetto triangolare, che si supera sfruttando una fessura sul suo lato sinistro (attenzione all'attrito delle corde). Si prosegue poi lungo la fessura fino al terrazzo di sosta. 30m, V+, VI, IV+; cinque chiodi, un cordone in clessidra, un vecchio spit, un nut incastrato (che probabilmente esce se solo insistete un po' più dei 5'' che gli abbiamo dedicato noi).
6° tiro: verso sinistra si snoda la nuova variante di uscita Geronimo; noi seguiamo invece la via tradizionale, salendo brevemente sulla sinistra della sosta per rientrare e continuare dritti lungo una placca, uscendo a sinistra per un diedrino e placchetta finale. 30m, IV+, V; due chiodi, un cordone in clessidra, un nut incastrato.
Discesa: dalla sosta si sale brevemente per roccette fino ad una vaga traccia che si segue verso sinistra, superando il fix di uscita della variante e facendo attenzione a non salire troppo. Ci si ritrova così all'uscita di Stelle cadenti, si continua lungo il sentiero, ora evidente, prima in piano e poi in discesa, seguendo le corde fisse fino al canale dell'Antimedale, dove un sentiero in discesa riporta in breve al punto di attacco.

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.

domenica 12 novembre 2017

Bergamo-Milano Lambrate: ritardi settembre-ottobre 2017 (2608/10809)

Distribuzioni cumulative dei ritardi per il treno 2608 (8:02)
nei mesi di settembre ed ottobre 2015, 2016 e 2017.
Come sopra, ma per il treno 10809 (17:43).
Distribuzioni cumulative dei ritardi per il treno 2608 (8:02)
nei mesi da gennaio ad ottobre 2015, 2016 e 2017.
Come sopra, ma per il treno 10809 (17:43).
Andamento mensile dei ritardi per il treno 2608 (8:02).
Andamento mensile dei ritardi per il treno 10809 (17:43).
Tra un trimestre estivo penoso ed un ultimo bimestre che si preannuncia tragico, Trenord ci regala un bimestre quasi accettabile, forse il migliore dell'anno. Puntualità al 47% per il treno mattutino, che sale all'83% se valutata con 5' di ritardo. Dati ben peggiori per il treno del ritorno pomeridiano, ma che almeno fanno intravedere un miglioramento rispetto agli anni precedenti: puntualità al 24% e all'87% se valutata entro 5'. Permane il problema dei lunghi ritardi, la "coda" della distribuzione che si protende fino a quasi mezz'ora, che pare proprio essere insolubile!
Sulle distribuzioni cumulative da inizio anno, ormai praticamente assestate, non è più necessario spendere troppe parole; le figure parlano da sé: miglioramento del 2608 e peggioramento del 10809 rispetto al 2015. Come sia possibile che un servizio peggiori nel tempo anziché migliorare - o almeno restare costante - resterà sempre qualcosa al di là della mia capacità di comprensione!
Le ultime due figure riportano il trend mensile dei ritardi, dove si vede il miglioramento del 10809 commentato all'inizio e l'ennesima fluttuazione del 2608.

martedì 7 novembre 2017

Via dei refrattari

Alberto all'uscita del 1° tiro.
Fabio sul 2° tiro.
Fabio sul 3° tiro.
Sul 4° tiro in una salita del remoto 2008.
Tracciato della via (rosso). In azzurro
la via Buon compleanno.
Avancorpo della Presolana del Prato
Parete S


