Sul 1° tiro |
Diego sul 2° tiro |
Esperimenti di artificiale sul 2° tiro... |
Teo sul 3° tiro |
Tracciato della Colata nera (azzurro). In rosso la Zuffa '70, in verde la Oppio. |
Parete SE
Era da Capodanno che non tornavo alla Pietra di Bismantova e ho colto immediatamente l'invito di Matteo ad unirmi a lui e Diego per un fine-settimana tra cucina emiliana e arrampicata su arenaria o calcarenite che dir si voglia. A posteriori non so quale delle due attività sia stata più gratificante, ma inizio con la vita attiva per passare poi a quella... contemplativa (non me ne vogliano i teologi per il dissacrante paragone). La Pietra emana un fascino particolare anche per gli arrampicatori e l'arenaria, una volta passato il primo impatto, regala un'arrampicata unica, anche se talvolta accompagnata da un senso di precarietà. Il "problema" è che i due compari hanno già salito quasi tutte le vie della Pietra e trovare qualcosa di "nuovo" diventa un'impresa; così il sottoscritto si ritrova su vie decisamente piuttosto impegnative senza aver salito manco una delle "classiche"... ma non senza soddisfazione, devo dire!
Accesso: dal parcheggio salire la gradinata e proseguire verso l'eremo. Prima di giungervi prendere a destra il sentiero con indicazione Ferrata alpini che lo aggira e riporta sotto la parete all'altezza della frana del 2012. Si prosegue passando sotto un caratteristico masso e si continua fino ad incontrare sulla destra una larga fenditura. A sinistra c'è l'attacco della via, sotto la colata nera che fornisce la direttrice della salita.
Relazione: la via sale verticalmente lungo la colata nera con due tiri (1° e 3°) di difficoltà contenute inframmezzati da un tiro decisamente più impegnativo (6c). Protezioni buone a fittoni, ma non tali da azzerare facilmente le difficoltà del secondo tiro; a mio parere sarebbe stato più logico sistemare meglio qualche fittone per rendere più omogenee le difficoltà (o almeno quelle obbligate). Roccia buona; inutili protezioni veloci - se siete di livello scarso come chi scrive portatevi una o due staffe per il secondo tiro; sarà una buona occasione per apprendere i rudimenti della progressione in artificiale!
1° tiro: salire la placca a sinistra di una fessura, superare un alberello e "vincere" il muretto successivo raggiungendo una cengia dove si sosta sotto la colata nera; 30m, 5b, 10 fittoni. Sosta su due fittoni con anello.
2° tiro: salire spostandosi verso destra entrando nella colata, procedere portandosi sulla sinistra seguendo una fessura fino a superare un muretto che porta alla cengia di sosta; 45m, 6c (6b e A1), 18-19 fittoni. Sosta su due fittoni con anello.
3° tiro: la via originale sale assai probabilmente nel bel diedro a sinistra della placca fittonata; a voi la scelta. Superata la placca (lo spigolo aiuta molto...) si esce alla base del bel diedro finale che si sale fino alla sosta; possibile proseguire qualche metro fino ad un grosso anello in cima alla Pietra; 45m, 6a, 8-9 fittoni. Sosta su anello cementato.
Discesa: a sinistra fino ad incontrare sulla destra il comodo sentiero che riporta all'eremo.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
Accesso: dal parcheggio salire la gradinata e proseguire verso l'eremo. Prima di giungervi prendere a destra il sentiero con indicazione Ferrata alpini che lo aggira e riporta sotto la parete all'altezza della frana del 2012. Si prosegue passando sotto un caratteristico masso e si continua fino ad incontrare sulla destra una larga fenditura. A sinistra c'è l'attacco della via, sotto la colata nera che fornisce la direttrice della salita.
Relazione: la via sale verticalmente lungo la colata nera con due tiri (1° e 3°) di difficoltà contenute inframmezzati da un tiro decisamente più impegnativo (6c). Protezioni buone a fittoni, ma non tali da azzerare facilmente le difficoltà del secondo tiro; a mio parere sarebbe stato più logico sistemare meglio qualche fittone per rendere più omogenee le difficoltà (o almeno quelle obbligate). Roccia buona; inutili protezioni veloci - se siete di livello scarso come chi scrive portatevi una o due staffe per il secondo tiro; sarà una buona occasione per apprendere i rudimenti della progressione in artificiale!
1° tiro: salire la placca a sinistra di una fessura, superare un alberello e "vincere" il muretto successivo raggiungendo una cengia dove si sosta sotto la colata nera; 30m, 5b, 10 fittoni. Sosta su due fittoni con anello.
2° tiro: salire spostandosi verso destra entrando nella colata, procedere portandosi sulla sinistra seguendo una fessura fino a superare un muretto che porta alla cengia di sosta; 45m, 6c (6b e A1), 18-19 fittoni. Sosta su due fittoni con anello.
3° tiro: la via originale sale assai probabilmente nel bel diedro a sinistra della placca fittonata; a voi la scelta. Superata la placca (lo spigolo aiuta molto...) si esce alla base del bel diedro finale che si sale fino alla sosta; possibile proseguire qualche metro fino ad un grosso anello in cima alla Pietra; 45m, 6a, 8-9 fittoni. Sosta su anello cementato.
Discesa: a sinistra fino ad incontrare sulla destra il comodo sentiero che riporta all'eremo.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
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