Premessa: scrivere con calma dei ritardi dopo averne giusto collezionato un'ora tra andata e ritorno (incapaci!) è veramente difficile.
Di seguito, mostro i risultati delle mie personali rilevazioni dei ritardi quotidiani sulla tratta BG-MI. Come al solito, rimando ai post precedenti aventi la medesima etichetta per le spiegazioni e mi limito a brevi commenti sui dati. Dopo lo scempio del periodo estivo, le cose paiono essere rientrate ai livelli precedenti (il che non implica che questi siano buoni o sufficienti), con - udite, udite - pure qualche piccolo segnale positivo! Partiamo dal treno 10809, quello pomeridiano: per la prima volta dall'inizio dell'anno si supera - seppur di poco - il valore del 70% dei treni che arrivano con un ritardo entro cinque minuti (il valore era sempre intorno al 60-65%).
Anche il treno 2608 del mattino migliora la percentuale di treni che arrivano entro 5' di ritardo, portandola all'86%, mentre il massimo ritardo è di 10', anche questo il miglior valore da inizio anno.
In peggioramento (tralasciando il pessimo periodo estivo, rispetto al quale non era possibile peggiorare ancora senza assistere ad abominevoli fatti di sangue) la "coda" del pomeriggio, ovvero il caso peggiore, che si attesta sui 22'. Non ce la fanno proprio!
L'impatto sulla statistica globale da inizio anno si vede nella seconda figura: valori inaccettabili per qualunque azienda trasporti operante in regime di concorrenza e comunque ben lontani dai valori sbandierati.
Le altre due figure mostrano l'andamento mensile delle distribuzioni di ritardo, espresse dal valore medio e al 90% di probabilità cumulativa. A settembre-ottobre siamo tornati sui valori primaverili, con un lento, lentissimo miglioramento del 10809, mentre il 2608 pare essere più o meno stabile.
Se la mia puntualità a lezione fosse quella di Trenord, probabilmente sarei cacciato dal Politecnico.
Di seguito, mostro i risultati delle mie personali rilevazioni dei ritardi quotidiani sulla tratta BG-MI. Come al solito, rimando ai post precedenti aventi la medesima etichetta per le spiegazioni e mi limito a brevi commenti sui dati. Dopo lo scempio del periodo estivo, le cose paiono essere rientrate ai livelli precedenti (il che non implica che questi siano buoni o sufficienti), con - udite, udite - pure qualche piccolo segnale positivo! Partiamo dal treno 10809, quello pomeridiano: per la prima volta dall'inizio dell'anno si supera - seppur di poco - il valore del 70% dei treni che arrivano con un ritardo entro cinque minuti (il valore era sempre intorno al 60-65%).
Anche il treno 2608 del mattino migliora la percentuale di treni che arrivano entro 5' di ritardo, portandola all'86%, mentre il massimo ritardo è di 10', anche questo il miglior valore da inizio anno.
In peggioramento (tralasciando il pessimo periodo estivo, rispetto al quale non era possibile peggiorare ancora senza assistere ad abominevoli fatti di sangue) la "coda" del pomeriggio, ovvero il caso peggiore, che si attesta sui 22'. Non ce la fanno proprio!
L'impatto sulla statistica globale da inizio anno si vede nella seconda figura: valori inaccettabili per qualunque azienda trasporti operante in regime di concorrenza e comunque ben lontani dai valori sbandierati.
Le altre due figure mostrano l'andamento mensile delle distribuzioni di ritardo, espresse dal valore medio e al 90% di probabilità cumulativa. A settembre-ottobre siamo tornati sui valori primaverili, con un lento, lentissimo miglioramento del 10809, mentre il 2608 pare essere più o meno stabile.
Se la mia puntualità a lezione fosse quella di Trenord, probabilmente sarei cacciato dal Politecnico.
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