Diego sul 1° tiro. |
Sempre lui sul 4° tiro. |
Tracciato della via. |
Placche zebrate - Valle del Sarca
Parete E
"È il tiro che salva la via!", mi dice Diego quando giungo alla sosta finale. In effetti, quando mi propose di ripetere una via degli stessi apritori della bellissima Perla bianca, mi aspettavo di ritrovare le stesse emozioni. Invece, sarà che non arrampico più su placca da secoli, sarà che non tutte le ciambelle escono col buco, ma la via mi pare salire senza una sua identità, con tiri che non sono certamente brutti, ma che non lasciano traccia. Con l'eccezione dell'ultimo, veramente bello.
Accesso: Da Arco si sale verso Sarche, superando Dro e raggiungendo la parete zebrata. Poco dopo il bar delle placche (possibile parcheggio; accesso solo lievemente più lungo) si nota sulla sinistra un cartello giallastro di un agriturismo e, sulla destra, un piccolo spazio per parcheggiare (meglio evitare nei giorni feriali). Si attraversa e si costeggia l'agriturismo fino ad un bivio, si prosegue dritti per prendere una traccia che sale sulla sinistra e che porta ad avvicinarsi alla parete per ghiaie. Giunti circa in corrispondenza della grossa spaccatura del lato destro delle placche, si risale l'avancorpo verso sinistra fino all'attacco della via (scritta alla base). Una mezz'oretta circa.
Relazione: la via risale il bordo sinistro di un'interruzione del sistema di placche della parete, alternando tratti facili ad altri più impegnativi e non facendosi mancare passaggi in A0. Sempre ottima la chiodatura; utile eventualmente un friend medio per l'ultimo tiro. Soste su due fix con cordone ed anelli di calata. Contare un paio d'orette o poco più.
1° tiro: salire la placca puntando alla pianta, spostarsi a destra e risalire ancora fino alla sosta. 40m, 6a, A0; dieci fix.
2° tiro: salire a sinistra verso il cordone e costeggiare il bordo sinistro del catino fino alla sosta in prossimità di un albero. 30m, 5a; tre fix (uno con cordone).
3° tiro: a sinistra per poi risalire per placche (occhio all'angolo della corda). Una spaccata verso sinistra porta ad un'ottima presa che permette di proseguire la salita fino alla sosta. 30m, 6a+; nove fix.
4° tiro: proseguire sul bordo della spaccatura fino ad uno spostamento a sinistra aiutato da un provvidenziale cordone; pochi metri di arrampicata portano a placche vergognosamente lisce che si risalgono in A0. 30m, 5a, passo in A0, 6a/6a+, A0; dieci fix (uno con cordone)
5° tiro: salire il muretto o la fessura alla sua sinistra e procedere per rocce rotte fino ad una placca che si sale lungo una rigola obliqua. 30m, 6a+; nove fix. Tiro bellissimo.
Discesa: in corda doppia lungo la via.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
Parete E
"È il tiro che salva la via!", mi dice Diego quando giungo alla sosta finale. In effetti, quando mi propose di ripetere una via degli stessi apritori della bellissima Perla bianca, mi aspettavo di ritrovare le stesse emozioni. Invece, sarà che non arrampico più su placca da secoli, sarà che non tutte le ciambelle escono col buco, ma la via mi pare salire senza una sua identità, con tiri che non sono certamente brutti, ma che non lasciano traccia. Con l'eccezione dell'ultimo, veramente bello.
Accesso: Da Arco si sale verso Sarche, superando Dro e raggiungendo la parete zebrata. Poco dopo il bar delle placche (possibile parcheggio; accesso solo lievemente più lungo) si nota sulla sinistra un cartello giallastro di un agriturismo e, sulla destra, un piccolo spazio per parcheggiare (meglio evitare nei giorni feriali). Si attraversa e si costeggia l'agriturismo fino ad un bivio, si prosegue dritti per prendere una traccia che sale sulla sinistra e che porta ad avvicinarsi alla parete per ghiaie. Giunti circa in corrispondenza della grossa spaccatura del lato destro delle placche, si risale l'avancorpo verso sinistra fino all'attacco della via (scritta alla base). Una mezz'oretta circa.
Relazione: la via risale il bordo sinistro di un'interruzione del sistema di placche della parete, alternando tratti facili ad altri più impegnativi e non facendosi mancare passaggi in A0. Sempre ottima la chiodatura; utile eventualmente un friend medio per l'ultimo tiro. Soste su due fix con cordone ed anelli di calata. Contare un paio d'orette o poco più.
1° tiro: salire la placca puntando alla pianta, spostarsi a destra e risalire ancora fino alla sosta. 40m, 6a, A0; dieci fix.
2° tiro: salire a sinistra verso il cordone e costeggiare il bordo sinistro del catino fino alla sosta in prossimità di un albero. 30m, 5a; tre fix (uno con cordone).
3° tiro: a sinistra per poi risalire per placche (occhio all'angolo della corda). Una spaccata verso sinistra porta ad un'ottima presa che permette di proseguire la salita fino alla sosta. 30m, 6a+; nove fix.
4° tiro: proseguire sul bordo della spaccatura fino ad uno spostamento a sinistra aiutato da un provvidenziale cordone; pochi metri di arrampicata portano a placche vergognosamente lisce che si risalgono in A0. 30m, 5a, passo in A0, 6a/6a+, A0; dieci fix (uno con cordone)
5° tiro: salire il muretto o la fessura alla sua sinistra e procedere per rocce rotte fino ad una placca che si sale lungo una rigola obliqua. 30m, 6a+; nove fix. Tiro bellissimo.
Discesa: in corda doppia lungo la via.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
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