Accesso: dalla Val Seriana verso il passo della Presolana; parcheggiare sulla sinistra poco prima di raggiungerlo, appena dopo una chiesetta (cartello "Cantoniera della Presolana") e salire brevemente per prati a raggiungere una sterrata che si stacca in salita. Abbandonare lo sterrato al successivo tornante e proseguire lungo il sentiero (indicazioni), raggiungendo la baita Cassinelli. In alternativa parcheggiare qualche centinaio di metri prima sulla destra, nei pressi dell'Hotel Spampatti, e seguire la strada di fronte e subito il sentiero a destra (indicazioni per baita Cassinelli), che sale nel bosco e si congiunge con il precedente. Superare la malga Cassinelli e risalire il ghiaione (segnavia 315 per il bivacco Città di Clusone e Grotta dei Pagani) fino all'altezza del bivacco e della cappella Savina. A destra sono ben visibili i due torrioni gemelli di forma triangolare dove salgono due vie di Carlo Nembrini; alla loro sinistra si notano un pilastro e una placca dove sale la via, seguite poi da altre placche più a sinistra dove salgono le vie dell'avancorpo. Conviene salire il ghiaione alla sinistra della parete, lungo una lingua d'erba, e identificare una traccia che porta verso destra, raggiungendo un terrazzo con l'attacco (scritta rossa refrat.).
Relazione: via molto bella che risale le placche sulla destra dell'avancorpo e che condivide con queste l'unico difetto legato alla sua scarsa estensione. Chiodatura ottima a chiodi e qualche datato spit nei tratti più impegnativi; potete tranquillamente lasciare a casa friend e compagnia. Roccia sempre ottima.
Nota: gradi UIAA sui tiri con protezioni tradizionale, gradi francesi sui tiri protetti (prevalentemente) a spit.
1° tiro: salire per roccette e proseguire lungo il canale fino alla sosta sulla destra. 30m, II. Sosta su cordone in clessidre e maglia-rapida.
2° tiro: salire per pochi metri il camino alla sinistra della sosta ed uscirne a destra in placca, proseguendo fino al culmine del pilastro ove si trova il terrazzo di sosta. 40m, V-, V; cinque chiodi, due cordoni in clessidra. Sosta su cordino in clessidra e spit con maglia-rapida.
3° tiro: salire dritti in placca, spostarsi a sinistra e continuare brevemente per bella placca a buchi. 25m, 5c (un passo); tre spit, due chiodi. Sosta su tre spit con cordino.
4° tiro: ancora per la bella placca a buchi fino alla sosta. 30m, 4c; due spit, due chiodi, un cordone in clessidra. Sosta su due spit e chiodo con cordino e maglia-rapida.
5° tiro: non salire il canale, ma traversare in orizzontale a sinistra (cordone visibile) e salire il muretto finale. 30m, III, IV+; tre chiodi, un cordone in clessidra. Sosta su due spit e chiodo (piuttosto sporgente) con cordini e maglia-rapida.
Discesa: ci si può calare lungo la via, ma conviene scendere in verticale lungo l'adiacente Buon compleanno. Prima calata da 50m circa, saltando una sosta su cordini marci e giungendo nel canale, per spostarsi a destra (viso a monte) fino ad un pilastro colla sosta (due fix con anello di calata). Seconda calata da 50m circa che deposita vicino ad uno spuntone dove è stata allestita la sosta di calata (fettuccia con maglia-rapida). Da lì con altra calata di 30m si giunge nei pressi dell'attacco.

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.

domenica 5 novembre 2017

Oppio

Francesca sul 1° tiro.
Walter sul 2° tiro.
Ancora lui sul 3° tiro.
Tracciato della via Oppio (verde). In blu la via della
Colata nera, in rosso la Zuffa '70.
Pietra di Bismantova
Parete SE


Ritorno a Bismantova dopo quasi un annetto e mi convinco sempre più che questo posto ha qualcosa di magico. Sarà la stranezza di questo castello roccioso, sarà l'affabilità delle persone... sarà il cibo! E, quattro anni dopo, ritorno sulla Oppio, per introdurre i miei due compagni alle vie di questa parete e provare un po' di arrampicata in fessura e camino. A fine weekend, il contagio è ormai avvenuto e la Pietra può contare su due estimatori in più!
Accesso: dal parcheggio di piazzale Dante salire la gradinata e proseguire verso l'eremo. Prima di giungervi prendere a destra il sentiero con indicazione Ferrata alpini che lo aggira e riporta sotto la parete all'altezza della frana del 2012. Si prosegue superando il settore Anfiteatro e passando sotto un caratteristico masso. Poco dopo si nota sulla sinistra un'evidente fessura-camino da cui spunta la famosa quercia che sostenne generosamente la corda di Nino Oppio nella prima salita.
Relazione: via molto bella in fessura-camino, protetta in modo onesto con fittoni resinati, ma che conserva un certo carattere classico; non fatevi ingannare dai gradi francesi: le protezioni sono sicure, ma portate eventualmente qualche friend per integrare. Roccia ben ripulita (in alcuni punti, anche troppo!) dalle molte ripetizioni.
1° tiro: salire l'evidente fessura; non andare a sinistra ad un fix che porta ad una sosta (due spit piuttosto datati con catena e maglia-rapida) come ho ovviamente fatto io, ma continuare per pochi metri nel camino fino alla sosta corretta. 50m, 4a; sei fittoni. Sosta su due fittoni con cordino.
2° tiro: salire il camino (qualche presa un po' untina) fino alla quercia e proseguire lungo la placca/diedro fino alla terrazza di sosta. 20m, 4c (un passo); tre fittoni. Sosta su due fittoni con cordino e maglia-rapida.
3° tiro: salire lungo il diedro puntando al camino a destra e fermarsi poco prima del suo imbocco. 20m, 4a; quattro fittoni, un chiodo (inutile). Sosta su anello cementato.
4° tiro: salire il camino (passo iniziale un po' esposto) e proseguire lungo il diedro fino alla sommità. 35m, 4b; quattro fittoni, un chiodo. Sosta su albero.
Discesa: seguire la traccia verso sinistra che costeggia la parete fino all'evidente largo sentiero sulla destra che conduce alla base. Volendo accorciare i tempi, si ignora la deviazione a destra e si prosegue dritti e poi verso destra, ancora seguendo la parete, fino ad identificare la traccia che scende dal torrione Sirotti che porta rapidamente sotto la parete SO.

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.